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Euro crisis

La grande opzione di Fiat: abbassare i salari e restare in Italia con gli attuali costi del lavoro significa produrre a costi tendenti a quelli dei mercati emergenti, pagando le tasse all’estero…

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Oggi Landini ha detto bravissimo a Marchionne. Vero, bravo, anzi tanto cinico quanto bravo, quasi eroico, chapeau! Detto questo, ci siamo chiesti alla fine dei conti cosa abbia fatto Fiat negli ultimi 7 anni? Semplice, ha rivoluzionato le relazioni sindacali in Italia, ha tagliato i salari, ha tagliato drammaticamente i costi e l’occupazione ed a fronte di questa situazione oggi è fit per fare concorrenza sui costi ai produttori tedeschi. In più dulcis in fundo, ha spostato il pagamento delle tasse all’estero [eliminando uno se non il maggior fardello in termini di ridotta competitività sugli utili rispetto agli stranieri, appunto il fardello fiscale] beneficiando inoltre di un costo delle materie prime ed energia ai minimi da decenni. Ossia, oggi Fiat oggi è un’azienda competitiva. Appunto, Fiat ha oggi in Italia l’equivalente di una grossa “opzione” competitiva rispetto ai produttori automobilistici concorrenti: se la situazione in Italia si degraderà, e dunque se gli stipendi scenderanno ed il sistema salterà, potrà avvantaggiarsi di un costo di produzione sempre più basso spiazzando i competitors…

Voi direte, tutto bene. Non precisamente, bene certamente per l’azionista non necessariamente per gli italiani che ci lavorano e soprattutto per il sistema Italia. Mi spiego meglio: per gli italiani che lavorano in Fiat, tali maestranze hanno visto incrementati negli scorsi anni i costi di sopravvivenza in Italia, con aumenti di tasse e per i fabbisogni essenziali (mangiare, bere, elettricità al netto del costo della commodity) oltre ai costi imposti (servizi irrinunciabili, ad es. assicurazioni auto, adempimenti imposti, trasporti etc.). La domanda che sorge spontanea è chi sostenga veramente l’Italia, Marchionne o i suoi malpagati operai? Eh si, perché nessuno ci dice che vivere in Italia è un lusso, il Paese è intrinsecamente molto caro se lo si raffronta con lo stipendio medio. Stando ai dati di Prices & Earnings (ultima versione 2012), celeberrimo studio periodico sui costi della vita di UBS, Roma si posiziona come domestic purchasing power/annual income net a ca. 54 ponendo a 100 New York, circa ai livelli di Atene e Doha, ultima tra le capitali europee e direi anzi occidentali (il prezzo medio di un appartamento al mq a Roma è simile a quello di Mosca e del Lussemburgo e Monaco di Baviera, 5180 USD/mq). La differenza con i mercati emergenti è chiara e lampante: gli operai che vivono in un mercato in via di sviluppo normalmente non pagano tasse altissime, i costo della vita è relativamente basso ed il sistema non è esoso nel chiedere il pagamento di servizi imposti anche se lo stipendio netto incassato dai dipendenti è minore: oggi l’Italia a causa del calo della domanda e del PIL (oltre all’incremento della disoccupazione) si trova a dover aumentare i costi di tasse e servizi per mantenere il perimetro attuale dei business e del welfare esistenti proprio per sopperire al calo della domanda e delle tasse incassate dallo Stato. Una spirale che porta inevitabilmente al baratro, basta aspettare, la morsa a tenaglia renderà gli italiani schiavi, gente che lavora guadagnando lo stretto necessario per mantenersi senza risparmiare alcunchè….

