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Europa

Il cripto-nazismo che non ti aspetti: l’assessore all’urbanistica di Berlino attacca Airbnb per l’aumento dei prezzi degli immobili affermando “Gli appartamenti devono tornare alla nostra gente”

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Ennesimo esempio di asimmetria di interessi lato tedesco: da una parte si predica la privatizzazione delle aziende ed il libero mercato con ricette privatistiche da applicare soprattutto ai paesi EU in crisi; quando invece si tratta di essere business friendly mettendo in gioco gli assets nazionali ecco che le liberalizzazioni ed il mercato vanno a farsi benedire e scatta la difesa del proprio orticello facendo riaffiorare i fantasmi del passato.

FireShot Screen Capture #290 - 'Berlin cracks down on Airbnb rentals to cool market - The Local' - www_thelocal_de_20160501_berlin-cracks-down-on-airbnb-rentals-to-cool-mark

In questo caso il capo dello sviluppo urbanistico di Berlino, Andreas Geisel (SPD), lamenta il fatto che Airbnd faccia concorrenza agli hotel locali oltre al fatto che l’aumento del prezzo delle case/degli affitti a Berlino sta rendendo la vita dei tedeschi più difficoltosa. Ed ecco riaffiorare i problemi ed i comportamenti che portarono al nazismo: secondo Geisel la ricetta è semplice, evitare la salita dei prezzi ossia anche privare in qualche modo gli investitori stranieri che hanno investito a Berlino delle loro fonti di reddito, parlo di quelli che affittano le proprie case via Airbnb (oggi è vietato usare Airbnb a Berlino, pena fino a 100’000 euro di multa). Se non ci credete leggete l’articolo:

FireShot Screen Capture #289 - '' -Ma attenzione, questa “informazione” i media italiani non l’hanno riportata (in calce la fonte*). Solo la vicina Svizzera ha avuto l’accortezza disinteressata di cogliere questo ”dettaglio” nel modo di interpretare il mercato da parte dei nostri “partner” germanici, che dettaglio in fondo non è. Vorrei vedere se capitasse la stessa cosa a tutti gli investitori tedeschi che hanno ad esempio investito nel fotovoltaico in Italia, lamentando il fatto che tale eccesso di investimenti stranieri comporta la salita dei costi dell’energia pagata dalle famiglie italiane oggi in crisi (e quindi impedendo che gli stranieri sfruttino a loro vantaggio l’uso dell’energia in un paese che non è il loro, alla fine sono gli italiani a pagare in bolletta il costo delle sovvenzioni energetiche incassate dagli investitori stranieri…)

Ma spieghiamo perché si è arrivati ad un aumento del prezzo case/affitti in Germania:

  • dal post-subprime, quasi seguendo un piano pre-ordinato, l’Europa tedesca ha applicato austerità a tutto il continente;
  • questo è avvenuto aumentando le tasse e riducendo i trasferimenti statali soprattutto nei paesi in crisi per precisa volontà tedesca, fatto che ha ridotto i consumi nell’Unione causando una spirale deflattiva;
  • per combatterla la BCE, come da manuale, ha abbassato i tassi di interesse ben oltre le attese fino ad arrivare ai tassi negativi odierni (per altro con veementi reclami da parte dell’establishment tedesco preoccupato per la bassa redditività delle proprie Landesbanken in crisi epocale);
  • con tassi bassi vengono incentivate le speculazioni e quindi l’acquisto di case da mettere a reddito, spesso acquisite con leva finanziaria;
  • e dunque arriviamo all’aumento del prezzo degli immobili/degli affitti soprattutto nella capitale tedesca.

Ecco spiegato il fenomeno dell’aumento delle case in Germania, rappresentato da questa semplice equazione: austerità imposta da Berlino al continente UGUALE aumento dei prezzi degli immobili a Berlino. Solo che, pur essendo la stessa politica berlinese la causa del malessere comunque non si accettano le conseguenze e quindi ecco un rappresentante istituzionale che, invece di andare ad indagare la vera radice del male – l’austerità euroimposta per volere tedesco –, sceglie la scorciatoia ossia invoca il ritorno in mani tedesche degli appartamenti messi a reddito nella capitale teutonica da Airbnb, “in modo che possano tornare alla nostra gente”.

Questo atteggiamento è un tipico comportamento neocoloniale: da una parte si depredano i partner EU con l’austerità euroimposta e parallela impossibilità di svalutare (con l’euro) la propria moneta nazionale, dall’altra si difendono i propri interessi nazionali cercando correttivi interni per salvaguardare la “propria gente”.

A fare mente locale questa è una ricetta molto simile a quella applicata agli ebrei 80 anni fa, o sbaglio? Si diceva, luridi speculatori….

L’Europa deve ribellarsi a questi atteggiamenti germanici che non promettono nulla di buono non solo per la prosperità continentale ma anche e soprattutto per il vivere civile delle popolazioni europee: se non si riuscirà a trovare un correttivo a questa Europa in cui pochi paesi scientemente guadagnano dalla moneta unica e dalle leggi a matrice austera e tanti invece ci perdono allora tanto varrà uscire dal giogo dell’euro!

Non c’è più alcun dubbio ormai, i fantasmi del passato stanno tornando. Ed hanno sempre lo stesso barbaro accento.

Mitt Dolcino

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* 20 minuti – MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016 / TIO.CH pag. 11


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