Attualità
Gli USA sanzionano due società armatoriali: hanno trasportato petrolio violando il tetto del prezzo
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a due società d’armamento di petroliere per aver trasportato petrolio russo venduto a oltre 60 dollari al barile, il “Tetto al prezzo” fissato dal G7.
Questa è la prima volta che gli Stati Uniti impongono sanzioni per il mancato rispetto del tetto massimo di prezzo che il G7 e l’Unione Europea hanno concordato di imporre alla Russia lo scorso anno.
Per diversi mesi, il greggio russo è stato comunque scambiato al di sotto del limite di prezzo, il che ha reso il limite facilmente applicabile. Quest’anno, tuttavia, quando i prezzi di riferimento hanno iniziato a salire, hanno fatto altrettanto anche i prezzi del greggio russo, e a settembre il divario tra il tetto massimo del prezzo del G7 e il prezzo effettivo al quale il greggio russo è stato venduto era superiore a 10 dollari al barile.
All’inizio di questa settimana, il segretario al Tesoro Janet Yellen ha affermato che il prezzo massimo del petrolio russo ha “ridotto in modo significativo le entrate russe negli ultimi 10 mesi, promuovendo al tempo stesso la stabilità dei mercati energetici”. Eppure sembra che il tetto non abbia ridotto abbastanza le entrate russe se fossero necessarie ulteriori misure di controllo.
Una delle società sanzionate è la Turkish Ice Pearl Navigation, che, secondo il Tesoro, possiede una nave che trasportava greggio russo ESPO venduto per oltre 80 dollari al barile.
L’altra società ha sede negli Emirati Arabi Uniti, denominata Lumber Marine SA, proprietaria di una petroliera che trasportava un carico di greggio russo Novy Port venduto per oltre 75 dollari al barile, ha riferito Reuters.
“A causa delle azioni che annunciamo oggi e delle ulteriori azioni che intraprenderemo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, questi costi continueranno ad aumentare e la capacità della Russia di sostenere la sua barbara guerra continuerà a indebolirsi”, ha detto ai media un funzionario del Tesoro.
Si tratta ovviamente non di pesci piccoli, ma di veri e propri avannotti, società nate come parte delle “Flotte ombra” che lavorano trasportando il petrolio di paesi a rischio. La ricaduta di queste sanzioni sarà minima, perché queste società potrebbero benissimo chiudere ed essere sostituite da altre.
Il Fondo monetario internazionale ha previsto che l’economia russa crescerà del 2,2% quest’anno, una revisione al rialzo rispetto a una precedente previsione di crescita dell’1,5%. Per gli Stati Uniti, il FMI prevede una crescita del 2,1% per il 2023.
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