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I russi hanno lanciato missili antiaerei contro i caccia israeliani in Siria. Una situazione esplosiva
Martedì il capo della difesa israeliana ha fatto un’ammissione a sorpresa sulla guerra in Siria, in particolare sulle centinaia di attacchi che l’aviazione israeliana ha condotto su obiettivi in Siria negli ultimi anni.
Il Ministro della Difesa Benny Gantz ha descritto un incidente avvenuto a maggio, in cui i jet militari israeliani che operavano sopra la Siria sono stati agganciati e colpiti da una batteria antiaerea russa. Ha dichiarato che i missili russi hanno mancato il bersaglio, sminuendo l’accaduto come un “incidente isolato”.
Negli ultimi tempi Israele ha attaccato semi-regolarmente posizioni all’interno e intorno a Damasco, soprattutto a sud e vicino alle alture del Golan, sostenendo di voler colpire “beni e armamenti iraniani”.
Il mese scorso, ad esempio, la Siria è stata costretta a sospendere tutti i voli dall’aeroporto internazionale di Damasco, il più grande del Paese, a seguito di attacchi aerei israeliani che hanno distrutto piste e infrastrutture cruciali, ottenendo una dura condanna da Mosca.
La Reuters presenta di seguito il contesto in cui si colloca la rivelazione del Ministro della Difesa Gantz:
WSJ: Israel has carried out *more than 400 airstrikes* against Syria since 2017. (By "Iran and its allies", that includes civilians targets such as the port of Latakia and Syria's main airport.)
Completely permissible under the US-led "rules-based international order." pic.twitter.com/W4uMJGPaIg
— Aaron Maté (@aaronjmate) July 2, 2022
Ma la televisione israeliana Channel 13 ha riferito che, il 13 maggio, una batteria di difesa aerea S-300 gestita dalla Russia ha sparato contro i jet israeliani mentre effettuavano una sortita in Siria – senza colpirne nessuno.
“È stato un incidente isolato”, ha detto Gantz a una conferenza ospitata da Channel 13, quando gli è stato chiesto di confermare la notizia. Il lancio russo è avvenuto quando gli aerei “non erano più nell’area”. Un modo per cercare di non irritare la Russia.
L’esercito siriano cerca regolarmente di respingere i raid israeliani attraverso i propri sistemi di difesa antiaerea forniti dalla Russia, ma l’aspetto inedito dell’incidente di maggio è che è stata un’unità S-300 gestita dall’esercito russo in Siria a prendere di mira l’aereo israeliano. Forse i russi hanno dato alle forze israeliane un avvertimento serio e definitivo, del genere: non rompete le scatole oltre alla Siria o rischiate voi.
La Russia ha denunciato con più forza questi attacchi aerei, e un simile attacco diurno del 2 luglio, che avrebbe ucciso due civili siriani, ha portato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova a dichiarare quanto segue: “Condanniamo fermamente queste azioni irresponsabili che violano la sovranità della Siria e le norme fondamentali del diritto internazionale, e chiediamo la loro cessazione incondizionata”.Gantz, tuttavia, nel suo scambio di martedì con i giornalisti ha affermato che il coordinamento militare con la Russia sulla Siria è “una situazione che è stabile in questo momento, credo”. Il problema è proprio la parola “Credo”. Un’ostilità diretta fra Russia e Israele non avrebbe conseguenze limitate alla Siria, ma, viste le disponibilità belliche israeliane, anche in Ucraina.
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