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Hamas cede a Trump, ma chiede 72 ore. Saranno liberati gli ostaggi. Siamo alla fine della tragedia?

Hamas si arrende? Accettato il piano di Trump per Gaza: via al disarmo e alla liberazione degli ostaggi. Ecco cosa succede ora.

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Il dirigente di Hamas Mousa Abu Marzouk afferma quanto segue: la scadenza di 72 ore per liberare tutti gli ostaggi vivi e deceduti è “irrealistica” e  Hamas afferma che la liberazione potrà avvenire “a condizione che siano garantite le condizioni sul campo necessarie per lo scambio”, cioè che non sparino agli uomini di Hamas a vista, ma sostanzialmente Hamas accetta di liberare gli ostaggi e di consegnare le armi.

Trump ha concesso solo fino a domenica mattina, ma Mousa chiede più tempo, giudicando la richiesta irrealistica. Probabilmente c’è un problema, anche pratico, di comunicazione sul campo con gli ultimi uomini a Gaza.

Però , sostanzialmente, è una resa: l’organizzazione terroristica afferma che rilascerà tutti gli ostaggi, vivi e morti, “secondo la formula di scambio delineata nella proposta del presidente Trump, a condizione che siano garantite le condizioni sul campo necessarie per lo scambio”.

Hamas ha dato ai mediatori la sua risposta al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra di Gaza venerdì sera e ha promesso che avrebbe approvato il trasferimento del potere della Striscia di Gaza a un organo di governo palestinese che sarebbe stato eletto “sulla base del consenso nazionale palestinese e con il sostegno arabo e islamico”.

Marzouk ha promesso che il trasferimento del potere sarebbe stato accompagnato dal trasferimento delle armi da Hamas ai futuri governanti palestinesi, cioè con il disarmo degli uomini. 

Hamas ha aggiunto che per quanto riguarda “le altre questioni incluse nella proposta del presidente Trump riguardanti il futuro della Striscia di Gaza e i diritti legittimi del popolo palestinese, queste sono legate a una posizione nazionale globale e alle leggi e risoluzioni internazionali pertinenti”.

Hamas ha affermato che queste saranno discusse in un “quadro nazionale palestinese unificato in cui Hamas parteciperà e contribuirà in modo responsabile”.

L’accettazione è arrivata poche ore dopo che Trump ha lanciato un ultimatum al gruppo terroristico, insistendo che Hamas aveva tempo fino a domenica per accettare l’accordo o affrontare “un INFERNO come nessuno ha mai visto prima”. La proposta in 21 punti di Trump era appoggiata anche dai principali paesi islamici dell’area, e alla fine è stata accettata anche da Israele.

Se le cose procederanno come promesso, nell’arco di pochi giorni avremo, per la prima volta, un cessate il fuoco a Gaza e potrà iniziare il ritiro delle forze israeliane e l’installarsi di una forza internazionale di garanzia che la Striscia non costituirà più un rischio per Israele, e potrà ricominciare la ricostruzione.

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