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I possibili cigni neri per il 2016

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cigni neri o bianchi 2016Il 2015 si sta per concludere, tirando le somme possiamo definirlo un anno stagnante con una guerra mondiale strisciante che coinvolge sempre più paesi e sembra senza via d’uscita. Inoltre il riscaldamento globale sembra non essere solo una tesi dei media di regime ma quest’anno sembra essere confermato dato che è l’anno più caldo degli ultimi decenni e mezzo mondo è soffocato dallo smog. Detto questo, proviamo a stilare qualche possibile scenario per il 2016.

1) DEVASTANTI ATTENTATI DELL’ISISattacco nucleare isis
L’ISIS da tempo promette attentati più devastanti dell’11 settembre, gli obbiettivi principali sono l’Italia, gli USA, la Russia, l’Inghilterra e la Germania. Per quanto riguarda USA e Russia non sono esclusi attentati con armi non convenzionali (come scritto nel nostro articolo Rischio attentato nucleare per la Russia). Molto probabile anche il rischio di attentati in luoghi turistici o strategici di paesi islamici come Marocco, Indonesia, Nigeria, Giordania, Emirati, Oman ma anche di paesi con minoranze come la Cina, la Thailandia, il Kenya o le Filippine.

 

2) ITALIA IN GUERRArenzi in guerra
Sicuramente l’Italia, stando alle dichiarazioni di Renzi, interverrà in Iraq con 500 uomini a difesa della diga di Mosul. Molto probabile anche che il neonato governo di unità libico richieda un’azione italiana per mettere in sicurezza la capitale Tripoli. Il rischio disfatta è altissimo dato che sia quello iracheno che quello libico sono scenari fluidi con la presenza di formazioni islamiste (non necessariamente solo ISIS) molto ostili all’Italia. Forte la probabilità di attentati di risposta agli interventi italiani. Rischio caduta per Renzi.

 

 

3) IMPERIALISMO VALUTARIO CINESEimperialismo valutario cinese
Come scritto da questo articolo di Rischio Calcolato, lo Zimbawe ha adottato come valuta lo Yuan cinese. La valuta è lo strumento di questo secolo con cui le principali potenze fanno colonialismo sui paesi più deboli. Fino ad ora questo strumento era stato usato principalmente dagli USA, ma i cinesi ora tentano di mettere in discussione questa leadership. Come scritto nel nostro articolo Il dollaro sta per disintegrarsi il rialzo dei tassi non può che peggiorare la recessione globale e dopo un iniziale rafforzamento del dollaro, i paesi emergenti potrebbero proprio vendere dollari per rafforzare le proprie economie, soprattutto se gli USA mostreranno ulteriore debolezza economica. L’imperialismo valutario cinese può portare allo scenario successivo.

 

4) APERTURA FRONTE ORIENTALEkim jong un su caccia
Gli USA e le oligarchie che la comandano sicuramente reagiranno alle manovre valutarie cinesi. A nostro avviso quindi è probabile l’apertura di un fronte orientale date le tensioni tra la Cina e diversi paesi confinanti come Vietnam, Filippine e Giappone. Inoltre è sempre aperta la possibilità di un conflitto coreano. Oltre a queste possibilità, USA e company, potrebbero provare a sostenere una primavera cinese e/o il terrorismo islamico nell’ovest del paese.

 

 

5) APERTURA FRONTE SUDAMERICANOchavismo in crisi
L’Impero del Caos (USA), potrebbe decidere di limitare l’influenza russa in Sudamerica e provare a destabilizzare paesi come Venezuela, Bolivia o Brasile. Data la debolezza economica di questi paesi il rischio di rivolte, colpi di stato o addirittura guerre civile per il 2016 è abbastanza elevato.

 

 

 

 

6) ULTERIORE ESPANSIONE DEL CALIFFATOasia centrale isis
Se in Siria e Iraq il Califfato sembra avere ormai ben pochi margini di espansione ed anzi sembra essere in forte difficoltà, in altre aree sembra trovare ulteriore forza. Quindi in Libia, data la situazione di instabilità e la presenza di bande islamiche ostili al neonato governo di unità, potrebbe trovare nuovi alleati ed espandere la sua influenza. Ma anche in Afghanistan e Pakistan è forte la possibilità che si instauri stabilmente un emirato di al-Baghdadi. Ma un’espansione veramente pericolosa potrebbe essere in Asia Centrale dato che questi paesi sono in difficoltà economica a seguito delle difficoltà russe, come scritto in questo nostro articolo.Un’altra situazione esplosiva la abbiamo in Arabia Saudita, a nostro avviso il vero ventre molle del Medio Oriente. Il paese è schiacciato da un bilancio fuori controllo a causa del basso prezzo del petrolio e dai ribelli yemeniti che addirittura conquistano porzioni del territorio saudita meridionale. Se il paese dovesse collassare o ci fosse un golpe interno alla famiglia reale, l’ISIS potrebbe tentare un’espansione lampo su un territorio già estremista e vicino all’ideologia del Califfato. Se questo scenario dovesse realizzarsi è probabile un forte rialzo del prezzo del greggio e l’ascesa del Califfato come temibile potenza regionale, grazie alle ricchezze saudite e all’entusiasmo mondiale che provocherebbe una La Mecca nelle mani del Califfo, cosa che potrebbe essere considerata un segno di Allah e portare milioni di musulmani ad unirsi al Califfato. Quest’ultimo è uno scenario poco probabile ma con il velato appoggio dei servizi segreti occidentali o israeliani non è affatto impossibile.

