Economia
Crollo del mattone tedesco: dopo una lotta disperata, fallisce il colosso immobiliare Gröner Group
l crollo del mercato immobiliare tedesco fa un’altra vittima. Il colosso Gröner Group è ufficialmente fallito, con debiti per oltre 500 milioni. Un altro segnale della profonda crisi del settore in Germania

Christoph Gröner ha lottato fino all’ultimo per evitare il fallimento dell’ex holding del suo gruppo. Ha presentato ricorso presso l’Alta Corte di Giustizia di Londra perché i creditori della Gröner Group GmbH avrebbero presentato istanze di insolvenza “inammissibili”, ha scritto Gröner a febbraio sul portale LinkedIn. Ha spiegato che i contratti sono soggetti al diritto inglese e ha chiesto che venga stabilito che “i finanziamenti da parte dell’investitore continuano a sussistere”.
Il tribunale distrettuale di Lipsia non si è lasciato impressionare dall’attacco di Gröner nel Regno Unito. Il tribunale ha ufficialmente avviato la procedura di insolvenza nei confronti del Gröner Group lunedì alle ore 10, come risulta da un comunicato pubblicato su insolvenzbekanntmachungen.de.
Il giurista Philipp Hackländer di White & Case assumerà il ruolo di curatore fallimentare. “Non devono essere effettuate prestazioni a favore della debitrice”, si legge nell’annuncio pubblico. Il regolamento fallimentare prevede che queste debbano essere pagate al curatore. I creditori devono ora presentare le loro richieste per iscritto a Hackländer entro il 16 luglio.
Così va in fallimente un gruppo che proviene da una storia complessa: nato come gruppo di gestione immobiliare innovativo, attorno all’idea di aggiornare tutto il processo di costruzione e “Digitalizzarlo”; si è sviluppato fortemente quando il mattone tedesco sembrava invincibile e la crescita dei valori immobiliari inarrestabili.
Nulla però dura in eterno, nessuna crescita e così è stato per il mattone tedesco, dove i prezzi di vendita si sono arrestati, mentre i costi di costruzione hanno continuato ad aumentare. Nel 2024 è stata presentata la prima istanza che ha provocato l’insolvenza della società operativa. Intanto i debiti cumulati hanno superato, probabilmente, i 500 milioni.
Ora, dopo magheggi e tentativi di rinviare l’inevitabile, c’è il fallimento definitivo della capogruppo, altro segno della crisi imprenditoriale e finanziaria che colpisce l’immobiliare tedesco. Non sarà l’ultimo fallimento.
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