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Hong kong: la guarnigione cinese si avvicenda mentre il governatore prepara la Legge Marziale

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La situazione in Hong Kong sembra avviata a chiudersi con l’uso del bastone, non essendo stata sufficiente la carota. La governatrice Carrie Lam si prepara ad utilizzare la cosiddetta “Legislazione di emergenza” per emettere poteri esecutivi 0sotto la più ampia potestà e con un’autortà praticamente illimitata. Con questi decreti il governo non solo può sospendere le garanzie legali personali, ma può anche sequestrare beni personali, ordinare lavori e deportare persone. Insomma I poteri dell’esecutivo diventano quasi assoluti e tali da permettere anche la repressione delle proteste.

Nel frattempo è curiosamente, ma non tanto, in corso la rotazione della guarnigione cinese di Hong Kong.

Questa operazione viene presentata come un’operazione di routine, ma ha due importanti conseguenze:

– prima di tutto per un certo periodo di tempo la guarnigione militare cinese nella città sarà raddoppiata;

– in secondo luogo giungono soldati che non hanno contatti con la popolazione locale. Quando nel 1989 vi fu Ra repressione dei moti di piazza Tienanmen si utilizzarono truppe provenienti dalla Manciuria, che nulla avevano a che fare con Pechino.

 

Questo è un altro segnale molto preoccupante per la popolazione locale ed indica la possibilità di un’imminente evoluzione repressiva molto dura. Questo condurrà sicuramente ad un inasprirsi delle relazioni fra occidente e Cina.

 

 


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