Economia
Il 2022 sarà l’anno della rinascita
Il 2020 è stato sicuramente l’anno peggiore del nuovo millennio, ma il 2021 è stato l’anno del cambio di paradigma.
Il 2022 sarà l’anno della rinascita individuale e collettiva.
Ho riassunto questo augurio in questo breve video di due minuti.
L’emergenza economica e sanitaria del 2020 ha costretto l’umanità ad affrontare una crisi senza precedenti, con una capacità distruttiva inaspettata che ha provocato nel 2021, volenti o nolenti, un cambio di paradigma altrimenti impensabile.
“Crisi” viene dal greco “krisis” che significa “scelta”, “decisione”, la cui etimologia riconduce al verbo “krino”, “originariamente usato in campo agricolo con riferimento al momento conclusivo della raccolta del grano, quando la granella del frumento veniva separata dalla paglia e dalla pula”. https://www.corriere.it/cultura/parola_chiave/C/crisi.shtml
Quindi la crisi può anche essere intesa come una grande opportunità, se siamo capaci di separare il buono dal cattivo, potremo intraprendere un salto evolutivo che ci permetta di esplorare nuovi orizzonti e nuove possibilità.
La crisi corrisponde alla stagione dell’autunno, quando cadono le foglie e la natura si prepara all’inverno, stagione dove tutto sembra morire. In realtà quello è il momento di tagliare i rami secchi e di preparare la pianta a far crescere in primavera nuovi rami e nuove foglie, che in estate permetteranno addirittura la nascita di nuovi frutti.
Vediamo ora quali sono i rami secchi che dovremo tagliare definitivamente nei campi economico e sanitario in funzione dell’esperienza vissuta nel 2021 e che avevo già anticipato in questo articolo di inizio anno: https://vcomevittoria.it/nel-2021-possiamo-solo-migliorare/.
I rami secchi da tagliare nell’economia
Prima del 2020 l’intera umanità era bloccata da anni all’interno di diversi paradigmi che non hanno mai permesso la risoluzione della crisi economica che abbiamo, ma anzi l’hanno aggravata:
- l’imposizione di politiche di austerity;
- l’espansione delle politiche monetarie;
- la necessità di ridurre il debito pubblico;
- la capacità di autoregolazione dei mercati.
Questi paradigmi erano già stati messi in discussione nel 2019 da personaggi autorevoli come Mario Draghi, Christine Lagarde e Ursula von der Leyen https://vcomevittoria.it/la-moneta-e-un-bene-pubblico-che-appartiene-alla-gente/, quindi ben prima che scoppiasse la presunta pandemia.
Ma la crisi economica generata dalle restrizioni per l’emergenza Covid-19 nel 2020, ha dato il colpo di grazia a questi paradigmi ed ha convinto tutti della necessità di un cambiamento radicale delle politiche economiche degli Stati, con l’adozione senza riserve di politiche espansive per le quali il debito pubblico non deve più essere considerato un problema.
Nel 2020 avevo già evidenziato tre radicali cambi di paradigma che sarebbero stati impensabili negli anni precedenti, perché accuratamente occultati nella comunicazione mainstream:
- il denaro può e deve essere creato dal nulla per stimolare la crescita economica e sostenere la domanda interna di cittadini ed imprese, e non solo per alimentare la bolla speculativa sui mercati finanziari, a vantaggio di meno dell’1% della popolazione mondiale più ricca;
- il denaro creato deve essere utilizzato direttamente nell’economia reale, attraverso la spesa pubblica e per uscire dalla crisi economica, e non solo immesso nei mercati finanziari con il Quantitative Easing per sostenere i valori dei titoli finanziari;
- il debito pubblico può essere aumentato senza problemi se viene monetizzato attraverso l’acquisto dei titoli di stato sui mercati finanziari da parte delle Banche Centrali con il Quantitative Easing, ma non si può e non si deve smettere di farlo, altrimenti avremo il crollo dei mercati finanziari e conseguentemente dell’economia reale.
