Economia

Guyana, la nuova potenza del petrolio: la produzione schizza a 900.000 barili al giorno grazie a ExxonMobil

Con l’avvio del giacimento Yellowtail, la Guyana emerge come un attore chiave nel mercato energetico globale. Una ricchezza inattesa che, con un breakeven a 30 dollari al barile, fa gola ai colossi come Exxon e Chevron e trasforma il futuro del piccolo stato sudamericano.

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La capacità produttiva di petrolio della Guyana è appena balzata a 900.000 barili al giorno (bpd) dopo che ExxonMobil ha avviato la produzione da Yellowtail, il quarto giacimento petrolifero nel prolifico blocco offshore di Stabroek in Guyana.

Exxon e i suoi partner hanno scoperto oltre 11 miliardi di barili equivalenti di petrolio nel blocco Stabroek, dove la produzione era già superiore a 660.000 bpd prima dell’avvio della produzione a Yellowtail.

Entro il 2030, ExxonMobil prevede di raggiungere una capacità produttiva totale di 1,7 milioni di barili equivalenti di petrolio al giorno da otto giacimenti offshore in Guyana.

La nave galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico ONE GUYANA a Yellowtail è la più grande FPSO del blocco Stabroek fino ad oggi, con una produzione media iniziale di 250.000 barili al giorno e una capacità di stoccaggio di due milioni di barili. Il petrolio prodotto dalla FPSO sarà commercializzato come greggio Golden Arrowhead.

eSPLORAZIONI AL LARGO DELLA GUYANA, SOTTOLINEATI GLI yELLOWTAIL

L’avvio della produzione a Yellowtail dimostra l’impegno di Exxon nei confronti di questi barili vantaggiosi nel prolifico blocco Stabroek.

L’altra supermajor statunitense, Chevron, ora ha anche accesso alle enormi riserve petrolifere della Guyana dopo che Chevron ha completato il mese scorso l’acquisizione di Hess Corporation, partner di Exxon nel blocco Stabroek con una partecipazione del 30%.

L’accordo di Chevron è stato finalizzato dopo una battaglia arbitrale durata più di un anno avviata da Exxon, che ha contestato l’accordo Chevron-Hess, sostenendo di avere il diritto di prelazione sulla quota di Hess in base ai termini di un accordo operativo congiunto (JOA) per il blocco Stabroek. Hess e Chevron hanno sostenuto che il JOA non si applica al caso di una proposta di fusione aziendale totale.

Exxon è l’operatore del blocco Stabroek con una quota del 45%, mentre la società statale cinese CNOOC detiene il 25%. del restante.

Il giacimento petrolifero offshore della Guyana è un asset di prim’ordine con un potenziale di produzione ancora maggiore e miliardi di dollari USA per i partner del progetto. Sia Chevron che Exxon trarranno vantaggio da Stabroek anche con prezzi del petrolio relativamente bassi, poiché il blocco della Guyana ha un prezzo di pareggio stimato di circa 30 dollari al barile.

Con 900.000 barili al giorno di produzione la Guayana sta diventando un produttore importante, al livello di vari paesi africani. Una pioggia di risorse enorme per il paese con poco più di 800.000 abitanti, che si trova, a questo punto, inondato da una ricchezza inattesa.



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