Attualità
I negazionisti, i traditori e la Giustizia che verrà
Avete presente il famoso consiglio per il partner fedifrago colto sul fatto? Nega sempre, nega tutto. Non importa quanto manifesti siano il tuo torto e il tuo tradimento. Nel dubbio, nega. Nega persino l’evidenza perché potrebbe funzionare. L’ingenua credulità innata dell’essere umano ti verrà in soccorso. Il disperato bisogno di credere in qualsiasi menzogna, purchè essa preservi dalla dissonanza cognitiva, può fare miracoli. Ecco, ora applicate tale proverbiale perla di saggezza al recentissimo lavoro pubblicato su “Lancet” condotto dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dall’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Vi si afferma che la terapia a base di antinfiammatori somministrata all’esordio dei sintomi di Covid-19 riduce il rischio di ospedalizzazioni dell’85-90%. In pratica, le cure per la malattia del secolo esistono, anzi già esistevano. Ma sono state negate. Negate all’opinione pubblica, sul piano ontologico (della loro stessa esistenza), e negate ai malati, sul piano medico se non addirittura etico (della loro efficacia terapeutica). Negate da autorevolissimi scienziati, negate da fichissimi virologi, negate da politici, opinionisti, giornalisti, attori, soubrette, pagliacci e ballerine.
Negate con la stessa protervia e la medesima fiducia di farla franca di un traditore seriale. Negate nonostante da quasi due anni una piccola, ma coraggiosa, comunità della grande “comunità scientifica”, invocasse la stessa terapia salvavita oggi improvvisamente “scoperta”. Se fate una banale proporzione e tramutate l’altissima percentuale di cui sopra in vite umane ne ottenete decine di migliaia. Vite che potevano essere salvate. Vite stroncate dalle cure negate. Qualche cinico, ma sincero, affarista potrebbe rispondervi che – grazie all’estremo sacrificio di questi martiri – è stato possibile approvare in via temporanea i “vaccini” sperimentali. Se ci fossero state le cure, non vi sarebbe stata infatti quella “esigenza medica insoddisfatta” indispensabile, secondo un Regolamento Ue, per l’approvazione condizionata di un farmaco. Con conseguenti meno vaccini, e soprattutto meno affari, per tutti. Molti meno morti, anche.
La notizia dello studio su Lancet, peraltro, è passata abbastanza in sordina, mentre si tratta probabilmente della notizia del secolo. Ma bisogna silenziarla. E se non si può negare la notizia, si può sempre negare di aver mai negato l’efficacia delle cure. E, infatti, lo fanno. Con la sfacciata iattanza del fedifrago consumato, essi reiterano compulsivamente la stessa strategia: negano. Così come avevano negato, agli esordi della pandemia, che il virus fosse un problema. Così come negarono, nei primi mesi, la necessità delle autopsie. Così come negarono il contagio dei vaccinati.
Così come negarono la natura tutta politica e affatto sanitaria del green-pass. Così come oggi negano gli effetti collaterali dei vaccini. E così come negheranno, un domani – statene pur certi – la propria responsabilità quando – statene pur certi – la vicenda del virus del secolo si trasformerà nello scandalo del secolo. Negheranno di essere colpevoli dicendo di aver solo obbedito agli ordini (già sentita, questa), anzi ai “protocolli”, per un’eccessiva ma commendevole “fiducia nella scienza”. Tornando a bomba, cioè alla categoria del fedifrago colto sul fatto, segnatevi i suoi connotati fondamentali: è colpevole ed è un traditore.
Ma dei due aspetti, il tradimento è il più grave, come ci insegnò Dante facendone il peccato infernale per eccellenza. Ad ogni buon conto, dopo aver capito chi sono i veri “negazionisti” di tutta la maledetta epopea pandemica, ricordiamoci soprattutto che hanno tradito. Col tempo risulterà chiaro anche chi hanno tradito, perché hanno tradito, per quanto hanno tradito, per conto di chi hanno tradito. Statene pur certi.
Francesco Carraro
www.francescocarraro.com
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