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GLOBALIZZAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E …. ELYSIUM?

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Globalizzazione e digitalizzazione rendono e renderanno il futuro dei lavoratori a basso livello di istruzione sempre più difficile.

Nei prossimi 15-20 anni il 14% dei lavoratori potrebbero essere sostituiti dall’automazione.
Non si salverà nessuno?

I lavori svolti da chi ha una preparazione, per così dire, media, ad esempio un metalmeccanico, potrebbero esser cancellati poiché sostituiti dall’automazione industriale o dalla rivoluzione del print-on-demand (digitale 3D):


Rubinetto in metallo prodotto per stampa tridimensionale laser dall’azienda DXV American Standard

Il rischio di perdere il lavoro a causa dell’automazione è più alto in Italia rispetto alla media Ocse: il 15,2% dei lavoratori potrebbe essere sostituito dalle macchine mentre il 35,5% potrebbe veder stravolta la propria mansione.
I nuovi modelli di business dovranno essere orientati sempre più al benessere della collettività, se si vuole davvero creare un mondo a misura di essere umano.
Sull’articolo del Sole 24 Ore: “Nei prossimi 5 anni cambieranno 6 lavori su 10 ecco come” si riporta che al «Forum sul lavoro del futuro e le nuove competenze», sostengono che non esiste alcuna prova circa tale fatto ma che il lavoro umano sparirà al massimo nel 5-10% dei casi e per le attività più ripetitive, ma sarà richiesto un cambiamento delle abilità ai lavoratori».
Secondo il World Economic, coloro che hanno le skills per competere in un mercato digitale e globalizzato sono sempre più richiesti e ben retribuiti, chi invece è costretto a competere per posti a bassa qualificazione sarà sempre meno richiesto e peggio retribuito.
Urge, pertanto, riformare le competenze, non saranno sufficienti basteranno hard skill e soft skill, necessiteranno competenze nuove che mixino attuali abilità tecniche, manageriali ed empatiche perché i lavoratori si reinventino costantemente di fronte allo strapotere del progresso tecnologico.
Vi è poi addirittura la visione di Casaleggio secondo il quale nel 2054 il lavoro non esisterà più, ogni attività sarà svolta da robot e automazioni praticamente in ogni settore, persino nella nella ristorazione:


Il concetto della produttività, come previsto a suo tempo da Woody Allen, avrà investito ogni ambito della vita umana a tutto vantaggio del solo profitto (il capitale):

Tutto ciò provocherà una disoccupazione crescente e di massa e la povertà diffusa che caratterizzeerà il mondo determinrà essenzialmente 2 cose:
1) la creazione di uno stato socialista mondiale (vedi articolo di ieri “La religione capitalista: gli eletti e l’inevitabile fine a cui conduce”) con un reddito di base per tutti a livelli di pura sussistenza;
2) Elysium, ossia un mondo di sotto, per i poveri e gli straccioni, un mondo iperprotetto e paradisiaco, per gli eletti

Secondo Casaleggio, visione più ottimistica della mia, il lavoro de ll futuro sarà invece aiutare gli altri, ciò che oggi si chiama volontariato. Chi avrà ragione? Facciamo l’ennesima scommessa?
Ad maiora.


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