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Il Fatto Quotidiano si scaglia contro la limitazione delle intercettazioni per irrisorie violazioni nel passato. Ma si dimentica di sue pubblicazioni, “culona inchiav…”, che di poco fan fallire l’Italia…

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Cattura Il fatto intyercetta

Eh si, per un giornale vicino alla magistratura italiana fa sorridere vedere dimostrato sulle proprie stesse pagine il famoso detto “due pesi e due misure”… Della serie, non si mette in discussione quanto nel titolo di oggi del Fatto Quotidiano (FQ) – ci vuole rispetto per le opinioni altrui, anche lo scoop culesco di cui al titolo è stato attribuito al Fatto, vedasi sotto – la testata più vicina alla magistratura italiana ha certamente le basi per fare tale affermazione. Il problema sta invece in altri casi, ad esempio quello della famosa denuncia a mezzo stampa sulla “colona inchiavabile” di berlusconiana memoria, una delle poche affermazioni tanto forzate [e anche di dubbio gusto] quanto riconosciute privatamente come fattuali dalla maggioranza della popolazione italiana. Mariuolo fu il Cavaliere a dire certe cose, sebbene in privato (o almeno così lui pensava)…

coluona quater

Il problema è che l’indebita pubblicazione delle parole di un primo ministro dello Stato democraticamentre eletto senza che esistessero elementi di reato accadde nel bel mezzo del tentativo – poi riuscito – di disarcionare il Cavaliere nel 2011 – un vero golpe direi, la storia vaticinerà  – con l’intento di fare arrivare al governo un uomo che desse il là all’austerità euroimposta, infatti poi arrivò Monti. E tale deretanica pubblicazione a mezzo stampa, ricavata da una qualche non ben precisata intercettazione, causò danni enormi all’Italia, anche a seguito di ciò lo spread si impenno fino a 500 bps, ricordo tutta la stampa all’unisono – ed FQ in particolare – affermare che la colpa era di Berlusconi, che doveva dimettersi….

Satirco culona

Fu lo stesso FQ a denunciare tale imbarazzante situazione, guarda caso. Ossia, la testata che oggi dice che ci sono state poche violazioni in passato sulle intercettazioni fu responsabile della pubblicazione di uno stralcio perfettamente inutile alle indagini ma che ha seriamente rischiato di far crollare l’Italia sotto il peso dello spread, spianando la strada al Professore della Bocconi ed al rigore euroimposto (che oggi possiamo tranquillamente definire come controproducente per il Paese, ma non per quelli che vollero il cambio di regime, …).

coplona 4Per estensione, dati alla mano potremmo anche dire che Il Fatto Quotidiano è corresponsabile degli errori fatti successivamente da Monti con la sua austerità in quanto la testata in questione fu determinante nel far cadere il governo dei tempi: oggi abbiamo constatato nostro malgrado che tutto il rigore che è seguito non è servito a nulla se non a fare aumentare il debito pubblico, lo spread e le tasse per gli italiani, a vantaggio tedesco!

Anzi, la testata vicina alla magistratura sembra essere andata addirittura oltre all’universo parallelo della doppia verità, oggi fa veramente ridere veder condannare a mezzo stampa la limitazione delle intercettazioni senza ricordare che fu la propria pubblicazione di una intercettazione ininfluente per le indagini a contribuire in modo molto importante a far quasi crollare l’Italia. Si, confermo, il Fatto Quotidiano sembra essere oltre tale limite, almeno stando a giornali come il Secolo d’Italia che ritengono inesistente tale intercettazione culesca! Da leggere l’articolo [visto che non ho visto denunce contro la fonte citata – che non è l’unica – ritengo che possa esserci un fondo di verità, posso sempre sbagliarmi eh…]:

culona due

Fossimo un paese normale qualcuno dovrebbe preoccuparsi, si attenta alla vita della Nazione e nessuno fa nulla per impedirlo, nessuno si ribella. Dovrei indignarmi, se non per l’assurdo che sarebbe come chiedere ad uno scambista di denunciare la propria moglie per infedeltà coniugale….

Fatti (o Fatto) alla mano, possiamo dire che questo paese non ha un senso dello Stato, a partire proprio dai giornali.

Bene fa il Governo a limitare la pubblicazione delle intercettazioni – inutili e non – a mezzo stampa (quelle utili alle indagini da limitare fino al dibattimento di primo grado). All’uopo non commento la recente intercettazione del Primo Ministro Renzi che parla con il generale della GdF Adinolfi senza commettere nè commentare reati, intromissione indebita negli affari dello Stato perfettamente inutile alle indagini ma utilissima per sputtanare un primo ministro in carica, o meglio per permettere ai giudici di fare indirettamente politica anche se nel contempo si fa male al Paese). In fondo basterebbe introdurre la responsabilità civile e penale dei magistrati in caso di dolo o colpa grave, siamo l’unico paese degno di questo nome in cui esiste l’impunità per gli errori dei giudici. Ed anche introdurre il reato di tortura – unico paese avanzato Europeo a non averlo – anche e soprattutto in relazione all’uso abusivo della custodia cautelare con il fine di fare parlare gli imputati senza prima essere condannati nemmeno in primo grado, almeno stando a quanto affermato dal giudice della corte suprema USA Justice A. Scalia* e dall’ex Ambasciatore americano a Roma R. Bartholomew* i quali definirono tale prassi contraria ai principi democratici d’oltreoceano (!!!).

