Euro crisis
Il 2016 sarà l’anno più difficile per l’Italia: la Germania vorrà dare il colpo finale al nostro relativo benessere prima del termine del mandato Obamiano. Il rischio troika
Devo riconoscere che l’Italia è contemporaneamente un paese assurdo ed inaccettabile – ad es. gestiamo la cosa pubblica in modo abominevole, abbiamo una giustizia fondamentalmente ingiusta che ormai ci governa, la meritocrazia non esiste a vantaggio dei soliti potentati ed a fronte di tutto questo il popolo è perfettamente individualista – ed un grande paese il quale, oltre alla sua grande ed intrinseca bellezza ed intraprendenza, ha saputo accumulare benessere come pochi al mondo negli ultimi 70 anni, ricchezza cresciuta di pari passo ad una sfiducia genetica rispetto alle supposte verità delle classi dirigenti che dicono di governarci.
Questo per dire che meriteremmo una lezione per il nostro scialacquare risorse e valore.
Ma questa lezione non può comunque arrivare dai tedeschi.
Si, i tedeschi: questo avido popolo che è l’antitesi di quello italico, che vive in una landa desolata e fredda e forse per questo sa sfruttare tutte le risorse di cui dispone, purtroppo quando sta per entrare in crisi abitualmente cerca anche di impossessarsi dei beni altrui. Successe dopo la crisi del 1908 ed i fatti di Mayerling che poi portarono alla prima guerra mondiale, successe lo stesso 25 anni dopo con il lebensraum di hitleriana memoria.
E succede oggi nell’Europa austera incentrata sulla moneta unica ossia un ambito in cui Berlino sta usando i soliti strumenti basati sull’asimmetria delle leggi, leggasi gli stessi strumenti che la Germania ha sempre adoperato durante le sue numerose ed anzi sistematiche occupazioni militari del vecchio continente, tutte guerre finalizzate a garantire selettivo benessere alle proprie genti a scapito dei vicini. Si, perché oggi ancora una volta e per propri interessi materiali la Germania ad arte sta imponendo al Belpase ricette “uniche” valide solo per Roma, siano esse nessuna deroga per i fallimenti bancari [dove per altro non può intervenire nemmeno il fondo interbancario che è privato (!!!), intervento che è invece stato permesso in Portogallo; o in Austria per la banca Hypo Adria dove di fatto il fallimento bancario non è potuto avvenire in quanto c’è la garanzia della regione per i depositi], o nessuna flessibilità sostanziale per i deficit di bilancio, deroghe invece permesse a mezza Europa – Francia e Spagna un testa – ma non a noi.
Per tutto quanto sopra, pur riconoscendo le nostre tanto italiche quanto innegabili colpe, è e sarà impossibile pensare di cedere contro qualcuno che sta deliberatamente ed apertamente cercando di approfittarsi di noi, per quanto mi riguarda è questione genetica – ossia di principio, che non si compra -, dunque impossibile mollare il nostro osso a forma di stivale alla prevaricatrice Berlino!
Ma perché ci viene riservato questo deciso e speciale trattamento nell’EU austera a trazione tedesca con la moneta unica? Semplice, perché agli occhi razionali dei tedeschi siamo troppo ricchi e troppo pericolosi. Ossia le famiglie italiane che non si fidano se non dei propri membri più stretti (familismo amorale mi pare si chiamasse) sanno che non possono far conto sullo Stato e per questo risparmiano e, se serve, non consumano. Il risultato è un alto debito statale parallelo ad una enorme ricchezza privata immobilizzata nei conti bancari e nel mattone, di proporzioni che non ha pari nel mondo occidentale, fatto che di per se ci rende una grassa gallina da spennare (una volta fatti fuori tutti gli altri periferici eccessivamente abbienti fino alla crisi Lehman del 2008) .
Pericolosi invece perché con le nostre grandi dimensioni in EU (anche del nostro debito) possiamo davvero far crollare la moneta unica su cui si basa questa Europa tedesca da cui trae (enorme) vantaggio solo Berlino, che così può alimentare la sua gigantesca macchina da export con una moneta ben più svalutata di quella che sarebbe il marco. Tutto questo unitamente ad un legame indissolubile con gli USA grazie ad oriundi di peso, fatto che ci rende il paese europeo più organicamente vicino a Washington.
A questo aggiungiamo che siamo anche il più grande competitor manifatturiero di Berlino ed il gioco è fatto, può davvero essere nell’interesse tedesco non tanto annientarci quanto comandarci passando per comprarci per un tozzo di pane.
E qui arriviamo alla troika.
Prima della caduta (a fine 2016) del peggior presidente USA almeno degli ultimi 200 anni i tedeschi devono necessariamente arraffare l’arraffabile. Ossia attaccare il paese più ricco è più debole che – già si sa – sarà anche la testa di ponte americana quando sarà necessario dare una regolata ad un’Europa troppo tedesca ed in avvicinamento con la Russia, ossia di quella EU germanica che ineluttabilmente sta diventando competitor degli USA anche a livello globale. Questa è l’indole tedesca: non c’è niente da fare, non riconoscono nessun capo che non abbia accento prussiano (sono triste nel dover rammentare al grande leader Putin che anche lui prima o poi dovrà meditare le lezioni della storia).