Ma il 2021 ha reso evidente a tutti l’importanza di alcune proposte che facciamo da anni e che sono state finalmente approvate nel 2020 per poi produrre i maggiori risultati in questo ultimo anno:
- con il Decreto Legge n.142 approvato definitivamente al Senato il 6 febbraio 2020, viene avviata la trasformazione del MedioCredito Centrale MCC in una vera e propria Banca degli Investimenti, attraverso un aumento di capitale per permetterle l’acquisto della Banca Popolare di Bari, realizzando la prima banca pubblica che ha filiali su buona parte del nostro territorio, soprattutto al centro e al sud, che permette di aprire un conto bancario pubblico e non soggetto al bail-in;
- con il Decreto Legge “Rilancio” n.34 approvato definitivamente al Senato il 16 luglio 2020, viene istituito il Superbonus 110% che per la 1° volta in Italia e nel mondo, permette la cessione a tutti del credito d’imposta, che in questo modo diventa uno strumento di pagamento molto simile ad una moneta fiscale di proprietà dello Stato, che non genera debito pubblico né costringe al pagamento di interessi.
I rami secchi da tagliare nella sanità
Nel 2020 l’intera umanità è stata colta impreparata da una presunta pandemia che ha generato paradigmi che non hanno permesso la risoluzione dell’emergenza sanitaria, ma anzi l’hanno aggravata:
- l’imposizione di politiche restrittive basate su distanziamento sociale e lockdown;
- l’utilizzo forzato della vaccinazione di massa, anche con nuovi strumenti di controllo;
- la convinzione che i vaccini possano impedire la diffusione del virus;
- la speranza che i vaccini possano evitare la malattia generata dal virus.
Questi paradigmi sono stati completamente smentiti nel 2021, quando la realtà dei fatti ha ampiamente dimostrato che le presunte basi scientifiche su cui erano stati costruiti questi paradigmi, si sono rivelate fallaci:
- le politiche restrittive basate su distanziamento sociale e lockdown non hanno impedito la diffusione del virus e lo sviluppo della malattia, ma soprattutto hanno generato un disastro economico di proporzioni bibliche;
- l’utilizzo forzato della vaccinazione di massa, anche con nuovi strumenti di controllo come il green pass, non ha convinto tutta la popolazione a sottoporsi a questo trattamento sanitario, ma anzi rimane uno zoccolo duro che è convinto sia un errore;
- i vaccini non impediscono la diffusione il contagio e la diffusione del virus, soprattutto a distanza di qualche mese dal completamento del ciclo vaccinale, e nonostante le dosi aggiuntive somministrate che aumentano la probabilità di eventi avversi;
- i vaccini non evitano la malattia ma possono provocare eventi avversi a breve, medio e lungo termine, che hanno già fatto registrare un aumento dei decessi complessivi, soprattutto nella popolazione più giovane e sana, quella che non aveva nulla da temere dal virus.
Ma il 2021 ha reso evidente a tutti l’importanza di alcune soluzioni alternative che anche noi abbiamo proposto in alcuni nostri studi e che abbiamo inviato alle istituzioni nel 2020 https://monetapositiva.it/le-proposte-di-moneta-positiva/ e che oggi a posteriori possiamo dire che erano azzeccate ed avrebbero prodotto sicuramente risultati migliori:
- proteggere ed isolare le persone più a rischio, che sono le persone più anziane e già affette da una o più patologie gravi, perché sono quelle più a rischio in caso di contagio;
- utilizare fin da subito farmaci e protocolli di cura che hanno già dimostrato la loro efficacia e la ridotta possibilità di eventi avversi nei dosaggi utilizzati negli anni precedenti;
- rinforzare la medicina territoriale per evitare non solo l’aggravamento dei sintomi e della malattia, ma soprattutto evitare la saturazione degli ospedali ed impedire le cure di malattie ben più gravi;
- lasciare circolare il virus, proteggendo ed isolando le persone più a rischio, avrebbe anche permesso di raggiungere più velocemente una certa immunità di gregge, certamente più stabile e duratura di quella generata dai vaccini che ha bisogno di continui richiami.
