Economia
Il Credit Agricole rinuncia a finanziare due grandi progetti per il gas naturale per motivi ambientali. Altri ne prenderanno il posto
La banca francese decide di interrompere i finanziamenti ai progetti di GNL, nonostante le premesse di redditività per lla grande domanda crescente di energia. Qualcun altro subentrerà
La banca francese Credit Agricole ha dichiarato che non finanzierà più il progetto Rovuma LNG in Mozambico e il progetto Papua LNG in Papua Nuova Guinea. La mossa è stata fatta per andare incontro agli ambientalisti.
La banca ha citato i suoi impegni per ridurre l’esposizione all’industria del petrolio e del gas come base per la sua decisione, secondo quanto riportato da Reuters.
Rovuma LNG e Papua LNG sono due dei più grandi progetti di gas naturale liquefatto in corso, con le aziende coinvolte tra cui Exxon, TotalEnergies, Eni e l’australiana Santos.
Gli ambientalisti hanno accolto con favore la decisione, commentando che sarà difficile che le aziende trovino un’altra banca disponibile a finanziare i progetti.
Exxon, leader del progetto Rovuma, avrebbe dovuto prendere la decisione finale di investimento sul progetto l’anno prossimo, ma ora la situazione potrebbe cambiare. Anche TotalEnergies, che guida il progetto Papua LNG, aveva previsto di effettuare il FID sull’impresa il prossimo anno.
Il Credit Agricole si sta allontanando dall’LNG proprio quando le previsioni sulla domanda del combustibile super refrigerato sono più rosee, con Shell che ha recentemente previsto un aumento della domanda del 50% nei prossimi 16 anni. L’Africa ha risorse di gas abbondanti ma sottosviluppate che progetti come Rovuma e Papua avrebbero sfruttato, aiutando le economie del Mozambico e di Papua con un nuovo e potenzialmente enorme flusso di entrate.
Il Credit Agricole, tuttavia, ha annunciato lo scorso dicembre che avrebbe smesso di finanziare nuove iniziative nel settore del petrolio e del gas, in linea con i suoi impegni di emissioni zero. La banca ha anche dichiarato che triplicherà la quantità di denaro che investe in tecnologie legate alla transizione. I piani prevedono di aumentare la sua esposizione alle fonti energetiche alternative dell’80% nel corso di quest’anno e del prossimo, portandola a 13,3 miliardi di euro.
“Dobbiamo investire in modo massiccio nelle energie rinnovabili e nella sobrietà energetica per decarbonizzare l’economia”, ha dichiarato all’epoca l’amministratore delegato della banca Phillippe Brassac.
Ovviamente gli sviluppatori ora cercheranno dei nuovi partner finanziari e, se i progetti sono profittevoli,si farà avanti un’altra banca o un pool di banche per approfittare dell’occasione. Anche perché comunque qualcuno utilizzerà quel GNL, e qualcuno ne approfitterà, magari guadagnando un po’ di più.
Tra l’altro, con meno gas in circolazione, questo verrà a valere di più e gli investimenti saranno più redditizi.
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