Attualità
IL “COMMISSARIO AUSTERO” MONITORERA’ “CON ATTENZIONE” IL DEBITO ITALIANO, COME AVEVA PROMESSO. Complimenti a chi l’ha scelta..
Primo intervento della Von Der Leyen, sulla politica economica europea, ed è assai poco rincuorante per l’Italia. Prendendo le parole da Il Giornale, ha affermato che:
“La Commissione attuale ha deciso di non aprire una procedura d’infrazione eccessiva – . La Commissione che presiederò monitorerà molto da vicino la situazione in Italia, così come in altri Paesi. Il nostro obiettivo è di riuscire a investire per stimolare la crescita senza contravvenire alle regole esistenti“.
Quindi le minacce continue all’Italia, le pressioni indebite per realizzare sempre maggiori surplus primari (leggasi far pagare i servizi più di quanto questi valgano) e realizzare, e nonostante l’Italia stia facendo da tempo dek deficit sempre più contenuti, con l’obiettivo di arrivare quest’anno ad un 2% (2,04 è arrotondato nella contabilità nazionale al decimale più vicino)
Quindi torniamo ad essere uno stato a “Sovranità limitata”, e questa è una scelta, diciamolo chiaramente, anche di una parte consistente della maggioranza di governo, oltre che , ovviamente, di quasi tutta l’opposizione. Questo è un punto che deve essere ben chiaro: nulla di ciò che accade è casuale.
Del resto il programma pubblicato dalla Von Der Leyen era ben chiaro. Prendiamo un estratto.
Il Budgetary Instrument for Convergence and Competitiveness non è altro che il mini bilancio europeo voluto da Macron che, nella sua idea, lo voleva anche per la crescita, ma i tedeschi hanno cancellato questa parola (non sia mai che si tenti di fare un po’ di politica keynesiana anticiclica, neanche per sbaglio) e servirà solo per le famose “Riforme” oltre ad essere allargato ai paesi che vogliono unirsi all’euro, cioè Polonia, Romania, Bulgaria, Svezia e Repubblica Ceca. Però , comunque, andranno solo per le riforme, in questo peggiorando il famoso “Piano Juncker” di 5 anni fa. Per fortuna, come in precedenza, sono cifre irrisorie divise su tutta la UE.
Inoltre nella parte segnata come nr 2 e come nr 3 la Von Der Leyen ha messo bene in evidenza che non ci sarà flessibilità se non per i paesi che rispettano il “Fiscal Compact” cioè il patto di riduzione del debito, francamente intollerabile, stabilito nel 2012 e quindi mai convertito in norma europea e solo a fronte di una “Responsabilità fiscale”. Questo corrisponde a dire ad un affamato che gli si darà un piattino di minestra, ma solo se promette di non mangiarlo o se comunque sarà l’ultima volta che mangerà.
Insomma i vincoli era stretti e diventeranno anche peggiori, per cui c’è da chiedersi che logica abbiano avuto gli italiani che l’abbiano votata, se non il masochismo.
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