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I CREDITI IN SOFFERENZA BANCA ETRURIA: SONO TUTTE SOFFERENZE ? E CI SONO DELLE SORPRESE?

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BANCA POPOLARE DELL'ETRURIA E DEL LAZIO AGENZIA  FILIALE LOGO

In questi giorni abbiamo fatto un po’ di ricerca sui debiti in sofferenza di Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, anche per valutare come mai i debiti in sofferenza fossero stati valutati al 17% e non al 40% , come da medie . Una ricerca che non può andare oltre le notizie di stampa, purtroppo non abbiamo il tempo di recarci direttamente ad Arezzo per fare le dovute ricerche. Però qualche interessante notizia siamo riusciti a trovarla , e non farà piacere agli obbligazionisti, sopratutto grazie ad alcuni siti web ed al quotidiano La Nazione.

Iniziamo dalle notizie che sarebbero buone , se non fosse che gli obbligazionisti non prenderanno nulla. Il più grande singolo debito in sofferenza della BPEL , per una settantina di milioni, faceva capo al gruppo SACCI, acronimo di Società Anonima Cementi Centro Italia, media azienda cementiera,con stabilimenti in fra Toscana ed Abruzzo. L’azienda a settembre aveva proposto un concordato, ed il 30 dicembre , dopo una lunga trattativa con la Buzzi Unicem, è stato concluso un contratto di vendita con l’altro grande gruppo italiano, la Cementir, per 125 milioni di euro. Anche se non conosciamo esattamente gli estremi del concordato proposto , vi sono gli estremi per ipotizzare che una parte consistente del debito verso BPEL potrebbe trovare capienza nel corrispettivo della transazione. Peccato che di questa cifra gli obbligazionisti egli azionisti non vedranno un centesimo, grazie all’ottima norma del bail – out italiano. Come abbiamo detto precedentemente , anche se il 100% dei crediti in sofferenza fosse incassato, agli obbligazionisti junior ed agli azionisti non spetterebbe nulla. Oggi il sottosegretario Nicastro ha aperto ad una possibile correzione, ma non era possibile pensarci prima? chi ha scritto questa norma demenziale ?

 

Ed adesso vediamo un po’ di debitori illustri…

  • 20 milioni persi nel consorzio di finanziamento del porto di Imperia, insieme a Unicredit, Carige ed Efibanca. In questo caso la beneficiaria era Aqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone , sua moglie Chiara Rizzo Matacena, e l’ex ministro Claudio Scajola
  • EDA di Samuele Landi, attualmente a Dubai , condannato per bancarotta, per 18 milioni. EDA avrebbe dovuto gestire le reti riservate di comunicazione di polizia e carabinieri.
  • Privilege Yacht e Privilege Fleet, con oltre 100 milioni concessi da un pool di banche, fra cui BPEL, a cui poi la stessa ne aggiunse altri 20. questa società doveva fare mega yatch di lusso, e non ne ha varato uno. Ideatore pare essere Mario La Via, progettista di Yatch quali in Nabila, mentre al presidente è un ex generale della finanza ottantenne. Nel CdA vi sono i figli del La Via ed alcuni legali. L’azionista di riferimento è la Ultrapolis 3000, con sede in Brunei (paradiso fiscale ..) dentro cui dovrebbero esservi nomi pesantissimi della politica e della moda (perez de Cuellar, Robert Miller, proprietario di duty free ed azionista di Luis Vuitton e CNN, ad esempio) che però non sono stati in grado di assicurare nè capitali nè ordini. Insomma grandi nomi, grandi parole, ma poi soldi non ne arrivano.
  • 3,1 milioni HI Facing di Giorgio Guerini, ex vicepresidente, ex leader confartigianato, ex UDC ed ora definito da”Il Fatto” uomo di Corrado Passera.
  • 3 milioni a Sorgenia di De Benedetti.
  • vari milioni ad aziende locali decotte, fra cui Unoaerre e Bonifiche.
  • 25,5 milioni a Sanatrix e Villa Pini dell’imprenditore Angelini, quello che con lo scandalo Sanitopoli mise ingiustamente nei guai il presidente dell’Abruzzo Del Turco.
  • Ci sono poi i famosi  190 milioni di fidi concessi ad amministratori e sindaci, di cui 140 milioni sfruttati e 90 in sofferenza……

Un bel pastrocchio. Non poso riferire tutto quel che si trova, le notizie di grembiulini, amicizie politiche etc etc….. Ma c’è di tutto.

 

 

 


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