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IL CONTRATTO CON CUI BANCA INTESA SI IMPOSSESSA DELLE POPOLARI VENETE. IL DOCUMENTO CHE DIMOSTRA LA SOTTOMISSIONE DELLO STATO AI GRANDI POTERI

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Grazie ad un amico carissimo amante dell’onestà e della correttezza, siamo riusciti ad avere il contratto completo di cessione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza in forma completa. Riteniamo utile analizzare con voi, anche in varie puntate, per poter giungere in profondità, le incredibili clausole contenute, che indicano la sottomissione totale della legge e del governo agli interessi privati di una parte. Parliamoci chiaro: la stabilizzazione del sistema creditizio non c’entra nulla, qui si cancellato il concetto di rischio d’impresa per favorirre in modo assolutamente smisurato una parte, ISP, a danno degli azionisti truffati di VB e BPVI e, in generale della collettività.  Perchè la spesa di quest’operazione, non un salvataggio, ma un regalo, sarà a carico della collettività fin nei più minuti particolari.

Inoltre è facile capire, leggendo i dati, che non si è trattato di una scelta fatta a fronte di una situazione emergenziale, ma di un disegno compiuto, durato almeno un mese e comunque ben prima del ventilato “Interesse” di Intesa per l popolari venete di cui si è parlato ai primi di giugno. Ci sono troppi dettagli che sembrano indicare un lavoro ben calcolato.

 

Non volendovi tediare con 124 pagine di contratto pubblicheremo le parti essenziali.

CHI FIRMA IL CONTRATTO: i commissari liquidatori , tra cui l’ex AD , ora commissario , Fabrizio Viola. Siamo al caso unico in cui un AD di una società in Liquidazione Coatta Amministrativa viene ad essere nominato liquidatore. Per fare un paragone comprensibile come un fallito che viene nominato curatore fallimentare della propria azienda, atto per lo meno inappropriato, anche per permettere allo stesso Viola di poter reagire ad eventuali accuse che comparissero nel procedimento di liquidazione. Si è voluto far strame del diritto e del buon senso , con l’ennesima forzatura, e pensiamo si è dato lavoro ai giudici amministrativi.

LE PREMESSE

Nelle premesse sono indicate , rapidamente, le generalità delle banche in gioco, il fatto che VB e BVI sono dichiarate in liquidazione coatta amministrativa (si parla direttamente di banche LCA) ed il motivo di fondo per cui viene compiuta l’operazione

Cioè a ISP la cosa che interessa è beccarsi il nord est (Voci ci indicano soprattutto il Friuli) e fare soldi. Vi garantiamo che, grazie allo stato, ci riesce BENISSIMO. Chiaramente il benestare della BCE è fra le premesse, non potrebbe essere altrimenti, ma anche il decreto legge del 25 Giugno è fra le premesse, e ne fa parte integrante. Come vedremo meglio andando avanti nel contratto, i denari dello stato sono un INTERESSE ESSENZIALE  per ISP, più della stabilità del sistema bancario.

L’OGGETTO DEL CONTRATTO ED IL CORRISPETTIVO . L’oggetto del contratto sono “certe attività, passità e rapporti giuridici”, mica tutto, solo quello che desidera, giustamente, come al supermercato. Il corrispettivo è, infatti, da caffè in bar di periferia : UN EURO, da dividersi equamente in 50 centesimi per Banca popolare di Vicenza e 50 centesimi per Veneto Banca. Neppure un caffè a testa, forse una bottiglietta d’acqua al discount.

L’ESSENZIALE QUADRO LEGISLATIVO (!!??). Parliamoci chiaro, ISP non è un benefattore, ci mancherebbe, ed interviene solo perchè le leggi dello stato (con la esse minuscola, vista la sudditanza) si piegano al proprio volere. In caso contrario non avrebbe avuto nessun interesse ad acquistare VB e BPVI.

La legge si è piegata , lo stato si è piegato, e sappiamo cosa accade a chi si piega…. Lo capirete molto bene quando leggerete i corrispettivi che ISP HA PERCEPITO per selezionare gli assets, cioè le attività, di BPVI e VB, le garanzie CHE HA PRETESO, fin nei minimi particolari, per portare a termine quest’operazione. Vi anticipaimo che Le cifre sono TALMENTE ELEVATE da permettere la ricapitalizzazione delle due banche, secondo i desiderata della BCE, senza alcun problema, con la sola differenza che , in questo caso, le banche sarebbero rimaste di proprietà dello stato, e non sarebbero state cedute. Invece lo stato ha ricapitalizzato, ma non è padrone di nulla. Francamente ci chiediamo quali strumenti di pressione abbia potuto avere ISP e la dirigenza di VB e di BPVI per ottenere questo risultato, perchè non è possibile piegare lo stato senza mezzi di coercizione pesanti.

Non ci facciamo illusioni che alcuno risponda alla nostra domanda, ma riteniamo che, almeno voi, lettori, dobbiate conoscere cosa sta accadendo.

Restate sintonizzati per le prossime puntate sul contratto.

 

 


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