Attualità
Historia magistra vitae? Forse meglio Pino Daniele!
La famosa frase tratta dal “De Oratore” di Marco Tullio Cicerone sembrerebbe priva di efficacia per la pletora dei globalisti nostrani, i salmodianti dell’austerità.
Tutti intenti all’analisi del voto del quattro marzo, con grande mestizia e scoramento, unitamente ad un palese senso di smarrimento, attribuiscono la debacle dei partiti europeisti alle cause più disparate: dalle manovre del perfido Putin alla campagna di odio ingiustificato nei confronti del povero Matteo Renzi, fino alle manipolazioni dei dati di Facebook.
A dire il vero, di recente, quest’ultima motivazione prende sempre più piede tra le italiche vestali della UE lo scandalo sugli utilizzi dei dati raccolti di Facebook, ed usati impropriamente, sembrerebbe arrecare un qualche ristoro ai globalisti nostrani ed europei.
Secondo costoro è questa la spiegazione della sequenza di eventi così sfavorevoli al pensiero mainstream.
Si spiega così perché mai la Brexit abbia prevalso in Inghilterra, perché Trump abbia vinto sulla dolce Hillary Diane Rodham, maritata Clinton, e perché in Italia tutti i partiti che hanno portato avanti le riforme imposte da Bruxelles, in più di un ventennio, siano stati annichiliti dal voto elettorale del quattro marzo 2018.
D’altronde, quale persona di buon senso vorrebbe uscire da questo Eden terrestre che è la UE, dove impera il “politicamente corretto “ ed i diritti civili vengono barattati con quelli sociali?
Io credo, invece, che le spiegazioni del voto siano semplici semplici e si trovino tutte indicate nella magnifica canzone “Je so’ pazzo” del compianto cantautore napoletano Pino Daniele : “… ascite fora da casa mia … e non sono menomato, sono pure diplomato … la faccia nera l’ho dipinta per essere notato … nun nce scassate ‘o c…!”.
E’ incredibile come Pino Daniele, nell’ormai lontano 1979, grazie alla sua grande sensibilità, avesse preconizzato, analizzando il disagio dei partenopei, le cause del malessere italiano che gli europeisti di maniera ancora oggi non riescono a vedere.
Il popolo italiano, in cui risiede la sovranità secondo la nostra Carta Costituzionale, con il proprio voto ha affermato questo evidente ed inequivocabile concetto, “nun nce scassate ‘o c… !
E’ un’espressione sicuramente prosaica, da angiporto, ma esprime appieno il weltanshaung della maggioranza degli italiani.
Da tempo troppo stanchi di governi non eletti, ma imposti dai mercati, di compiti da fare a casa, di pareggio di bilancio, di “jobs act”, di “buona scuola” che buona non è, di riforma Fornero che hanno prodotto come unico risultato un impoverimento generalizzato dei più ed un arricchimento di pochi.
Alla prima occasione di voto il popolo si è espresso in maniera incontrovertibile: basta.
L’Unione Europea è un Eden, ma solo per le lobbies finanziarie, mentre è diventata un’oscura e profonda prigione per i popoli a cui vengono inferte sofferenze indicibili, per perseguire un distopico progetto ordoliberista e globalista.
Questo è quanto emerge dal voto degli italiani. Buoni sì, ma fessi no.
La nazione più filoeuropeista d’Europa è diventata, a ragione, quella più euroscettica in poco meno di due lustri.
Abbiamo impiegato un bel po’ di tempo per capire quanto ci stava accadendo, ma ora il disegno è chiaro a tutti, dalla casalinga di Voghera al pensionato di Acitrezza, grazie anche all’opera meritoria di blog come “Scenari economici” e della stampa libera.
Le lobbies apolidi internazionali, che allignano nei palazzi del potere di Bruxelles, ci stanno rapinando ed hanno come obiettivo finale quello di mettere le mani sui patrimoni delle famiglie italiane, che sono tra le più ricche del mondo.
Vogliono le nostre pensioni, le nostre buonuscite, i nostri risparmi, le nostre case, quanto ottenuto con il sacrificio di intere generazioni dedite al lavoro ed alla parsimonia.
Non abbiamo mai vissuto al di sopra dei nostri mezzi, anzi, ma volevano convincerci del contrario, addirittura che fossimo brutti, sporchi e cattivi e che quindi dovevamo scontare con l’austerità il fio delle nostre colpe.
Dopo il quattro marzo sicuramente qualcosa è cambiato in Italia ed in Europa: Masaniello è turnato!
Raffaele SALOMONE MEGNA
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