7) BOOM DEL PREZZO DELLE MATERIE PRIMEel-nino in africa
Se il 2015 è stato un anno di deflazione, il 2016 potrebbe essere il contrario a causa dei seguenti motivi: crollo del dollaro e delle valute FIAT che fa impennare tutto quello che è scarso, in primis materie prime ma non il lavoro che invece è sovrabbondante con un scenario tipico di stagflazione; eventi naturali come siccità o uragani che rendono scarse le produzioni agricole; guerra in territori dove sono presenti materie prime come l’Arabia Saudita, la Nigeria, il Venezuela, la Libia o i paesi dell’Asia Centrale.

 

 

8) COLLASSO DELL’EGITTOegyptian armw vs isis
L’attentato all’aereo russo ha messo definitivamente KO il turismo del paese dei faraoni. Per il 2016 è probabile un forte rallentamento dell’economia egiziana e un paese di 80 milioni di persone rischia di essere una pericolosa bomba ad orologeria, considerando la presenza dell’ISIS nel Sinai e i molti consensi attorno alle formazioni salafite.

 

 

 

 

9) PRIMAVERA BIELORUSSAlukashenko in divisa
La Bielorussia è l’ultimo paese europeo retto da un autocrate di stampo sovietico. La NATO e i suoi servizi potrebbero sobillare una ribellione stile Ucraina per destabilizzare questo paese così vicino a Mosca. Conoscendo il presidente Lukashenko il rischio repressione sanguinosa è molto alto.

 

 

 

10) INVASIONE RUSSA AD ESTinvasione russa
Data la strategia aggressiva della NATO, data la situazione ancora calda in Ucraina con un conflitto mai sopito, data la situazione in Moldavia con la Transnistria che vorrebbe unirsi alla Federazione Russa, c’è una media possibilità che Putin possa reagire, magari a causa di un incidente e decida di invadere direttamente o indirettamente parte o l’intera Ucraina e magari ricongiungersi alla Transnistria Moldava. Questo scenario potrebbe sicuramente portare ad una reazione della NATO o perlomeno di parte di essa (Polonia, Romania, paesi baltici e scandinavi, Inghilterra e forse Germania) mentre la reazione di Francia o Italia potrebbe essere molto più ambigua. Questo scenario è a nostro avviso più probabile nei mesi finali della presidenza Obama o nel caso di vittoria di un candidato repubblicano (non Trump).

 

 

11) GUERRA RUSSIA-COALIZIONE ISLAMICAcoalizione islamica
Sono successi due episodi molto importanti quest’anno: l’abbattimento turco del caccia russo e la creazione di una coalizione di paesi islamici sunniti guidata dall’Arabia Saudita. La possibilità di scontro tra questa coalizione e la Russia sono molto alte e il casus belli potrebbe essere o un ulteriore incidente tra turchi e russi che vedrebbe la coalizione andare in soccorso della Turchia oppure l’intervento anti-ISIS della coalizione con la scusa di evitare che i territori del Califfato finiscano nella mani di Assad o del governo sciita di Baghdad. Un intervento del genere potrebbe portare allo scontro con Damasco o con Baghdad e, di conseguenza, ad un intervento di Mosca. Una guerra così ampia confermerebbe in maniera inequivocabile l’ingresso nella Terza Guerra Mondiale, che a nostro avviso è già in corso.

12) GUERRA ISRAELE VS HEZBOLLAH E IRANguerra israele iran
Già in questi giorni Israele ha ripreso a colpire massicciamente gli Hezbollah libanesi in Siria, che ricordiamo hanno dato un contributo fondamentale contro il Califfato. Queste azioni, a nostro avviso, sono un importante assist per l’ISIS che ricordiamo essere sulla difensiva. Grazie all’intervento di Mosca nell’area, l’Iran sarà sicuramente più deciso nei suoi progetti nucleari e Israele (che ricordiamo essere guidato da una coalizione di destra religiosa e nazionalista), potrebbe spingere a bombardare gli stabilimenti iraniani. Un attacco all’Iran distoglierebbe le forze iraniane dal conflitto siriano e sarebbe un altro assist all’ISIS.

 

13) VITTORIA DONALD TRUMPdonald trump
Se Donald Trump diventasse il prossimo presente degli USA, tutta la geopolitica mondiale potrebbe venirne sconvolta perché potrebbe creare un inedito asse con Mosca per schiacciare gli islamici. Gli USA potrebbero però cadere in una guerra civile date le politiche autoritarie di Donald Trump e la sua aggressività verso neri, ispanici e islamici. Se pensiamo a quante rivolte di afroamericani ci sono state con la presidenza Obama immaginate se vincesse Trump. A questo proposito vi rimandiamo all’articolo 2016-2018: USA in guerra civile. Inoltre Trump si è sempre dichiarato molto aggressivo nei confronti della Cina, quindi è forte il rischio che la Cina si spinga ad una resa dei conti valutaria con gli USA. Oltre tutto ciò, la NATO potrebbe spaccarsi dato che i paesi europei non accetterebbero mai le politiche estremiste di Trump.

14) VITTORIA REPUBBLICANArep
Nel caso vincessero i repubblicani non guidati da Trump invece, la situazione attuale non cambierebbe di molto se non per il fatto che assisteremo ad una maggiore aggressività verso Russia e Cina. Anche in questo caso è forte il rischio di un incremento delle rivolte interne degli afroamericani.

 

 

 

 

15) CAOS POLITICO IN SPAGNAcatalogna indipendente
Come sappiamo in Spagna le recenti elezioni non danno la possibilità di formare un governo stabile e la Catalogna prosegue nel suo tentativo secessionista. Rischio di forte instabilità.

 

Concludiamo dicendo che se il 2014-2015 è stato un periodo di guerra ibrida e strisciante, il 2016 potrebbe essere l’anno dell’inizio della resa dei conti globale.

 

by Fenrir

FONTE: HESCATON.COM


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