Ma bisogna anche ammettere che le politiche di austerity degli ultimi 40 anni, con tagli continui alla sanità che hanno portato l’Italia ad avere un numero di posti letto decisamente inferiore alla media europea, rende il nostro sistema sanitario insufficiente ad affrontare le emergenze annuali.
La nostra Sanità deve tornare ad essere una delle migliori eccellenze al mondo.
Il Benessere equo e sostenibile
Oggi l’economia è basata sul denaro, sul profitto, sul debito, sulla competizione e sulla distruzione dell’ambiente, ma all’interno di questo paradigma non c’è spazio per il benessere individuale e collettivo, che dovrebbe invece essere l’obiettivo principale.
Finchè seguiteremo a misurare l’economia con il Prodotto Interno Lordo, la società sarà sempre caratterizzaqta da tre dis-topie: l’aumento della dis-occupazione, della dis-uguaglianza e della dis-struzione delle risorse ambientali.
Come diceva Robert Kennedy “Il PIL misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta”.
Possiamo e dobbiamo recuperare la vera definizione dell’economia, che da secoli è sempre stata legata al benessere delle persone:
“L’economia organizza l’utilizzo di risorse scarse, al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi”.
In altre parole si deve occupare del benessere equo e sostenibile per tutti.
Il nostro Piano di Rinascimento Economico
Il 2022 sarà l’anno della Rinascita e del cambio di paradigma economico e sociale.
Il nostro Piano di Rinascimento Economico è descritto in ben due Disegni di Legge n.1769 e n.1945 https://monetapositiva.it/le-nostre-proposte-nelle-istituzioni/, che sono attualmente in discussione nella Commissione Finanze del Senato ed hanno anche un buon sostegno trasversale da parte di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione.
L’idea è di utilizzare la tecnologia e l’innovazione per creare nuovi strumenti di scambio a valenza fiscale e monetaria, che possano risolvere i problemi di finanziamento dell’economia reale:
- i conti correnti bancari di una banca pubblica degli investimenti come MedioCredito Centrale, che ha acquisito Banca Popolare di Bari e potrebbe acquisire anche Monte dei Paschi di Siena, sono in grado di aumentare la fornitura di credito alle imprese ed alle famiglie, evitando i problemi di liquidità tipici dei periodi di recessione e realizzando un nuovo strumento di scambio a valenza bancaria pubblica;
- i conti correnti di risparmio dove possono circolare titoli di stato elettronici cedibili, permettono ai cittadini di tutelare i propri risparmi, di produrre un rendimento congruo e di realizzare un nuovo strumento di scambio a valenza finanziaria;
- i conti correnti fiscali dove possono circolare i crediti d’ìmposta cedibili, permettono di finanziare la spesa pubblica dello Stato e di realizzare un nuovo strumento di scambio a valenza fiscale che non aumenta il debito pubblico.
Il Piano di Rinascimento Economico è entrato nelle istituzioni e viene illustrato dai senatori del M5S Sabrina Ricciardi, Mario Turco, Emiliano Fenu e Stanislao Di Piazza nei loro interventi in Parlamento e nelle interviste, come un Piano di Autofinanziamento Interno in grado di realizzare una nuova visione dell’economia.
In questo modo è possibile rilanciare l’economia utilizzando le nostre risorse interne e senza essere obbligati ad indebitarsi con soggetti esterni ai nostri confini, attraverso i mercati finanziari.
Il 2022 sarà finalmente l’anno della Rinascita, perché abbiamo finalmente la consapevolezza su alcune priorità oramai diventate improrogabili:
- mettere al centro dei nostri obiettivi il benessere equo e sostenibile per tutti;
- creare nuovi strumenti per soddisfare i nostri bisogni individuali e collettivi.
Abbiamo una occasione straordinaria di progettare e realizzare il nostro futuro e migliorare la vita nostra e dei nostri figli, ma dobbiamo essere uniti e consapevoli.
Perchè LORO non molleranno facilmente, ma NOI NON MOLLEREMO MAI.
© Fabio Conditi – Presidente dell’associazione Moneta Positiva
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