Seguici su

Attualità

IL CONTRATTO DI CESSIONE DELLE POPOLARI VENETE A BANCA INTESA SECONDA PUNTATA:

Pubblicato

il

 

 

 

Cari amici,

prima di tutto  vi tolgo una curiosità: come abbiamo fatto ad avere il contratto, o meglio come ha fatto la nostra fonte, molto acuta, ad averlo ?

Del resto nel contratto c’è scritto

Ed allora, come abbiamo fatto ?

Semplice, perchè il Diavolo fa le pentole, e non i coperchi. Infatti ha depositato l’atto in CCIAA ed è divenuto disponibile tramite la rete CERVED….. Certo , bisognava sapere dove e come cercare…

Ed ora proseguiamo con l’analisi del contratto.

CARATTERISTICHE E PRESUPPOSTI ESSENZIALI DEL CONTRATTO.  Il contratto , come ogni contratto, ha dei presupposti essenziali, cioè degli elementi senza il quale non sussisterebbe. In questo specifico contratto alcuni sono ovvi, altri molto meno.

Abbiamo indicato già fra le caratteristiche essenziali la presenza del “Quadro Legislativo”, cioè l’approvazione del DL del 25/06/2017, senza il quale NON sussiste il presente contratto. Se il Parlamento NON approverà il DL, il contratto non sussisterà. Non sapremmo se definire questa clausola come promessa d atti di terzi o come pressione indebita nei confronto di un organo costituzionale affinchè legiferi in una certa direzione. Immaginiamo quali pressioni saranno fatte sugli Organi Legislativi affinchè abdichino dalla propria funzione ed approvino il DL senza modifiche. A questo punto potremmo regolare lo Stato solo con contratti vincolanti che il Parlamento non può che approvare, oppure, direttamente, sciogliendo il Parlamento.

Oltre, ovviamente , alla presenza delle autorizzazioni legate all’esercizio dell’attività bancaria da parte degli istituti di credito, vi è anche la concessione di contributi da parte dello stato a favore di Istituto San Paolo. Niente contributo , nessuna cessione.  Vediamo i contributi:

Il primo contributo è pari a 3,5 miliardi di euro, e ISP lo VUOLE E DEVE RICEVERE per mantenere un CET1 del 12,5% a fronte dell’attivo che viene assorbito dalle due banche popolari venete. Infatti incrementando l’attivo è necessario aumentare la copertura patrimoniale. Quest’operazione è fatta attraverso un aumento del capitale con relativa diluizione dei diritti dei soci che non desiderino sottoscriverlo. A questo trattamento sono stati sottoposti i vecchi soci BPVI e VB quando è subentrato Fondo Atlante. Invece ISP ottiene di assorbire l’attivo , ma lo stato gli integrerà il capitale IN MODO TALE DA NON DILUIRE I POTERI DEL PRECEDENTI SOCI. Non è specificato, ma probabilmente tramite strumenti di debito ad altissima subordinazione (e rischio) , ma senza diritto di voto. Lo stato SI ASSUME i rischi di impresa in ISP, senza averne i relativi poteri. Una bella forzatura della logica economica fatta per favorire ISP. Lo stato finanzia e non ha nulla.

I contributi non sono mica finiti

ISP riceve proprio 1285 milioni di euro per la ristrutturazione delle Banche Popolari Venete  . Dato che vuole assorbire le Banche e non metterci neanche un centesimo con questi soldi si faranno anche i relativi versamenti ai fondi di solidarietà interbancari.

Come si è arrivati alla determinazione dei 1285 milioni di euro ? C’è una tabella ad hoc molto interessante, purtroppo in inglese .

Lo stato cosa finanzia per 1285 milioni ? Beh, ad esempio paga il cambio delle insegne delle filiali, un tocco di tirchieria non degno della tradizione di ISP. A casa mia si direbbe “Cacia la spiciula, barbun”. Evidentemente questa voce è stata voluta per sottolineare il fatto che ISP non vuole metterci proprio un centesimo nel salvataggio, ma trarne tutti i vantaggi, una specie di indicatore dello strapotere del privato sullo stato, sempre con la s minuscola. Una parte può imporre ciò che vuole, in barba ad ogni logica politica ed economica.

Possiamo notare che vengono stanziati 1316 milioni per il pensionamento anticipato dei dipendenti: PERCHE AI DIPENDENTI DELLE BANCHE VENETE O DI INTESA SI, EDAGLI OPERAI NOI? PERCHE’ SI TROVANO I SOLDI AI BANCARI E NON PER I  TERREMOTATI?  PERCHE’ VENGONO FATTE QUSTE SCELTE DI CARATTERE SQUISITAMENTE POLITICO? Come sempre in Italia si aiutano i ricchi e si combattono i poveri.

Per indicare un terzo  grosso contributo dobbiamo fare un salto avanti La fusione è fiscalmente neutra, ma, chissà come mai, se valutiamo ciò che viene ceduto a ISP , abbiamo questa particolarità.

I crediti fiscali, creati dalle perdite patite dai soci precedenti delle Banche Popolari Venete, vengono cedute a ISP. L’ennesimo esproprio a favore di un terzo. Non solo, le eventuali perdite generate in questo primo semestre del 207 passeranno a ISP, che quindi ne avrà un ulteriore vantaggio fiscale in questo momento non quantificabile.

Facciamo due conti. A quanto ammontano i contributi che lo stato, direttamente o indirettamente, concede a ISP ?

Contributo in conto capitale :     3500 milioni

Contributo di ristrutturazione:  1285 milioni

Crediti fiscali:                                 1794 milioni

Totale :                      6579 milioni, 6,579 miliardi

Il totale è superiore ai 6,4 miliardi di euro che BCE riteneva fossero necessari per la ricapitalizzare le Banche Venete. Quindi lo stato è riuscito nello straordinario obiettivo di spendere di più che con una ricapitalizzazione diretta e, nello stesso tempo, non possedere ASSOLUTAMENTE NULLA Un obiettivo non facile

Grazie, ed al prossimo articolo

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito