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Economia

Gli USA vogliono un’Europa che partecipi ai dazi sul petrolio russo. Una politica efficace?

Il segretario al Tesoro USA Scott Bessent ha dichiarato che è in corso una “guerra economica” contro Mosca. L’obiettivo? Sanzionare i Paesi che comprano petrolio russo per provocare un crollo totale. Un piano che mette a dura prova gli alleati europei e le ambizioni globali dell’India.

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Petroliera russa

Domenica,  ieri, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha manifestato la disponibilità a collaborare con gli alleati europei per imporre ulteriori sanzioni ai paesi che acquistano petrolio russo.

Bessent ha dichiarato in un’intervista alla NBC News che un’azione coordinata potrebbe accelerare il collasso dell’economia russa e costringere il presidente Vladimir Putin a negoziare. Ha descritto la situazione come una gara tra la resilienza militare dell’Ucraina e la resistenza economica della Russia.

“Ora siamo in una corsa tra quanto tempo l’esercito ucraino potrà resistere e quanto tempo potrà resistere l’economia russa”, ha affermato Bessent. “E se gli Stati Uniti e l’Unione Europea riusciranno a intervenire, applicando ulteriori sanzioni e dazi secondari ai paesi che acquistano petrolio russo, l’economia russa subirà un crollo totale e questo porterà il presidente russo Vladimir Putin al tavolo delle trattative”.

Le sue dichiarazioni sono arrivate poche ore dopo che la Russia ha lanciato un attacco aereo su Kiev, uccidendo almeno quattro persone e incendiando un edificio governativo.

Dopo aver imposto dazi del 50% sulle importazioni indiane – uno dei tassi più alti che Washington abbia mai applicato a qualsiasi nazione – a causa dei continui acquisti di petrolio russo da parte di Nuova Delhi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha anche esortato i leader europei a interrompere le proprie importazioni, avvertendo che tali entrate minano gli impegni di sostegno all’Ucraina.

La politica del presidente appare chiara, anche se non è certo che avrà successo: vuole creare un blocco di paesi “Compratori” sufficientemente ampio dal costringere i grandi paesi esportatori, come l’India, ma non solo, a cessare le importazioni di petrolio russo. Questa politica si scontra però con tre problemi:

  • prima di tutto i paesi europei, che a parole sono durissimi con la Russia, poi hanno grosse difficoltà a rinunciare a importazioni di prodotti petroliferi russi, o applicare dazi più elevati a paesi che ancora lo importano;
  • per molti paesi non è detto che i vantaggi dal commercio con l’Occidente superino i risparmi dall’importare gas e petrolio russi;
  • La durezza di questo approccio può far si che molti paesi  non accettino di principio questo tipo di approccio.
E tu cosa ne pensi?

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