Attualità
Il caso Bossetti come specchio della giustizia in Italia, quasi a dipingere un caso inventato. C’è da aver paura a vivere in questo paese?
Se mi chiedete quale è il problema più grande per l’Italia vi dico, la giustizia! Si, la giustizia, che resta per lo meno dubbia nella patria del Beccaria. Voi direte, no, è la corruzione, l’evasione o altre malefatte del genere. Io rispondo no, è la giustizia e vi spiego perché. Da una parte ho accumulato esperienze all’estero e vi posso dire che non ritengo che gli italiani siano più corrotti degli stranieri, certamente più rubagalline ma in fatto di vero malaffare che fa la differenza basta guardare le tangenti pagate da Siemens in Grecia (e nel mondo) per capire i danni sistemici causati ad es. sui cittadini ellenici. Quello che andrebbe parimenti detto è che all’estero il livello di commistione tra interessi particolari e generali non è molto diverso rispetto a noi, prova ne è che i depositi “neri” in Svizzera fino alla caduta del segreto bancario, erano a stragrande maggioranza tedeschi*….
Basti pensare all’esempio di Michel Platini che è stato redarguito e sospeso per un pagamento senza fattura alla FIFA giocandosi la carriera, da noi avrebbe rischiato l’incriminazione penale ed anche l’arresto preventivo, senza fattura e senza prestazioni vi lascio immaginare. Invece non si è nemmeno immaginato in patria ed all’estero di perseguire Le Roi, così lo chiamavano, per una “leggerezza” del genere. Ripeto, fosse successo da noi… E che dire del fatto che suo figlio è stato assunto dallo stesso soggetto che ha ottenuto, grazie al supporto dell’UEFA, i mondiali in Quatar? E le rivelazioni secondo cui grazie al supporto di Platini, oltre al figlio assunto in Svizzera, ci fu la sospetta transazione con entrata nell’azionariato di quatarini – spesso se non sempre in mora in termini di fair play finanziario – nel Paris Saint Germain… Nulla di illegale, per carità, ricordando il nostro ex ministro Lupi – che non mi sta simpatico – costretto alle dimissioni per una supposta raccomandazione telefonica per il figlio… Capite la differenza tra Italia e estero? All’estero la ragion di Stato ancora esiste, protegge qualcuno in particolare, è vero, ma almeno non fa suicidare il sistema. Proprio quello che manca da noi dopo Tangentopoli.
Insomma, il supposto malaffare c’è ovunque, diversa è la valutazione che si fa nei vari paesi spesso senza considerare il reale peso del reato (andiamo ad es. a contare gli scandali bancari globali dal 2008 che tanto hanno pesato sulle tasche e quindi sulle vite dei cittadini, poi verifichiamo le pene comminate…).
Guardiamo anche l’incriminazione italica per la scienziata Ilaria Capua con pene fino all’ergastolo per aver diffuso informazioni che potrebbero causare epidemie**: finirà tutto in una bolla di sapone (scrivetevelo) e con un bagaglio di esperienze che finiranno in un paese che la proteggerà, idiozie pure quelle giudiziarie emerse per qualche strana ragione (che potrebbero essere, 1.per lotte politiche interne italiane, 2.perchè aveva diffuso pubblicamente e gratuitamente un database scientifico potenzialmente preziosissimo e dunque ci sono state le reazioni del sistema, se così fosse sarebbe chiaro un legame magistratura-interessi economici globali, vedremo).