In ogni caso alla fine dobbiamo ricordare che esistono sempre delle ragioni per ogni comportamento, spesso anche quando appare sia opera di un pazzo – che magari poi pazzo non è, anzi -: in Italia i cambiamenti POLITICI epocali da Tangentopoli in avanti – ed anche prima, in parte – sono avvenuti per via giudiziaria, casi eclatanti il citato 1994 ed il 2011 con la caduta di Berlusconi. E tutti anticipati a mezzo stampa [nel ’94 fu il Corriere della Sera , a fronte di una copia inopinatamente ricevuta (…) a documentare l’avviso di garanzia a Berlusconi durante il G8 di Napoli].

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Verrebbe quasi da dire, a livello puramente teorico (…, fino ad un certo punto), che un ipotetico soggetto nemico del nostro Paese che volesse “indirizzare” l’Italia a proprio vantaggio dovrebbe solo “cercare un allineamento” con una certa magistratura – ed esempio un soggetto estero interessato a trarre profitto dalle nostre disgrazie, magari con catalisi scandalistica con il fine di appropriarsi delle aziende che lo Stato Italiano dovesse poi trovarsi obbligato a vendere, vi dice qualcosa?…. –. O meglio, ne basterebbe uno di magistrato per come è costruito il nostro ordinamento. Sempre a livello teorico, ben s’intenda…

Come suggeriva Giovanni Falcone** (che a leggere la fonte citata era in rotta di collisione con la parte ex comunista del CSM per la nomina a superprocuratore – secondo Di Federico fu cassato dalla sinistra CSM, da leggere il documento proposto  -, poi venne ucciso dalla mafia ed i suoi nemici videro tolte la castagne dal fuoco), ripreso dall’ex membro del CSM (2002-2006) Prof. Emerito Di Federico, bene sarebbe superare l’obbligo dell’azione penale, essa stessa –aggiungo io – la scusa assieme a molti altri trucchetti (…) per permettere alla casta magistrale – che guarda caso è quella che percepisce le pensioni ed anche tra gli stipendi [in euro] più elevati della pubblica amministrazione– di fare indirettamente politica! Ricordiamo che un magistrato attivista come Ingroia ha avuto la baldanza di presentarsi con una propria lista, appunto la Lista Ingroia, alle ultime elezioni solo per vedere frantumante le proprie ambizioni (i maligni ben informati dicono che chi lo avrebbe dovuto supportare – dall’estero, via referenti italiani – alla fine abbia rifiutato l’idea di annichilire il paese per via di un governo giudiziario, ndr).

Ca va sans dire che lo schema sopra proposto ben spiegherebbe la saldatura degli interessi della citata casta con quelli dei poteri forti che hanno convertito i propri enormi patrimoni da instabili lire in solidi pseudo marchi chiamati euro mettendoli al riparo da attacchi “lira-nazionali” (oggi costoro sono chiaramente antieuro, ndr), al diavolo se questo ha comportato per la stragrande maggioranza della popolazione italiana l’andare in malora con una disoccupazione epocale causata dall’impossibilità di recuperare la competitività persa con la svalutazione della propria valuta (svalutando come si faceva con la lira e come fanno oggi tutti i paesi con una propria valuta, a partire dal ricco Giappone e dalla ricchissima Svizzera, alla faccia di chi dice che non bisogna svalutare). Ossia con comportamenti che in ambito EU sono a vantaggio del nostro maggior competitor industriale, la Germania, l’altro soggetto cointeressato al sacco di Roma. Il “team del fallimento italico” è completo direi…

Tutto torna. E senza dilungarmi sul fatto che gli stessi poteri forti nazionali co-interessati al repulisti di Tangentopoli – e probabilmente del 2011 – furono anche tra i maggiori beneficiari delle privatizzazioni che seguirono***: il caso del giudice corrotto della Procura di Milano Diego Curtò che, assieme a sua moglie Antonia Di Pietro, affossò definitivamente il Gruppo Montedison è un caso mai dovutamente spiegato alla cittadinanza – includendo l’occupazione e l’imprenditoria perse dal Belpaese con la cessione/spezzatino che seguì da parte dei francesi,  con il viatico dell’intermediazione “torinese”, Transalpina di energia mi sembra si chiamasse – !

L’unica domanda che bisogna farsi è solo “Quanto durerà?”. E forse – sigh – anche, “Quanta sofferenza causerà tornare indietro?

A noi ed ai nostri figli l’ardua sentenza, non ai posteri…

Jetlag per Mitt Dolcino

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Note:

* M.Molinari, “Governo ombra. I documenti segreti degli USA sull’Italia degli anni di piombo”, Rizzoli, 2012

** Giuseppe Di Federico, Prof. Emerito Univ Bologna, secondo cui “…L’obbligatorietà dell’azione penale sottrae al controllo democratico le scelte di politica criminale a livello nazionale ed internazionale…“, Convegno su “Obbligatorietà dell’azione penale nell’Italia del 2008: un tabù da superare”, Roma, 29-30 settembre 2008, http://www.radicali.it/download/pdf/di_federico.pdf

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