Attualità
Il crollo dell’Impero americano 2: il Brasile passa al nucleare russo
Ieri abbiamo parlato delle difficoltà di Biden nel giardino di casa, il Centro America. Ora passiamo a considerare i problemi nei rapporti con un paese che, sotto la presidenza Trump, era un ottimo alleato USA e che ora invece, con i Dem, inizia a distaccarsi.
L’incontro Putin Bolsonaro ha portato alla conclusione di importanti accordi. Bolsonaro ha richiesto che l’agenzia nucleare russa Rostacom fornisca e costruisca nuovi piccoli reattori in Brasile, comprese centrali nucleari a bassa capacità, sia a terra che in versione galleggiante. Rosatom ha precedenti esperienze in Brasile, firmando un accordo con l’Eletronuclear di proprietà statale del Brasile nel settembre dello scorso anno per gestire i due reattori esistenti nel paese, cooperare alla costruzione e manutenzione di nuove centrali nucleari e assistere con il trattamento di materiali nucleari e radioattivi. gestione dei rifiuti. La versione galleggiante dei reattori, già utilizzata in Russia per alimentare una città siberiana di calore e elettricità e permetterebbe al Brasile di portare energia nelle località più remote. Inoltre sarebbe ottimale per lo sviluppo dei sottomarini nucleari brasiliani, fatto che farebbe fare un grosso passo avanti strategico al paese.
Oltre agli accordi nucleari si sono conclusi accordi nel settore agricolo. Il Brasile è un membro del gruppo BRICS e ha interessi comuni con la Russia in agricoltura. Il paese ha una lobby agroalimentare politicamente forte, con il presidente del Brasile che discute l’acquisto dei fertilizzanti tanto necessari per l’agricoltura di Mosca. L’accordo ha un impatto anche sull’Ucraina, un altro grande produttore di fertilizzanti, poiché lega Brasilia a Mosca e non a Kiev. Gran parte dei 5 miliardi di dollari che il Brasile ha importato dalla Russia nel 2021 erano costituiti da prodotti fertilizzanti, che ora sono destinati ad aumentare in modo significativo.
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