Attualità
GUERRA COMMERCIALE USA – CINA? MOSSE E CONTROMOSSE
Il sito Axios ci presenta un’estratto di un meeting dello staff di Trump alla Casa Bianca, post dismissione del consigliere Bannon, in cui Trump mette nell’angolo i globalisti della propria amministrazione e chiede chiaramente al Generale Kelly, capo dello staff, che gli portino delle proposte di dazi alla Cina, già sotto accusa per il furto di proprietà intellettuali.
Con o senza Bannon Trump vuole l’introduzione di dazi verso i paesi che hanno forti surplus commerciali verso gli USA, principalmente la Cina, accusata di dumping, al fine di riportare parte delle produzioni , e dei posti di lavoro, negli USA.
Come risponderebbe la Cina nel caso di una guerra commerciale ? Secondo il quotidiano del popolo 3 sono le contromisure pronte:
- riduzione dell’import dagli USA, cresciuto negli ultimi anni ad un ritmo doppio rspetto all’export cinese, e che colpirebbe soprattutto i settori della agricoltura (soia USA) e dell’aeronautica (Boeing);
- riduzione dell’export verso gli USA, soprattutto per alcune famiglie di prodotti a basso costo e di facile reperibilità, al fine di far sentire la “Stretta” sui consumatori USA;
- la dismissione degli asset finanziari in dollari in mano alla Cina, provocando quindi un calo nel corso dei titoli americani, un aumento dei rendimenti e, magari, anche effetti sul dollaro stesso.
Si tratta di misure che comunque avrebbero delle ricadute forti anche sull’economia cinese: la prima porterebbe ad un fenomeno inflazionistico su una materia prima essenziale indesiderato, il secondo ad un calo della produzione industriale in determinati settori, il terzo a forti perdite finanziarie per la riduzione del valore finanziario del proprio attivo in caso di liquidazione.
In realtà anche quest’ultima minaccia è un po’ parziale, nel senso che la Cina ha già da tempo ridotto la prorpia esposizione verso il dollaro.
Le banche USA hanno poi ridotto la propria esposizione verso la Cina negli ultimi anni
La Cina conta di avere un’economia più forte di quella USA , ma sappiamo dei problemi di sovrapproduzione industriale ed edile e la debolezza del sistema finanziario interno. Si tratterà di un gioco di resistenza . Chi sarà veramente il più forte ?
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