Lascio stare il caso di Berlusconi e della culona inchiavabile, un falso che ha giustificato azioni giudiziarie potenzialmente non dovute, anche qui vedremo cosa dirà la corte di giustizia europea sulla sua incriminazione, per inciso si sappia che se ci sarà la sentenza dopo l’elezione di Trump in USA mi aspetto una piena riabilitazione del Cavaliere con conseguente nomina a senatore a vita. O la morte di Gardini dopo che un giudice della procura di Milano ne causò l’indebito fallimento, il famoso presidente vicario della sezione fallimentare della procura di Milano che a fronte di tangenti ricevute, lui assieme alla moglie Antonia Di Pietro, causarono la perdita di migliaia di posti di lavoro e finalmente la svendita di Montedison allo straniero (il giudice non pagò civilmente per i danni economici causati; nessuno per altro ha mai spiegato da dove partì la tangente e soprattutto per quale fine recondito, magari con origine estera, …). Non cito nemmeno il caso di Silvio Scaglia, incarcerato assieme al suo direttore finanziario per mesi e poi scagionato perché il fatto non sussisteva. E taccio anche le aberrazioni della corte costituzionale tra ex tunc ed ex nunc*** per fare cassa, il diritto ai rimborsi in caso di legge incostituzionale non è più garantito ormai…
No, resto alla cronaca spuria di questi giorni: Bossetti, il pregiudicato in pectore in carcere ancora senza sentenza (come circa il 20% dei carcerati, resta in gattabuia in assenza di una condanna almeno di primo grado [da aver paura, ecco probabilmente perché la legge sulla tortura in Italia non è stata approvata, esiste il dubbio che la carcerazione preventiva serva anche per “sciogliere” la lingua, almeno per buona parte del 20% dei carcerati senza alcuna condanna]). Ho letto le cronache di Telese sul processo di Bergamo al carpentiere di Mapello: pazzesco! Faccio prima a citare i passaggi tratti dall’articolo dell’autore****, di seguito riporto come la difesa si rivolge pubblicamente al team del PM Ruggeri che rappresenta l’accusa durante il dibattimento:
«Sapevate che sulla sabbia comprata da Bossetti quello che stavate suggerendo, che servisse per una sepoltura, non era vero! Lo sapevate, anzi peggio: voi avevate la prova che non fosse così. Avevate l’agenda del direttore dei lavori del cantiere di Bossetti, persino le foto della gettata. Ma – affonda l’avvocato – non l’avreste mai resa nota se non lo avessimo scoperto nel controinterrogatorio del teste. È grave!» (…)
«La calce nei polmoni di Yara non c’ è! Non c’era! L’ avete messo nell’ ordinanza della custodia cautelare, e adesso sappiamo anche noi che non era vero!». Pausa. «E allora perché lo avete fatto? Anche qui vi serviva una suggestione. Poter dire che era stata rapita da qualcuno che lavorava nel mondo dell’edilizia. Invece era solo silicio – aggiunge Salvagni sarcastico – il quarto elemento più diffuso sulla terra! Volevate dirci che era qualcuno che lavorava in cantiere». (…)
«Avete costruito un puzzle suggestivo, pieno di tasselli. Ma quando una tessera non torna, l’avete buttata via. Ebbene – attacca sarcastico – le celle telefoniche non tornano, la sabbia non torna, le testimonianze, gli orari non tornano: a furia di buttare via quello che non vi serviva nel vostro puzzle non combacia più nulla!». (…) Non torna la famosa «erba radicata», che serve all’ accusa per individuare il campo di Chignolo come luogo del delitto: «Lorusso sotto giuramento ha detto di averla vista, e persino che c’ è una foto agli atti. Bene, sapete che non c’ è! (…)
Non torna la scena del delitto: «Usando la stessa perizia dell’accusa, vi abbiamo dimostrato che ci sono indizio per dire il corpo è stato manipolato!». Non tornano le perizie autoptiche: «Il corpo è parzialmente mummificato, corificato. Ma, curiosamente, lo è dall’ avambraccio in giù, e sul collo, per una porzione di pelle “a V”, come se Yara avesse una maglietta. Eppure quando è stata ritrovata indossava la felpa! È stata rivestita. Ma non potete dirlo – aggiunge l’avvocato – perché sapete che Bossetti non avrebbe avuto in tempo di farlo». (…) «Secondo voi l’imputato andava lì rischiando di rimanere impanato? Oppure fermava il Daily e poi faceva su e giù con la carriola per coprire il cadavere di sabbia? Dopo quindici giorni? (…)
E poi il gran finale, quello delle prove false create ad arte da forze dell’ordine e procura e poi distribuite ai media per costruire agli occhi dell’opinione pubblica un colpevole perfetto**:
Non torna il famoso video dei furgoni illustrato in Aula dal colonnello Lago: «È stato un pacchetto dono, per tranquillizzare la gente, per avere il mostro, il pedofilo, il mentitore seriale».
