Analisi e studi
Gli utili idioti del potere (di Giuseppe Palma)
Sono anni che mi chiedo, come sempre senza risposta, come facciano quelli che si definiscono cattolici o di sinistra, a fare il tifo isterico per tutto ciò che di sinistra o di progressismo è solo falsamente travestito. Così, acriticamente e senza una vera ragione cattolica o di sinistra.
Ecco alcuni esempi recenti legati alle elezioni americane del 3 novembre:
1) Trump è stato il primo presidente americano, dal 1916 in avanti, a non aver fatto nessuna guerra, creando le condizioni di pace in medio-oriente e con quel pazzo della Corea del Nord. Una cosa cattolica e di sinistra, si direbbe, ma i catto-comunisti strillano che Trump è fascista e guerrafondaio;
2) Biden asserisce che sia diritto di un bambino di 8 anni scegliere il sesso e che l’aborto deve essere consentito fino all’ottavo mese di gravidanza (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=4714750525233183&id=100000948463435). Una cosa del tutto contraria ai principi cardine del cattolicesimo, ma per i catto-comunisti è solo una strumentalizzazione di Trump, che invece – nei fatti – ha favorito importanti politiche anti-abortiste;
3) La seconda amministrazione Obama, di cui Biden era vicepresidente, creò questo nuovo equilibrio mondiale: la Cina acquista l’ingente massa dei titoli del debito pubblico americano e in cambio l’America consente ai cinesi l’export delle proprie merci in Usa, senza dazi. Effetto: per poter competere con le merci cinesi, le imprese americane sono costrette a ridurre i salari dei lavoratori (operai e impiegati), la cosiddetta deflazione salariale. Nel 2016 arriva Trump e inverte questo paradigma con “American First“: aumento dei salari della classe media e drastica riduzione delle tasse alle imprese, ma per fare ciò impone forti dazi alle merci cinesi. Dopo qualche anno la Cina reagisce col virus, nascosto dalle autorità di Pechino per oltre cinque mesi. Insomma, le politiche economiche di Trump sembrano proprio essere di sinistra, ma pure in questo caso per i catto-comunisti è lui il vero pericolo per la libertà e la democrazia, mentre Biden una speranza per i diritti dei lavoratori e per la pace nel mondo;
4) Joe Biden, per il momento, è stato proclamato “presidente eletto” dalla CNN e da un altro paio di emittenti televisive. Trump ha presentato ricorso per il riconteggio dei voti – al fine di controllare la regolarità del voto postale – in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan e Georgia. Forse lo farà anche in Arizona e Nevada. Se il riconteggio serve a fare chiarezza sulla integrità del sistema democratico, considerato che Trump aveva certamente vinto prima che arrivasse l’ondata anomala del voto per posta, uno di sinistra dovrebbe sicuramente essere contento. Democrazia e libertà dovrebbero essere i suoi precetti. E invece, pure in questo caso, le scimmie urlatrici hanno iniziato a sbraitare accusando il presidente in carica di mettere a repentaglio la democrazia, di essere un fascista che non sa perdere. Peccato che dimentichino come esattamente vent’anni fa, nel 2000, fu proprio un candidato Dem alla presidenza, Al Gore, a chiedere il riconteggio dei voti, in quel caso in Florida. Al Gore ammise la sconfitta solo il 13 dicembre (con tutti i giornaloni e i benpensanti di sinistra schierati dalla sua parte), mentre ora si pretende che Trump ammetta una sconfitta di fronte al fatto – inconfutabile – che una sua eventuale sconfitta sia dipesa esclusivamente dal voto postale. I catto-comunisti, che nel 2000 sostennero acriticamente la battaglia legale di Gore contro Bush, oggi gridano al fascismo! Davvero imbarazzante.
Questo in buona sostanza lo schema mentale di chi – dichiarandosi antifascista, cattolico e di sinistra – si veste di perbenismo, esultando e tifando per tutto ciò che – secondo le multinazionali della comunicazione televisiva – sta dalla parte “giusta”. Sono quelli del “politicamente corretto“, che poi vorrebbero passare per uomini e donne di pensiero, di cultura.
In realtà sono, come in ogni epoca, gli UTILI IDIOTI del potere.
Giuseppe PALMA
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Consigli letterari:
di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, “DEMOCRAZIA IN QUARANTENA. Come un virus ha travolto il Paese“, Historica edizioni, aprile 2020.
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