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I francesi ci fregano pure il monte Bianco: Governo silente e complice permette la spogliazione dell’Italia. Usque Tandem?

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Dopo il mare sardo, dopo Unicredit (e presto MPS) dopo BNL, dopo Parmalat (ed in quel caso parliamo di furto con destrezza) ecco che la Francia ci frega anche la vetta del monte più alto d’Europa. Alcuni giorni fa con un atto UNILATERALE i comuni di Chamonix e St. Gervais si sono ILLEGITTIMAMENTE impossessati della Picco Helbronner dove sorge il Rifugio Torino (che si chiama così non per caso).

Altri ministri degli esteri avrebbero inviato una compagnia di Alpini a rivendicare la sovranità italiana, ma dato che abbiamo come Ministro degli Esteri Luigi di Maio, che evidentemente punterà, come i suoi amici e colleghi del PD, ad una “Legion D’Onore”, la cosa è avvenuta con la passiva connivenza delle autorità italiane. Eppure il trattato del 1860 fra Italia e Francia, quello con cui fu ceduta la Savoia, assegnava quella cima all’Italia.

Qualcuno se ne è accorto: Marco Campomenosi

Vediamo un comunicato Stampa:

“Il Monte Bianco rappresenta uno dei simboli dell’Italia più conosciuti al mondo ed è un valore economico e commerciale, oltre che paesaggistico e naturale. Per questo non possiamo e non dobbiamo permettere che la Francia, da sempre interessata a controllare l’intera superficie del massiccio, se ne appropri con un atto unilaterale.

Le questioni di confini tra gli stati membri non sono competenza dell’Unione Europea, ma la Lega si batterà in ogni sede, anche a livello internazionale e non solo a Bruxelles, per segnalare l’abuso che la Francia sta compiendo. Inoltre, dobbiamo registrare con estremo rammarico il fatto che il governo italiano rimane imbelle mentre l’Italia viene privata di un simbolo nazionale come il rifugio Torino, che incarna da sempre i valori dell’italianità e degli italiani: coraggio, tenacia, innovazione. Della questione dovrebbe farsi carico il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che sta gia’ dimostrando la propria incapacità e incompetenza nella vicenda dei nostri pescatori prigionieri in Libia e a vagare per il mondo per cercare di un ruolo nello scacchiere che nessuno sembra disposto a riconoscergli”.

Lo affermano in una nota Marco Campomenosi, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo, Alessandro Panza, europarlamentare e responsabile dipartimento Montagna della Lega e gli europarlamentari della Lega.


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