Dunque, vi faccio una domanda: se quello che Telese dice è vero, voi vorreste far crescere i vostri figli in un paese in cui la giustizia è, permettetemi, così sospettamente manipolata? A me le parole sopra hanno letteralmente generato terrore. Oserei dire che quanto sopra va anche contro gli interessi nazionali, vedete la chiosa finale. Ed il PM Ruggeri (ipotizzo che quanto la difesa ha presentato in aula sia vero, altrimenti gli avvocati sarebbero già stati denunciati, immagino) che essendo a conoscenza secondo la difesa di tutto quanto sopra continua imperterrita per la sua strada, a che pene dovrebbe essere condannata per il danno arrecato ad un Bossetti eventualmente assolto? Sappiate che al massimo la Ruggeri verrà trasferita e non farà carriera, come per il giudice Curtò affondatore di Montedison di danni civili per le conseguenze del suo dolo non se ne parla nemmeno, in Italia, i magistrati sono immuni…
La verità su Yara probabilmente non la sapremo mai. Anche se ci sono stati carabinieri suicidi tra coloro che hanno indagato sul caso, “nulla a che vedere con l’inchiesta” è subito stato aggiunto dal sistema. Andate a vedere da Pacciani in avanti quando ci sono stati gli strani omicidi/rapimenti e che dir si voglia – ora lo sappiamo grazie alle indagini del bravo poliziotto-investigatore a capo della squadra anti-mostro e poi romanziere sui casi trattati, Michele Giuttari, puntualmente ostracizzato dal sistema a cui apparteneva: una quantità impressionante di omicidi è a sfondo rituale. Purtroppo certe cose aberranti capitano più spesso di quanto si pensi e soprattutto a cavallo dei solstizi, che sono due, in giugno e dicembre. Andate a verificare il caso di Yara, rapitaa novembre ebritrovata a febbraio….
Insomma, ad essere malpensanti vista la sistematicità dell’attacco a Bossetti le parole di Telese mi spaventano, non mi sentirei di escludere che in questo specifico caso si stia semplicemente cercando di guardare da un’altra parte. Se Telese ha ragione forse Bossetti verrà assolto [sempre che non si decida di sacrificarlo in carcere per sempre, non avrebbe vita lunga], la Ruggeri sparirà dalla scena mediatica e nel mentre sarà troppo tardi per seguire altre piste, stesso copione italiano da tanti anni a questa parte, nessun colpevole.
Ma poi, chi resta a vivere nell’ex Belpaese potrà dirsi tranquillo di una siffatta giustizia? Siate consci che questa domanda se la pongono regolarmente anche e soprattutto le aziende che suppostamente dovrebbero investire nel Belpaese, la realtà dei nostri giorni dipende anche dalla risposta che le aziende si sono date, disoccupazione dei vostri figli inclusa. Non lo dico io, vedete anche la classifica della competitività dei vari paesi, dove l’Italia pecca è proprio dove l’autore ha puntato il dito…
ITALY WEF Global Competitiveness 2014-15
Ricordate la lezione della storia, le repubbliche dei giudici immancabilmente si sono trasformate in dittature se non direttamente in terrore. A voi le conclusioni, a voi la scelta su dove far crescere le prossime generazioni. Questa è l’unica opzione che vi resta visto che ormai anche il voto sembra essere un optional nel meraviglioso paese chiamato Italia del III millennio.
Jetlag per Mitt Dolcino
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** http://www.corriere.it/cultura/16_maggio_30/mieli-21a185be-25c8-11e6-8b7b-cc77e9e204b3.shtml
**** http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11914122/Telese–perche-Bossetti-va-assolto.html
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