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Economia

I trattori tornano a Bruxelles: Coldiretti contro Von der Leyen, l’Accusa è “Affamare l’Europa” 🚜

La PAC è “Morta”: Coldiretti all’attacco di Von der Leyen. “Basta concorrenza sleale e tagli all’agricoltura, l’Europa così dipende dalle importazioni”. Trattori pronti a tornare a Bruxelles.

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La tensione a Bruxelles è di nuovo alta. L’agricoltura torna al centro dello scontro politico, e questa volta è Coldiretti a guidare la carica contro la Commissione Europea e, nello specifico, contro la sua presidente, Ursula von der Leyen. L’accusa lanciata dall’associazione italiana è di quelle che non lasciano spazio a interpretazioni: “Ursula von der Leyen affama l’Europa“.

A Bruxelles, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, hanno annunciato la ripresa delle mobilitazioni. I trattori sono pronti a marciare di nuovo su Palazzo Berlaymont contro quella che definiscono una mossa “pericolosa e irresponsabile”.

La PAC è “Morta”: Bilancio UE sotto accusa 📉

Il pomo della discordia è la bozza di bilancio per il prossimo settennato europeo. Per Coldiretti, la storica Politica Agricola Comune (PAC), la prima e più identitaria politica dell’Unione, è sostanzialmente “morta”.

L’accusa è che Bruxelles si stia “disimpegnando dall’agricoltura”, ignorando la sfida globale che imporrebbe, al contrario, investimenti massicci. Proprio mentre le altre superpotenze (Stati Uniti, Cina) investono massicciamente nel settore, l’Europa taglia. Del resto la Commissione precedente, come la  nuova, prese dall’innamoramento climatico, han sempre visto l’agricoltura come un ostacolo.

Agricolture italiana

Tagli reali, aumenti fittizi

I numeri diffusi da Coldiretti dipingono un quadro preoccupante e, per certi versi, ingannevole:

  • Percentuale Irrisoria: Il bilancio UE totale sale a 2.000 miliardi, ma la quota per l’agricoltura crolla. Se un tempo valeva il 30-35% del totale, ora non raggiunge nemmeno il 14%. Un segnale chiaro di dove non sono le priorità di Bruxelles.
  • L’Aumento “Presa in Giro”: Il promesso +10% di fondi agricoli? Secondo l’associazione è solo fumo nominale. Non andrà direttamente agli agricoltori, ma “spalmato” su indefiniti “progetti per le comunità” o “piani integrati territoriali”, mettendo peraltro settori diversi in competizione tra loro.
  • Deresponsabilizzazione: I contributi verrebbero gestiti tramite un “fondo unico nazionale”, un meccanismo che, secondo Coldiretti, serve solo a “deresponsabilizzare del tutto Bruxelles” dalla gestione delle politiche agricole.
  • Italia Penalizzata: Come spesso accade nelle redistribuzioni europee, l’Italia sembra essere il bersaglio preferito. A fronte di un taglio medio UE del 17%, per l’Italia la sforbiciata supera il 25%. Un vero massacro economico.

Prandini ha lanciato una frecciata anche al Partito Popolare Europeo (PPE), la famiglia politica della von der Leyen e di Forza Italia, rea di dimenticare in fretta le promesse fatte in campagna elettorale.

La concorrenza sleale: “Vietato da noi, importato da loro” ⚠️

Oltre ai tagli di bilancio, il secondo fronte caldo è la gestione degli accordi commerciali. Coldiretti denuncia la totale e sistematica mancanza di reciprocità.

In sintesi: gli agricoltori europei sono strangolati da vincoli rigidissimi su qualità e salubrità (spesso in nome del Green Deal), mentre l’UE spalanca le porte a merci che non rispettano gli stessi standard, praticando dumping e minando la salute dei consumatori.

Gli esempi citati sono chiari:

  • Grano canadese (via trattato Ceta) trattato con disseccanti chimici vietati in Europa.
  • Riso dal Myanmar “coltivato dai bambini”.
  • Importazioni dal Brasile senza i vincoli imposti ai produttori locali.

