Attualità
Huawei indagato in Francia dalla magistratura finanziaria
Huawei è nel mirino dei magistrati della Procura Finanziaria Nazionale (PNF) francese. Il gigante cinese delle telecomunicazioni ha confermato che i suoi uffici in Francia sono stati perquisiti martedì. “Huawei ha collaborato pienamente con gli investigatori e continuerà a farlo. Huawei opera in Francia da oltre 20 anni e ha sempre rispettato tutte le leggi e i regolamenti francesi”, ha dichiarato il gruppo in un comunicato inviato giovedì. Il gruppo si è detto “fiducioso” sulle conclusioni dell’indagine, rivelate da un articolo del media online L’Informé.
Sospetti di illecito penale
Il procedimento riguarda sospetti di violazioni nell’ambito dell’integrità dei comportamenti commerciali, ha dichiarato giovedì una fonte giudiziaria. Tuttavia, non è stato possibile ottenere immediatamente ulteriori dettagli sulle accuse mosse all’azienda, la cui sede francese si trova a Boulogne-Billancourt (Hauts-de-Seine), a pochi passi dalla tangenziale di Parigi. I reati di integrità comprendono reati come corruzione, traffico di influenze e assunzione di interessi illeciti.
Nell’aprile 2022 Challenges ha riferito che, in seguito a un rapporto del gennaio 2021 dell’Agenzia francese anticorruzione (AFA) su un possibile abuso di beni aziendali e frode fiscale, è stata aperta un’indagine preliminare su Huawei a Nanterre, affidata alla Brigata finanziaria di Parigi. Tuttavia, giovedì una fonte giudiziaria ha chiarito che “non si tratta di un’indagine partita da Nanterre su segnalazione dell’AFA“.
Costruzione di uno stabilimento in Alsazia
Huawei è arrivata in Francia nel 2003, dove il gruppo cinese ha aperto sei centri di ricerca e un centro di progettazione globale a Parigi. Attualmente sta costruendo una fabbrica in Alsazia, la prima al di fuori della Cina, con l’obiettivo di avviare la produzione di apparecchiature per reti di telecomunicazione mobile la cui operatività è prevista per la fine del 2025.
Huawei è il principale fornitore al mondo di apparecchiature per il 5G, la quinta generazione di Internet mobile, e vanta una quota del 20% del mercato francese delle infrastrutture di telecomunicazione, nonostante le severe restrizioni imposte dalla cosiddetta legge “anti-Huawei” del 2019, pensata per proteggere le reti francesi dai “rischi di spionaggio, pirateria e sabotaggio” consentiti dal 5G.
La costruzione della fabbrica francese avrebbe dovuto appunto far evitare le sanzioni applicate sia dagli USA sia dalla UE, perché avrebbe permesso di qualificare questi prodotti come UE, aggirnando quindi le limitazioni. La società è da anni al centro del mirino delle autorità USA che temono che le sue infraastrutture possano essere utilizzate a fini spinistici dal governo cinese.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login