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Energia

Il boom della domanda elettrica: +30% in 10 anni. Riusciranno le rinnovabili a tenere il passo?

La fame di elettricità mondiale è fuori controllo: AI e auto elettriche spingono la domanda a +30% in 10 anni. I report (IEA, Rystad) confermano l’accelerazione, ma Wood Mackenzie avverte: il ‘Net Zero’ 2050 è ormai “irraggiungibile” e la rotta punta a +2.6°C.

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Secondo un nuovo rapporto di Rystad Energy, nei prossimi dieci anni la domanda mondiale di energia elettrica dovrebbe aumentare del 30% a causa dell’aumento dei consumi determinato dai data center, dai veicoli elettrici e dalla domanda di riscaldamento e raffreddamento.

Secondo il rapporto citato da Bloomberg, la produzione di energia rinnovabile, in particolare quella solare, sarà fondamentale per soddisfare la crescita della domanda di energia elettrica.

Secondo la società di analisi energetica, entro il 2035 le energie rinnovabili dovrebbero fornire il 55% dell’energia elettrica totale a livello globale, aumentando la loro quota dall’attuale 34%.

L’aumento della domanda di energia sia nelle economie sviluppate che in quelle emergenti ha accelerato la crescita della domanda energetica globale nel 2024, portandola a quasi il doppio del ritmo degli ultimi anni, ha affermato l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) all’inizio di quest’anno.

Le temperature record, l’aumento della domanda da parte dell’industria e dell’elettrificazione, nonché l’intelligenza artificiale e i data center hanno contribuito a un aumento del 4,3% del consumo energetico globale lo scorso anno, secondo quanto riportato dall’AIE nel suo rapporto annuale Global Energy Review 2025.

L’aumento della domanda di energia elettrica lo scorso anno è stato quasi il doppio della media annuale dell’ultimo decennio.

“Ciò che è certo è che il consumo di elettricità sta crescendo rapidamente, trascinando con sé la domanda energetica complessiva in misura tale da invertire anni di calo del consumo energetico nelle economie avanzate”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol.

In un altro rapporto pubblicato questa settimana, la società di consulenza energetica Wood Mackenzie ha affermato che l’impennata della domanda di energia elettrica e le crescenti tensioni geopolitiche hanno reso irraggiungibili gli obiettivi di zero emissioni nette entro il 2050. Secondo il rapporto Energy Transition Outlook 2025-2026 di WoodMac, il mondo è attualmente sulla strada per un riscaldamento globale di 2,6 °C.

“Con l’aumento della domanda di energia elettrica dovuto all’espansione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’elettrificazione, quello che un tempo era un cambiamento per lo più ambizioso verso la decarbonizzazione sta ora affrontando i difficili compromessi di scala, integrazione dei sistemi, allocazione del capitale e geopolitica”, ha affermato Prakash Sharma, vicepresidente e responsabile degli scenari e delle tecnologie di Wood Mackenzie.

Fonte Pixabay

Domande e risposte

Perché la domanda di elettricità sta aumentando così rapidamente?

L’aumento è guidato principalmente da tre nuovi “divoratori” di energia. Primo, i data center, necessari per l’intelligenza artificiale e il cloud, che richiedono enormi quantità di elettricità per funzionare e raffreddarsi. Secondo, la transizione verso i veicoli elettrici (EV), che sposta il consumo energetico dal petrolio alla rete elettrica. Terzo, il cambiamento climatico, che aumenta la richiesta di riscaldamento e, soprattutto, di raffreddamento (aria condizionata). La IEA aggiunge anche la ripresa industriale e l’elettrificazione generale dei processi produttivi.

Le energie rinnovabili non dovrebbero riuscire a coprire questa nuova domanda?

È la scommessa principale, ma la sfida è la velocità. Rystad Energy stima che le rinnovabili (soprattutto il solare) dovranno passare dall’attuale 34% al 55% della produzione globale entro il 2035. Tuttavia, il problema non è solo installare pannelli e turbine, ma gestire l’intermittenza. La domanda di AI e data center è costante (24/7), mentre sole e vento non lo sono. Ciò richiede enormi investimenti paralleli in sistemi di accumulo (batterie) e un’integrazione di rete estremamente complessa, che potrebbe non tenere il passo della domanda.

Perché alcuni analisti ritengono “irraggiungibili” gli obiettivi Net Zero al 2050?

Secondo Wood Mackenzie, il problema è pratico. L’impennata della domanda, specialmente da settori energivori come l’AI, crea un conflitto. Per raggiungere il Net Zero servirebbe una decarbonizzazione rapida, ma questa corsa alla domanda richiede prima di tutto energia disponibile. Questo scontro si scontra con la realtà degli investimenti (allocazione del capitale), della costruzione fisica delle infrastrutture (scala) e delle tensioni geopolitiche sulle materie prime necessarie. In breve, la domanda sta crescendo più velocemente della nostra capacità di decarbonizzare l’offerta.

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