Attualità
IL COMMERCIO MONDIALE E’ IN CALO.
Uno dei motori della cosiddetta “Ripresa italiana”, quella delle crescite da prefisso telefonico , comunque molto inferiori alle medie europee, che permettono a qualcuno molto buffo di dire “Siamo fuori dal tunnel” , è l’export e lo sviluppo economico internazionale. La bilancia commerciale attiva è una dei pochi fattori che tiene a galla le nostre imprese.
Purtroppo il vento sta cambiando direzione. Prendiamo i dati dal World Trade Forum e dal loro ultimo report.
I due grafici sono piuttosto significativi: la fiammata nel commercio internazionale che ha contraddistinto la ripresa del 2010 e l’uscita degli USA dalla recessione si sta lentamente spegnendo. Soprattutto il secondo grafico, che indica l’andamento delle variazioni percentuali trimestrali sulla base dell’anno precedente si avvicinano allo 0.
Ancora più preoccupante è il risultato se lo analizziamo dal punto di vista non solo dei volumi, come è nel grafico precedente, lo valutiamo dal punto di vista dei valori. Ringraziamo zerohedge per questo grafico che ci espone il prezzo unitario del commercio internazionale:
La spinta deflazionistica fortissima, che vediamo in atto nell’economia nazionale ed europea, è in atto anche a livello mondiale, con livelli perfino più impressionanti se possibile.
A questo punto attendersi ulteriori “Aiutini” alla nostra economia provenienti dalla crescita mondiali e dall’export diventa per lo meno ottimistico. La deflazione rende ancora più complesso la competizione a livello mondiale. Questo si ripercuote sull’andamento delle attività industriali a livello mondiale:
La produzione dei paesi industrializzati è in calo. Se la nostra economia potrà trovare una soluzione, dovrà cercarla al proprio interno, non all’esterno.
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