Economia
Guerra Banco BMP: i francesi di Crédit Agricole passano al 15 per respingere Unicredit
La francese Crédit Agricole aumenta sensibilmente la propria partecipazione in Banco BPM per resistere alla scalata di Uncredit.
Si complica l’offensiva di UniCredit, seconda banca italiana, nei confronti di Banco BPM, terza banca del Paese. Con l’offerta di 10 miliardi di euro dell’amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ritenuta insufficiente dal consiglio di amministrazione di Banco BPM e strategicamente infondata dal suo capo emblematico, Giuseppe Castagna, e con l’offerta che ha suscitato anche l’ostilità del governo italiano, che ha in mente altri piani di consolidamento del settore bancario, il Crédit Agricole si è gettato nella battaglia.
In un comunicato stampa di venerdì, la mutua francese, già azionista del Banco BPM al 9,9%, ha comunicato di aver aumentato la propria partecipazione al 15,1% del capitale, attraverso strumenti finanziari e previa approvazione delle autorità di vigilanza.
La banca dichiara inoltre che presenterà al regolatore una richiesta di autorizzazione per aumentare la propria partecipazione al 19,99%. Tuttavia, il gruppo precisa che non intende lanciare un’offerta pubblica di acquisto sul capitale di Banco BPM.
Un nodo gordiano di partnership
“Questa operazione è perfettamente in linea con la strategia del Crédit Agricole come investitore e partner a lungo termine del Banco BPM. Rafforza le nostre partnership industriali nei settori del credito al consumo, dell’assicurazione danni, della previdenza e dei prestiti e sottolinea la valutazione molto positiva del Crédit Agricole sulle qualità intrinseche di Banco BPM”, ha dichiarato il gruppo francese nel suo comunicato stampa.
L’acquisizione a sorpresa della connazionale da parte di UniCredit, in un momento in cui la banca italiana è impegnata in un’offerta ostile per Commerzbank in Germania, non è stata esattamente una buona notizia per il Crédit Agricole (e soprattutto per la sua controllata Amundi), che sta sviluppando una strategia prudente in Italia, il suo secondo mercato nazionale dopo la Francia, attraverso attività che richiedono poco capitale, come le assicurazioni vita e il risparmio.
Il Crédit Agricole ha stretto una serie di partnership con il Banco BPM, in particolare nella bancassicurazione. Ma soprattutto, questo scontro latente con UniCredit arriva in un momento in cui la banca italiana vuole rivedere i suoi accordi di asset management con Amundi. Allo stesso tempo, Banco BPM ha lanciato un’offerta per uno dei maggiori gestori indipendenti rimasti in Italia, Animal Holding. Il messaggio del Crédit Agricole è chiaro: il futuro del Banco BPM non potrà prescindere da lui.
Questa situazione strategica nel settoee della banca-assicurazione viene a spiegare l’intervento francese in Banco BPM, che, a questo punto, sta creando un nucleo per resistere alla scalata di Unicredit. Se Orcel vuole veramente acquistare il controllo dell’istituto di credito dovrà spendere molto di più. Interessante comunque questo attivismo dell’istituo di credito italiano, ma in realtà sotto controllo tedesco, sul mercato creditizio europeo.
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