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Il CEO di Goldman Sachs e la “Resa dei Conti” del debito USA: serve crescita, o saranno guai

CEO Goldman Sachs lancia l’allarme sul debito USA: “Senza crescita, ci sarà una resa dei conti”. Ma la recessione, per ora, non è vicina. Intanto l Banca d’affari licenzia in massa

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David Solomon, il CEO di Goldman Sachs, non è tipo da lanciare allarmi ingiustificati. Eppure, parlando al prestigioso Economic Club di Washington, ha usato parole che a Wall Street e dintorni hanno un certo peso. Il tema? Il crescente livello del debito degli Stati Uniti, che rischia di portare a una “resa dei conti” per l’economia se il ritmo della crescita non dovesse migliorare.

“Se continuiamo sulla rotta attuale e non alziamo il livello della crescita, ci sarà una resa dei conti”, ha dichiarato Solomon in un’intervista con David Rubenstein. La sua non è una previsione di imminente catastrofe, ma un avvertimento tecnico: “La via d’uscita è un percorso di crescita”.

La “Dipendenza” da stimolo fiscale

Solomon ha fatto eco a una preoccupazione diffusa negli ambienti finanziari: la crescente “dipendenza” delle economie democratiche occidentali da stimoli fiscali alimentati a debito. Un fenomeno che, secondo il banchiere, si è “significativamente accelerato negli ultimi cinque anni”, in particolare a seguito delle massicce misure adottate durante la pandemia di Covid-19, che hanno drogato la spesa dei consumatori.

“Lo stimolo fiscale e un gioco fiscale aggressivo sono ormai radicati nel modo in cui operano queste economie democratiche”, ha affermato. Un’analisi lucida che suona quasi ironica, provenendo da un’istituzione che ha certamente beneficiato, direttamente o indirettamente, di tale liquidità.

Nonostante queste nubi all’orizzonte, la visione a breve termine di Solomon rimane relativamente serena. Il capo di Goldman Sachs ha infatti specificato di vedere una “bassa probabilità” di recessione nel prossimo futuro e ha liquidato le preoccupazioni su una potenziale crisi sistemica del credito negli Stati Uniti, nonostante alcune recenti bancarotte di alto profilo. Ovvio che comunque lo dica, perché la recessione sarebbe un rischio enorme anche per GS. 

Il paradosso di Goldman: utili record e tagli AI

L’intervento di Solomon arriva in un momento particolare per la sua stessa banca. Goldman Sachs ha recentemente registrato ricavi record nel terzo trimestre, sostenuti da un aumento delle commissioni su fusioni e acquisizioni.

Tuttavia, nello stesso giorno in cui annunciava i brillanti risultati, la banca comunicava ai suoi 48.300 dipendenti l’intenzione di effettuare ulteriori tagli al personale. La motivazione? I miglioramenti dell’efficienza interna guidati dall’intelligenza artificiale. Un classico esempio di come, nel moderno capitalismo finanziario, utili record ed efficienza tecnologica non sempre coincidano con la stabilità occupazionale, nemmeno ai piani alti.

Domande e risposte

  • Cosa intende esattamente David Solomon con “resa dei conti”? Solomon si riferisce al momento in cui il livello del debito pubblico statunitense diventerà insostenibile se non accompagnato da un’adeguata crescita economica. Se l’economia non cresce abbastanza velocemente da “assorbire” il debito, il governo potrebbe trovarsi in difficoltà nel finanziarlo, portando a una crisi di fiducia, tassi d’interesse più alti e instabilità finanziaria. Non è un allarme immediato, ma un avvertimento sulla traiettoria di lungo periodo.
  • Secondo il CEO di Goldman Sachs, gli Stati Uniti sono vicini a una recessione? No. Nonostante le sue preoccupazioni sul debito a lungo termine, Solomon è stato chiaro sul breve periodo. Ha dichiarato di vedere una “bassa probabilità” di recessione nel prossimo futuro e ha anche minimizzato i timori di una crisi “sistemica” del credito, suggerendo che l’economia statunitense, per ora, è in condizioni relativamente buone.
  • Perché Goldman Sachs taglia posti di lavoro se sta registrando ricavi record? Questa è una dinamica tipica dell’ottimizzazione aziendale. Goldman Sachs ha attribuito i nuovi tagli del personale ai miglioramenti dell’efficienza interna, in gran parte guidati dall’intelligenza artificiale (IA). In pratica, la banca sta investendo in tecnologia per automatizzare compiti e processi, riducendo così la necessità di forza lavoro umana, anche in un periodo di forte redditività. L’obiettivo è mantenere o aumentare i margini di profitto.
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