Esteri
Il governo sfida la Germania sulla flessibilità: Renzi è stato troppo morbido con i tedeschi!
So che sarò criticato per spendere parole a supporto del presente Governo ma devo chiedere fiducia: i post passati dimostrano le mie idee che ritengo essere chiare nei contenuti certamente liberisti e con fondamentale struttura anticomunista, essendo decisamente contrario a forme di tassazione patrimoniali se non finalizzate ad uscire dall’euro (ritengo infatti che una patrimoniale per rimanere nell’euro sarebbe un doppio autogol, in quanto nel medio termine non servirebbe a nulla ed anzi sarebbe un enorme danno, rigore senza futura crescita). Ossia, un conto sono le misure economiche da implementare e su questo non mi trovo d’accordo con il governo attuale in relazione a chiarezza, a quanto finora fatto e soprattutto in relazione alle strampalate posizioni di Delrio sui progetti futuri, altra cosa è la difesa del Paese contro l’ingerenza esterna (a cui troppo spesso l’Italia si è piegata, come non ricordare il golpe contro il Cavaliere). In fondo la speranza è sempre la stessa ossia che prima o poi si possa uscire dal giogo della moneta unica, il ragionamento va nella stessa direzione.
Detto questo ritengo che sia assolutamente necessario supportare, tutti i cittadini senza differenze di appartenenza politica e di casta, lo sforzo del governo di Matteo Renzi contro la protervia germanica.
Voi mi direte, non si sarà bevuto il cervello… Eh no cari miei, sono infatti andato a prendere uno di quei manifesti della prima guerra mondiale, tanto per capire come allora venivano considerati i tedeschi, chi scrive pensa che alla fine non sono mica tanto cambiati…
Sono allibito nell’ascoltare il capo della Bundesbank, con i colleghi Weidmann, Weber, Schauble, affermare che la flessibilità che l’Italia come presidente di turno della commissione Europea concesse alla Germania all’inizio delgli anni 2000 non è applicabile oggi per il Belpaese con il fine di riformare lo Stato. Renzi ha sbagliato certamente una cosa: è stato troppo morbido nei toni con i colleghi tedeschi, doveva richiedere direttamente la sospensione del fiscal compact! BENE INVECE HA FATTO AD ANNULLARE LA CONFERENZA STAMPA CON SCHULTZ, sarebbe stata la beffa oltre al danno! Per quanto mi riguarda, memore degli insegnamenti del nonno e indirettamente del prozio – partigiano nelle montagne, se ricordo bene brigata Franchi – io dico no, la Germania sta imponenendo la propria legge all’Europa per propri interessi economici a danno soprattutto dei periferici, senza voler cambiare lo status quo della moneta unica plasmata in modo assimilabile al progetto successivo alla conquista dell’Europa nella seconda guerra mondiale, il modello economico è lo stesso (progetto di W. Funk, versione 1941). E che ha permesso alla Germania di diventare l’unico paese europeo-occidentale ad essere cresciuto dall’inizio della crisi (assieme agli USA).
L’obiettivo europeo era e deve essere ancora quello di mirare ad una Germania più europea e non ad un’Europa più tedesca. Detto questo resta la necessità lato Italia di semplificare l’amministrazione, renderla più efficiente, anche ripagando il debito ma in modo non mortalmente traumatico (leggasi, ammazzando il benessere italico per ripagare il debito statale in euro sebbene fosse stato in gran parte accumulato in lire). Ma rendere più flessibile il modello economico europeo è un passaggio necessario per fare le riforme. E dunque non è ammissibile un diritto asimmetrico tra i vari paesi dell’eurozona che metta in condizione la Germania di approfittare di strumenti non concessi ad altri paesi. La solidarietà europea oggi sembra esistere solo ad uso e consumo tedesco.
Come non citare l’esempio della legge germanica, ma non di quella europea, che permette alla Bundesbank di fare argine in relazione a tassi in (forte) salita a causa di minore domanda rispetto all’offerta di obbligazioni statali messe in asta (gestione dell’inoptato attraverso l’intervento della banca centrale nazionale, vedasi riferimenti in calce). Chiaramente all’Italia tale strumento è stato negato: che sia chiaro, avendone avuto accesso la crisi dello spread del 2011 non avrebbe mai preso la piega che tutti conosciamo, la salita dei tassi sarebbe stata sterilizzata dalla Banca d’IItalia. Idem per la flessibilità concessa alla Germania per fare le riforme Hartz ed oggi non all’Italia.
Facciamo finta di non sapere che durante l’incontro bilaterale tra Germania ed Italia del 2012 a Roma qualcuno lato Belpaese promise aziende di Stato alla Cancelliera? Qui i tedeschi stanno cercando il colpaccio impossessandosi – approfittando della crisi – delle ricchezze italiche, aziende e risparmi: questo non deve essere permesso. Peccato che l’amministrazione Obama sia malata di dabbenaggine e non capisca che è solo questione di tempo prima che la Germania si avvicini alla Russia, chiaramente per convenienza: il prossimo tradimento alla NATO convincerà gli USA che la Germania non può essere vero alleato? Per chi non lo sapesse l’adesione dell’Ucraina alla NATO era cosa fatta nel 2009, chi fece saltare la firma dell’accordo guarda caso fu proprio la Germania, Limes dixit. I russi già lo sanno, appunto la Germania è tradizionalmente considerata alleata tattica solo per convenienza in quanto non affidabile nel lungo termine. L’affidabilità negli affari dei tedeschi serve proprio a compensare il peccato originale dell’essere tedesco in senso ampio, non guardando in faccia a nessuno….
Io vi prego di considerare la possibilità, oggi, di supportare Renzi se non nelle misure economiche interne almeno, soprattutto, nella necessaria sfida alla Germania per la flessibilità, oggi bisogna ammettere che il giovin Matteo non gliel’ha mandate a dire! Ricordatevi che essere italiani, anche vivendo all’estero, significa difendere l’onore dell’appartenenza nel momento in cui lo straniero ci attacca. E oggi la Germania sta attaccando l’Italia, sta attaccando Europa! Che sia che il giovin Renzi ci stia facendo il miracolo di ribellarsi?
Pensateci. E fatemi sapere cosa ne pensate, sono pronto.
Mitt Dolcino
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Riferimenti:
Sulla gestione dell’inoptato messo in asta da parte della Bundesbunk:
– http://archivio.lavoce.info/articoli/pagina1002777.html
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