Per quanto riguarda il bene dello Stato, con le nuove assunzioni annunciate da Marchionne (1’000 persone, per altro nemmeno a tempo indeterminato) sostanzialmente abbiamo che da una parte gli utili globali del Gruppo Fiat, Ferrari inclusa, andranno all’estero mentre dall’altra le tasse pagate dai dipendenti resteranno in Italia. Conto della serva, ipotizzando che vengano assunti non 1’000 ma 10’000 operai – una enormità, oggi Fiat ha annunciato solo le assunzioni sopra citate – ed ipotizzando un salario medio lordo di 30’000 euro annui (esagerato!), se la tassazione fosse del 35% (anch’essa frutto di una cautela in eccesso) sono 105 milioni di euro di maggiori tasse che lo Stato incasserà dai dipendenti 10’000 (!) assunti per cui si è fatta l’ipotesi. A tale ammontare vanno aggiunte le tasse sui consumi degli stessi operai (appunto, acquisti di sopravvivenza nella maggior parte dei casi), diciamo che in totale lo Stato incasserebbe per via dei dipendenti neoassunti qualcosa come 150 milioni di euro annui totali in maggiori tasse aggregate. Se pensate che la sola Ferrari – ossia non considerando tutte le altre numerosissime aziende italiane della galassia torinese oggi accorpate nella struttura estera – pagava allo Stato nel 2013 tasse sull’utile per circa 120 milioni di euro (nel 2014 i risultati e quindi le tasse sembrano decisamente più alte, mentre dal 2015 le pagherà all’estero) potete capire che netto/netto lo Stato facilmente rischia di perderci pesantemente rispetto all’assetto precedente….

Ora, chi scrive non è comunista, direi anzi il perfetto contrario e dunque secondo voi perché una persona che NON è di sinistra è portata a scrivere cose del genere? La ragione è semplice: la strada imboccata dall’Italia sta annichilendo la classe media, stiamo passando ad una società in cui avremo pochi ricchissimi ed una marea di poveri, con nessuno in mezzo. L’ascensore sociale è saltato in Italia è quello che per me è inaccettabile è che si giustifichi questa costruzione aberrante e senza futuro, soprattutto da parte del PD che approva una tassazione anche del 70% per le PMI: la base di una società civile occidentale, democratica e soprattutto in pace è la presenza della media borghesia, dovendo necessariamente partire dal presupposto che è necessario avere una classe media visto che tutte le volte che tale cuscinetto è mancato sono scoppiati conflitti sociali epocali.

Ecco dunque il paradosso dei tempi che stiamo vivendo: abbiamo un dominus globale in crisi gravissima (gli USA) sotto la guida di un Presidente stimabilissimo negli ideali ma che non possiamo che definire inadeguato: due su tutte, all’alba del suo primo mandato ha promesso di eliminare le differenze di tassazione tra la segretaria di W. Buffet ed il suo datore di lavoro che paga molto meno di lei, alla fine le cose sono addirittura peggiorate se si considera che negli ultimi sei anni i ricchi sono diventati (grazie al QE) ancora più ricchi ed i poveri il contrario. Parallelamente, ha promesso di riappacificare il mondo chiudendo l’era delle guerre americane in Medio Oriente solo per verificare che i fronti di guerra USA e quindi occidentale invece di ridursi si sono moltiplicatati. Dulcis in fundo, anche a seguito del conflitto ucraino, il dollar standard – magia grazie alla quale a partire dalla fine della WWII gli USA possono scambiare carta verde di dubbio valore con preziose merci fisiche necessarie per le proprie industrie – non è mai stato così a rischio di saltare.…

In tutto questo il nostro Paese è in balia degli eventi e sta ripercorrendo, con i soliti eccessi che la storia ci riserva, le evoluzioni social-economiche dei paesi a cui via via abbiamo fatto riferimento. Fossi un giovane con voglia di lavorare non avrei dubbi ad emigrare…

Il Belpaese si sta impoverendo drammaticamente e le tasse invece di scender stanno salendo e rimarranno certamente alte sia per mantenere il moloch pubblico/privato attuale che per la necessità di pagare l’austerità euroimposta, deve essere chiaro a tutti che le tasse continueranno a salire restando nella moneta unica. Posto che la situazione è diventata socialmente inaccettabile bisogna solo verificare quando il sistema crollerà (notasi, non se ma quando) e soprattutto se ciò avverrà in un ambito (semi)democratico o autoritario. Chiaro che i poteri forti, coloro che hanno tratto enorme vantaggio convertendo i loro enormi patrimoni da lire in euro – e che normalmente comandano i media – faranno di tutto per mantenere lo status quo in continuità con i soggetti esteri sulla stessa sponda, principalmente i tedeschi.

A me viene solo da fare una domanda ai rappresentanti dello Stato Italiano che dovranno contribuire a far seguire alla cittadinanza la strada della miseria: chi pagherà la vostra pensione, siete veramente sicuri di riceverla?

A posteri l’ardua sentenza…..

Jetlag per Mitt Dolcino


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