La troika è lo strumento necessario per mettere le mani sulla ricchezza italiana fatta di risparmio delle famiglie (da attaccare con tasse assurde e bail in), di aziende da svendere/privatizzare, di benessere diffuso troppo superiore a quello dei cittadini germanici, vi sembrerà incredibile ma i pensionati d’oltre Gottardo dei prossimi 20 anni avranno mediamente un tenore di vita IN GERMANIA molto peggiore di quello dei nostri (la Germania e la Svezia, paesi tanto vicini negli ideali elitari di memoria nazista, al contrario del Belpaese condividono anche il record di ineguaglianze nella concentrazione della ricchezza, Stoccolma ha il vero record mondiale nella concentrazione di miliardi nelle mani di pochi*, forse così si inquadra meglio il solo apparentemente assurdo problema delle regolari insurrezioni nei quartieri popolari di Malmoe).
Sì, perché un presidente USA di parte repubblicana molto probabilmente interromperebbe le politiche obamiane fatte di privilegio per Berlino, di fatto il duo Merkel-Schauble ricatta dal 2009 Washington con lo spauracchio di allearsi con Mosca in assenza di mano libera nell’EU durante il post crisi subprime. In un contesto di futuro cambio degli equilibri va infatti ricordato che gli italo americani sono molto più repubblicani che democratici, di norma.
Per completare il quadro deve essere opportunamente evidenziato quanto poco sia il tempo che Berlino ha a disposizione per raggiungere i suoi obiettivi neocoloniali intra EU, ossia entro fine anno 2016. Dunque, sono portato a “profetizzare” che il prossimo marzo la nostra legge di stabilità NON verrà approvata da Bruxelles ed anzi i richiami all’Italia si moltiplicheranno. Tutte le scuse per giustificare il commissariamento di Roma saranno tentate…
In questo contesto leggevo che, secondo un rispettato commentatore, sarà Renzi a decidere quando fare le elezioni: niente di più sbagliato!
Saranno i giudici a dettare l’agenda delle prossime scadenze politiche/delle politiche (affiancati dai soliti collaborazionisti locali, soprattutto alta imprenditoria co-interessata a mantenere i propri enormi patrimoni denominati in euro) e per questo oggi il governo deve urgentemente riformare la magistratura se vuole sopravvivere alla sfida all’EU tedesca che ci attende nel 2016: (i.) vanno introdotti limiti specifici nella pubblicazione delle intercettazioni (fino al dibattimento e SOLO per fatti strettamente connessi al reato contestato), (ii.) va introdotto il reato di tortura e (iii.) va disincentivata la custodia cautelare in carcere come strumento per ottenere confessioni barattate con sconti di pena ed uscita dalla galera.
E probabilmente andrebbe opportunamente documentato ad uso dell’opinione pubblica l’improprio (preventivo) allineamento tra gip, gup e pm finalizzato a garantire la solo apparentemente formale correttezza nell’uso della custodia cautelare durante processi politici da parte dei troppi giudici Bonifazi presenti nei tribunali di questo selvaggio paese a forma di stivale, vedasi l’appunto “anonimo” suppostamente del giudice Ghitti al pm Di Pietro durante Tangentopoli finalizzato a garantire la sostenibilità della custodia cautelare in carcere nei prodromi di quello che furono gli omicidi di Gardini e Cagliari**.
In tutto questo l’allineamento dello scrivente con le forze politiche di qualsiasi tipo e natura che durante il 2016 vorranno apertamente difendere l’indipendenza Italiana sarà totale (so che dovrò turarmi naso, orecchie e gola…). Sperando che si possa finalmente comprendere anche nei pressi di palazzo Chigi che l’unico modo per sopravvivere a questa EU tedesca – che attenterà al nostro residuo benessere – sarà combattere, ossia minacciare/implementare l’unico atto che fa veramente enorme paura a Berlino, l’uscita dell’Italia dall’euro (come confermato dal potentissimo H. W. Sinn, ndr). La stessa mossa che per altro fece il Cavaliere nel 2011 e che gli costò l’uscita di scena per via giudiziaria in forza di una mancata protezione d’oltreoceano (oggi le condizioni al contorno fortunatamente sono cambiate, …).
Chiaro che per attuare la madre di tutte le difese la magistratura – leggasi schegge deviate – dovrà essere messa in condizione di non remare contro gli interessi nazionali.
Il 2016 sarà l’anno più difficile di sempre per la Repubblica Italiana.
Jetlag per Mitt Dolcino
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**Vedasi “In nome del popolo italiano”, di Dino Risi; l’illuminante libro del giudice M. Almerighi, “Suicidi?”; l’articolo del Corriere della Sera, http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/16/Pietro_Ghitti_metti_dentro_Maddaloni_co_0_97061617231.shtml
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