Attualità
Il cancelliere Scholz prova a spiegare la politica energetica tedesca e viene sonoramente contestato. Si prepara un autunno rovente
Come riporta il quotidiano tedesco Welt il cancelliere tedesco Scholz si è recato a un evento organizzato dalla SPD nella cittadina di Neuruppin, nel Brandeburgo, per un incontro con gli elettori e per spiegare il nuovo pacchetto di aiuti per le famiglie che dovrebbe accompagnare la politica energetica tedesca, nel mezzo della crisi del gas russo.
Purtroppo l’incontro non è andato molto bene: il Cancelliere è stato oggetto di una forte e rumorosa contestazione, con domande spesso imbarazzanti, che hanno messo in evidenza la debolezza della posizione del governo. Un presente, parlando delle possibili manifestazioni che si terranno in autunno a fronte dell’aumento dei prezzi energetici, si è spinto a chiedere se il governo ha intenzione di far “Sparare sulla folla”, cosa che ovviamene Scholz ha ovviamente negato. Comunque alla fine il Cancelliere ha dovuto utilizzare un potente impianto di amplificazione per superare le rumorose contestazioni. Ecco un video dell’evento
Altre contestazioni molto forti hanno riguardato la posizione della Germania nel conflitto ucraino, in un momento in cui il supporto a Kiev sembra indebolirsi fortemente. Ovviamente i media hanno dato la colpa delle contestazioni ai cattivoni della AfD e di Linke, cioè alla destra e alla sinistra, ma non è la prima volta in cui Scholz viene contestato, anzi ultimamente lo è quasi sempre quando parla in pubblico. Le contestazioni sono molto forti anche contro il ministro delle finanze, il liberale Lindner, che si trova in contrasto sia con la sinistra sia con una parte della propria base.
La Germania politicamente si trova di fronte a un bivio: o applicare dure politiche di austerità energetica, o arrendersi alla Russia. La prima soluzione poterà a dure contestazioni sociali, la seconda minerà la posizione tedesca nel blocco occidentale. Ci sarebbe una terza opzione, quella di chiedere una cooperazione forte ai paesi europei, soprattutto mediterranei, ma questa non è percorribile per la mentalità tedesca. Quindi comunque non esistono vie d’uscita positive per la Germania.
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