Euro crisis
IL CUL DE SAC DI DRAGHI
Appena 2 ore fa, la BCE annuncia che:
“non cambia direzione su tassi e Q.E.”.
Di conseguenza si rafforza l’Euro, e ciò non è un bene per i nostri conti pubblici (tema arcinoto); dipendiamo per il 30% dall’export, capite?
Bene.
Siamo quindi al punto che forse è ora di….
PREPARARE LE CHIAPPE….
….IL REDDE RATIONEM (LO SCHIANTO) È VICINO:
Draghi si è infilato da solo nel cul di sac. Non può fare quasi più niente per tenere basso l’euro. I mercati lo sanno e fanno schizzare in alto il cambio. E col cambio alto, il PIL va in contrazione…..non si può sapere effettivamente quanto MA si può pensare anche a livelli della crisi 2008-2009.
D’altronde, eminenti studi, riportati dal falligiornale:
segnalano che:
“…Le stime degli economisti variano e la dimensione degli effetti pare incerta, e tuttavia l’orientamento è unanime: quando l’euro si rivaluta perdiamo volumi di esportazione (12 miliardi nominali se il balzo è del 10%, stimano Intesa SanPaolo e Oxford Economics) e prodotto interno lordo (mezzo punto in meno il primo anno a fronte di una crescita dell’8% della moneta unica nelle valutazione del Centro Studi di Confindustria). Ora per fortuna ci troviamo nello scenario opposto, allontanandoci da quella quota di 1,40 che per molti imprenditori rappresenta la soglia di guardia oltre la quale la competitività delle merci italiane è messa seriamente a rischio.”
1 e 40 è la soglia oltre la quale si ha la morte delle nostre aziende esportatrici, mentre un incremento del 10% del valore della valuta determina un calo dell’export di 12 miliardi!
Il passaggio del cambio da 1.08 a 1 e 25 è un incremento di quasi il 16%!
Per quanto sopra, l’export potrebbe contrarsi di almeno 18/20 miliardi di euro, con riflessi pesanti sul PIL, parzialmente ammortizzati dal minor valore delle importazioni.
Faccio notare che, anche qualora la catena del valore incidesse del 50%, avremmo un calo di 9-10 miliardi di PIL con un pesante contraccolpo sul deficit Italiano 2018 per carenza di entrate.
Buon 2018 Mario Draghi.
Ad maiora.
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