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I*, II* e III* REPUBBLICA (di Dardo)

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Carissimi amici, ben ritrovati dopo la lunga assenza dalle pagine di Scenarieconomici.it.

Mentre tutti voi sicuramente siete in attesa di sapere quale forma avrà il nuovo governo italiano, che sicuramente avrà a capo un volto meridionale noto alle cronache nazionali per la sua postura internazionale, delle strane coincidenze significative stanno macchiando la vita sociale e civile di due nazioni a noi vicine. Se nulla accade per caso, ieri in Austria c’è stata un’agressione a quattro persone, una famiglia normale, per le strade di Vienna, gesto criminale di un soggetto che ancora è ricercato dalla polizia austriaca. Se si tratti di terrorismo, cosa molto probabile nella silente Austria nazionalista, o di un atto criminale gratuito, lo scopriremo a breve. Quel che meraviglia è che l’episodio segue di un paio di giorni l’uccisione del giornalista Kuciak e della sua fidanzata da parte di sicari a volto coperto. Egli indagava sulle pratiche di finanziamento europeo che avrebbero coinvolto imprenditori calabresi e il Primo ministro della Slovacchia, Fico, tramite una delle sue più strette collaboratrici. Subito i media hanno bollato l’atto alla criminalità organizzata calabrese, denominata ndrangheta, di cui i soggetti sarebbero attigui per parentele, ma incensurati in Italia. Ebbene, i 7 sono stati scarcerati, avendo dimostrato la loro innocenza, in mancanza anche di un quadro indiziario completo, pur essendo ora sotto indagine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e della DDA, la quale immediatamente ha posto in essere una pressione politica sulla mancata collaborazione delle autorità locali legate al fenomeno della presenza di imprenditori calabresi in Slovacchia. Gli organi competenti a Bratislava hanno negato di aver ricevuto richieste informative e quadri indiziari particolari dall’Italia. Stranamente però i nostri Tg hanno dato il massimo risalto alla faccenda ed alle relative proteste di piazza in Slovacchia. Ieri il premier Fico ha accusato direttamente l’attuale Presidente della Repubblica Slovacca e il ministro degli esteri di essere stati partecipi di un incontro nel settembre del 2017 presso l’abitazione di George Soros e di tramare contro l’attuale governo che si oppone ai dettami della Open Society Fundation, sia in merito alle politiche migratorie che riguardo la partecipazione attiva della repubblica slovacca al gruppo di Visegrad, insieme a Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca. In Ungheria sappiamo che Orban ha messo al bando tutte le organizzazioni legate a Soros, in Polonia il governo si oppone all’agenda Merkeliana Obamiana, profondamente legata alla Soros Ong Party, in merito all’assetto europeo e quello globale.

I Procuratori della Repubblica di Reggio Calabria, così bravi nella loro efficacia azione contro la criminalità organizzata, starebbero in questo caso offrendo la propria bandiera alla copertura del caso Kuciak contro il governo slovacco, coprendo di fatto un attacco circolare al gruppo Visegrad ed all’Austria nell’avvertirla di non immischiarsi alla faccenda, se non a rischio della propria tranquillità e neutralità storica militare, oltre che del segreto bancario perenne. Se tale azione è stata autorizzata dal nostro governo, cosa che non credo assolutamente, sarebbe loro dovere informare nelle misure adeguate le parti nel non agire in un quadro complesso dal punto di vista strategico per l’Italia, facendo parte questo scenario anche alle miriadi di azioni strane nel Regno Unito e tutti quei paesi non allineati alla narrativa di una élite dei propri interessi globali, a scapito delle sovranità nazionali e delle scelte elettorali. Nondimeno lo strano avvelenamento dell’ex agente russo e di sua figlia con il nervino a Londra rientra nella categoria del false flag che cerca di minare i rapporti di forza tra le parti in Europa, USA, Russia e Cina. Boris Johnson, ministro degli esteri del Regno Unito, non ha fatto in tempo a parlare che è stato invitato dal Gabinetto a ritrattare poiché i russi non usano il nervino ma altre sostanze. La tenuta del Regno post Brexit sta innervosendo Barnier e compari, devono scatenare il conflitto in Ucraina per poter anticipare un trattato con la Russia e condividere le strategie con la Cina contro gli USA. In tutto questo l’Italia è un problema, poiché il sostegno americano alle sue industrie ed alle infrastrutture critiche, nonché la partecipazione nei gruppi bancari, rimodellerà e condizionerà le politiche economiche e bancarie europee, incluso i rapporti con altri paesi critici nei rapporti con la politica di austerità imposto dal duo Moscovici Dombrovski. Loro faranno di tutto per rendere inopportuno investire in Italia, pur di salvare il salvabile del piano.

La stessa agenda internazionale sta cercando di condizionare non solo il presidente Trump, ma forte del nuovo governo tedesco ed europeo, nonché dei nostri cugini d’oltralpe, cercherà di imporre una seria stretta finanziaria per indebolire l’euro alla luce delle politiche dei dazi che frenano la presa in gestione del mondo da parte del Club. Quindi andrebbe posta attenzione al nostro interesse nazionale per poter gestire le reazioni multiple che si innescheranno in Europa ai vari tentativi di condizionamento. Se nella prossima settimana sentirete notizie da Praga e da Varsavia, non abbiate dubbi, non si tratta di guerra fredda, è la solita mano fredda e occulta che scompagina le sorti dei paesi marginali e mette in avviso gli altri che non si adeguano dal farlo.

È questo di cui si dovrebbero occupare i nostri magistrati, ossia coloro che minacciano il sistema economico italiano e l’interesse nazionale a scapito del benessere sociale del paese. Ma stranamente in molti tribunali italiani si preferisce guardar la luna e le carriere facili, a scapito degli innocenti, pur di non toccare interessi opachi dei soliti paesi e soggetti istituzionali. Basti la visita ufficiale di George Soros a Gentiloni per capire di cosa parliamo e sentiremo…

Avevano ragione Cossiga e Andreotti, l’uno nel lasciare in testamento la frase “Iddio salvi il Paese”, e l’altro ad osservare che ” amava così tanto la Germania da volerne sempre due”… Sappiamo tutti quel che gli successe ad entrambi in quel del 1992/1993, fine della Prima Repubblica. Ora che Di Maio ha annunciato l’inizio della Terza, aspettiamoci di tutto, un po’.

Dardo


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