Analisi e studi
Il consumo di Gas Naturale dell’Italia è al minimo da 15 anni. Un pessimo segnale
L’Italia ha raggiunto, nel 2024, il minimo nel consumo di gas degli ultimi 15 anni, soprattutto per il calo nella generazione elettrica. un pessimo segnale
Il consumo di gas naturale nella terza economia dell’UE, l’Italia, è sceso del 2,5% nel 2024, raggiungendo il livello più basso in oltre 15 anni, ha dichiarato venerdì il gestore del mercato energetico GME.
La domanda è scesa per il terzo anno consecutivo nel 2024, a causa dei prezzi più alti rispetto ai livelli precedenti alla crisi energetica, ha dichiarato il gestore del mercato in una newsletter mensile.
Il consumo di gas per la produzione di energia elettrica è sceso dell’1,6% l’anno scorso rispetto all’anno precedente, mentre il consumo residenziale e l’industria hanno registrato un leggero aumento dei consumi, rispettivamente dell’1,8% e dell’1,3%. Se cala l’uso di gas per generazione elettrica, la principale fonte d’energia in Italia, allora vuol dire che l’energia non viene consumata, e questo significa che l’industria non sta producendo.
A causa della minore domanda, le importazioni di gas naturale dell’Italia sono scese al livello più basso dal 2015, con una riduzione delle importazioni sia via gasdotto che via GNL, secondo i dati.
L’Europa rimane vulnerabile a possibili shock nell’approvvigionamento di gas naturale, poiché la sua esposizione al commercio e alla fornitura di GNL è cresciuta, ha dichiarato alla fine dello scorso anno Stefano Venier, amministratore delegato di uno dei maggiori gestori di reti di gas in Europa, l’italiana Snam.
All’inizio di quest’anno, l’Italia ha chiesto un tetto massimo europeo molto più basso per i prezzi del gas naturale.
L’UE deve prorogare il tetto ai prezzi del gas naturale, ma fissarlo a un livello molto più basso, per evitare nuovi shock nelle bollette energetiche, ha dichiarato il ministro italiano per la Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a una radio locale all’inizio di gennaio. In realtà questa misura è perfettamente inutile se non c’è abbondanza di gas sul mercato, anzi rischia di essere controproducente.
L’Unione Europea ha fissato all’inizio del 2023 un tetto di emergenza per i prezzi del gas naturale. Tale tetto scade alla fine di gennaio 2025.
Il tetto ai prezzi del gas, il cosiddetto “meccanismo di correzione del mercato”, scatterà se il prezzo del mese prima sul Title Transfer Facility (TTF), il principale benchmark europeo, supererà i 185 dollari (180 euro) per MWh per tre giorni lavorativi e se il prezzo del TTF del mese prima sarà superiore di 36 dollari (35 euro) rispetto al prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi.
Secondo il ministro italiano, il tetto massimo dei prezzi del gas naturale deve essere abbassato a 51-62 dollari (50-60 euro) per MWh, ma non è detto che il mercato non si rifiuti di vendere a quei prezzi.
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