La Commissione appare debole anche sul fronte geopolitico: silenzio sul dazio cinese (63%) sulla carne di maiale e incertezza sul rinnovo del dazio zero per il vino negli USA (mentre i superalcolici americani non vengono tassati in Europa). Per questo, Coldiretti rilancia la richiesta di un’Agenzia europea delle dogane, possibilmente con sede in Italia, che impedisca importazioni da dogane poco attente.

Le priorità di Ursula: Euro-Bond e ideologia, non agricoltura 🇪🇺

La domanda sorge spontanea: ma se non si occupa di agricoltura, cosa fa la Commissione? La risposta, secondo l’analisi critica di Coldiretti, si muove tra sicurezza e ideologia.

Il “contesto geopolitico difficile” (leggi: Putin) è il pretesto perfetto per espandere i poteri di Bruxelles. Mentre gli investimenti agricoli UE sono cinque volte inferiori a quelli USA, la Von der Leyen punta a creare una vera e propria agenzia di intelligence: gli “euro-Bond” al servizio segreto di “sua maestà Ursula”.

L’altra grande priorità è l’ideologia, identificata nel Green Deal. Un ambientalismo che, in certe sue derive, sembra aver “sostituito il comunismo” come motore ideologico, imponendo vincoli severi ai produttori europei (mentre, come visto, si importa di tutto).

Per Coldiretti, quella attuale è la “peggiore Commissione” mai vista, impegnata a smantellare la PAC per finanziare altre priorità, lasciando l’Europa “sempre più dipendente dalle importazioni”.

La sfida è globale: mobilitazione a dicembre 📢

Prandini chiude sottolineando la miopia di Bruxelles. Mentre l’UE taglia, USA, Cina, India e Brasile investono da quattro a cinque volte di più nel settore. Di fronte a questa “baracca di tecnocrati”, l’unica risposta è la mobilitazione.

L’appuntamento è rinnovato per dicembre, di nuovo a Bruxelles. Gli obiettivi sono chiari: reciprocità, tutela della salute e salvaguardia del reddito agricolo.

Domande e risposte

Perché Coldiretti accusa Von der Leyen di “affamare l’Europa”? L’accusa si basa su due pilastri. Il primo è la drastica riduzione dei fondi per la Politica Agricola Comune (PAC) nel nuovo bilancio UE, che scendono a meno del 14% del totale, con l’Italia particolarmente penalizzata (-25%). Il secondo è la gestione degli accordi commerciali, che permette l’ingresso di cibo extra-UE (come il grano canadese) prodotto con standard inferiori e vietati in Europa. Meno produzione interna e più importazioni a basso costo minano, secondo Coldiretti, la sovranità alimentare.

Cosa significa che l’aumento dei fondi è “nominale” e “una presa in giro”? La Commissione parla di un aumento del 10% dei fondi agricoli, ma Coldiretti denuncia che queste risorse non andranno direttamente agli agricoltori. Saranno invece destinate a generici “progetti per le comunità” o “piani integrati territoriali”. Questo, oltre a non sostenere il reddito agricolo, crea competizione tra diversi settori (es. agricoltura contro infrastrutture locali) per accaparrarsi gli stessi fondi, che inoltre saranno gestiti a livello nazionale, “deresponsabilizzando” Bruxelles.

Quali sono le priorità della Commissione UE secondo i critici? Secondo l’analisi di Coldiretti, l’agenda della Commissione Von der Leyen non è focalizzata sulla sovranità alimentare o sul sostegno al settore primario. Le priorità sembrano essere altre: da un lato, l’espansione dei poteri di Bruxelles nel campo della sicurezza e dell’intelligence (i cosiddetti “Euro-Bond”), usando il “contesto geopolitico” come giustificazione. Dall’altro, il perseguimento di un’agenda ideologica legata al Green Deal, che impone vincoli stringenti ai produttori UE senza però pretenderli dalle importazioni.

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