Hydrosat, i satelliti che rilevano la temperatura, ma interessano all’aviazione USA

La startup di telerilevamento Hydrosat ha lanciato oggi con successo il suo primo sensore che rileva la temperatura, progettato per misurare la scarsità d’acqua – una capacità che ha già suscitato l’interesse dell’Aeronautica militare statunitense e del National Reconnaissance Office (NRO), per motivazioni molto dierse

La missione Hydroasat VanZyl-1, che trasporta una telecamera termica a infrarossi, è stata trasportata sulla navicella YAM-7 di Loft Orbital, lanciata con un Falcon 9 di SpaceX da Vandenberg SFB, in California, come parte della missione di rideshare Transporter-11. Inizialmente SpaceX avrebbe dovuto lanciare Transporter-11 l’8 luglio, ma è stato rimandato a causa del blocco di tutti i voli Falcon in seguito al fallimento del lancio di Starlink dell’11 luglio.

Hydrosat, che ha sede qui ma ha uffici in California, Lussemburgo e Paesi Bassi, si concentra principalmente sulla misurazione dello stress idrico per applicazioni ambientali civili e commerciali e per il cambiamento climatico.

“Quello che facciamo è misurare la temperatura delle piante e scoprire quanto sono sane, e possiamo dare agli agricoltori le informazioni di cui hanno bisogno per coltivare più prodotti”, ha spiegato oggi Royce Dalby, cofondatore di Hydrosat, in un video su LinkedIn.

Ma la capacità dell’azienda di misurare con precisione la temperatura della superficie terrestre – utilizzando i dati di un’ampia gamma di satelliti per il monitoraggio della Terra e una suite di software per la fusione dei dati – ha anche potenziali applicazioni militari e di sicurezza nazionale.

In un’intervista rilasciata a Breaking Defense nel gennaio 2022, l’amministratore delegato di Hydrosat, Pieter Fossel, ha spiegato che i terreni più secchi sono più caldi di quelli più umidi e che i terreni con vegetazione sono più freschi di quelli aridi con scarsa vegetazione: tutti elementi rilevanti per una forza armata che debba muoversi sul terreno. “L’umidità reale del suolo di un’area… ha grandi implicazioni per la preparazione dello spazio di battaglia, e quindi è da qui che proviene gran parte dell’interesse della difesa per la nostra azienda”, ha detto.

Prima ancora di mettere qualcosa in orbita, l’azienda ha ottenuto una serie di sovvenzioni Small Business Innovation Research (SBIR) dall’Aeronautica militare statunitense per esplorare l’uso dei suoi dati di monitoraggio dei punti caldi per prevedere i punti in cui i pericolosi “brown out” del terreno polveroso potrebbero mettere in pericolo gli atterraggi degli elicotteri. Lo scorso dicembre, inoltre, l’NRO, responsabile della flotta di satelliti spia degli Stati Uniti, ha concesso a Hydrosat un contratto di studio per valutare sia le capacità analitiche sia le future capacità di acquisizione di immagini.

Hydrosat intende gestire una costellazione di 16 satelliti in orbita terrestre bassa sincronizzata con il sole a circa 529 chilometri di altitudine per fornire una copertura globale, riprendendo ogni giorno lo stesso punto della Terra alla stessa ora locale. Le telecamere saranno in grado di “vedere” una striscia di 185 chilometri di terreno utilizzando una tecnica di spazzamento “push broom”, in modo da non dover essere appositamente indirizzate verso un obiettivo.

I satelliti trasporteranno una combinazione di un carico utile a onde lunghe, che fornirà dati a infrarossi termici, e di un carico utile multispettrale a sette canali, in grado di “vedere” gli obiettivi utilizzando le lunghezze d’onda del visibile e del vicino infrarosso. Mentre i sensori elettro-ottici per la luce visibile sono ottimali di giorno, le telecamere a infrarossi possono riprendere immagini di notte.

L’azienda sta pianificando il lancio di un secondo strumento su un microsat di proprietà di Muon Space, da cui Hydrosat fornirà servizi di immagini, all’inizio del prossimo anno.