Attualità
Hinckley Point C, ovvero come NON costruire un impianto nucleare (spoiler: meglio non farlo fare ai francesi)
La centrale nucleare di Hinckley Point C nel Regno Unito è l’esempio di come in Europa qualsiasi progetto serio, anche esseziale come una centrale nucleare nel mezzo nell’euforia per le politiche a CO2, possa andare completamente fuori controllo e trasformarsi in un mostro mangia soldi.
Questo progetto nucleare ha ricevuto la licenza per la costruzione nel 2012, con un costo stimato di 18 miliardi di sterline , 21 miliardi di euro, e una data di completamento nel 2025. L’ultima stima prevede il completamento nel 2029-2031 con un costo di 46 miliardi di sterline, 54 miliardi di sterline, due volte e mezzo il prezzo iniziale. Nello stesso periodo di tempo, i costi dell’energia solare ed eolica diminuiranno di almeno la metà. Non sappiamo ancora se Hinckley Point stabilirà un record assoluto come progetto energetico più costoso e più ritardato della storia, ma di certo sarà un concorrente.
Come nel caso di molti progetti legati al clima o alla sicurezza, il governo britannico ha offerto notevoli sussidi al costruttore. Ma in modo diverso. La maggior parte dei governi, al giorno d’oggi, offre sussidi all’avviamento per portare i livelli di produzione a un punto in cui le economie di scala entrano in gioco, dopodiché i costi scendono rapidamente e i consumatori ottengono vantaggi reali. Le curve dei costi dell’eolico, del solare e dell’accumulo di energia dimostrano quanto questa strategia sia efficace. Dai una spinta all’industria e guarda come si muove.
Il problema è che, per gli impianti nucleare, le economie di scala sembrano non esistere, per lo meno nella misura in cui si presentano in altri settori. Col senno di poi sarebbe stato più ovvio sceglere una soluzione meno gigantescaa di quella scelta da britannici e francesi, cioè due reattori da 1,6 GW, quando la dimensione di quelli americani è 1 GW e quelli russi 1,2 GW.
Inoltre il nuovo impianto presenta delle innovazioni che, essendo state applicate per la prima volta, sono state costose, ma nascono dall’esperienza di Fukushima e rendono l’impianto particolarmente sicuro, e questo è positivo, ma viene a un costo di tempo. Potremmo dire che, alla base, vi era una progettazione non perfetta per un reattore di queste dimensioni. Comunque non è detto che sia così per TUTTI i reattori, come mostra un grafico di Lazard che mette in confronto diversi impianti:
EDF ha avuto, come vedete, già una pessima esperienza con Flamanville, che ha ripetuto in Hickley. Forse sarebbe meglio ripensare a chi e come commissionare un impianto nucleare. Inoltre il costo di Hickley è fatto esplodere per gli interessi finanziari pagati in un tempo così enorme di costruzione
Il governo britannico non è direttamente responsabile dei costi aggiuntivi, il co-investitore cinese nel progetto ha dichiarato che non contribuirà ulteriormente e sembra che l’azienda francese EDF si farà carico dell’aumento dei costi se non otterrà un nuovo contratto di fornitura di energia. Ma se il Regno Unito decide di far pagare il conto a EDF, cosa spingerà in futuro altri costruttori ad accettare commissioni dal governo britannico? Chi si fiderà di Londra in un mondo pieno di imprevisti?
Hinkley Point C è un’esperienza talmente negativa che potrebbe scoraggiare qualsiasi nuvoa costruzione in Europa. Eppure sud coreani e russi costruiscono reattori e centrali nucleari in tempi e csti frazionari rispetto a quelli di EDF nel Regno Unito. Hickley C potrebbe essere presa come un disastroso esempio di come NON fare per commissionare e costruire una centrale nucleare. Per essere brevi:
- non commissionare l’impianto a EDF, almeno non con le modalità utilizzare dal Regno Unito;
- partire con un progetto già preciso, il che potrebbe non essere facile in un impianto innovativo come gli EPR di EDF;
- limitare i tempi di costruzione e valutare con attenzione il peso degli interessi.
Queste misure verrebbero a limitare il costo dell’energia nucleare, diipendenti quasi completamente dall’investimento iniziale.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
Pingback: L'azienda di stato svedese Vattenfall punta sul nucleare, ma ci sono dei problemi
Pingback: EDF e la Francia non vendono più un reattore nucleare