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Gli USA hanno bisogno di più droni e migliori per difendere Taiwan

Un think tank americano ritiene che gli USA non abbiano la possibilità di fermare un’invasione di Taiwan, perché i droni attuali sono pochi a con una portata troppo limitata

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Per affrontare una potenziale minaccia cinese a Taiwan, il Center for a New American Security (CNAS) suggerisce che gli Stati Uniti dovrebbero investire in droni a lungo raggio. Secondo il CNAS, la Cina potrebbe sfruttare la sua vasta flotta di droni in un conflitto, quindi gli USA e Taipei devono sviluppare una difesa a strati con droni “abbastanza buoni” e a lungo raggio.

Il mix ideale di droni includerebbe sia sistemi avanzati che opzioni più economiche per garantire operazioni efficaci in uno spazio aereo conteso e sostituire rapidamente quelli persi in battaglia. Il rapporto suggerisce anche l’uso di droni kamikaze autonomi contro le navi da guerra cinesi. Per questi dovrebbero avere una portata ben superiore a quelli attuali, di poche decine di km.

Gli Stati Uniti dispongono già di droni avanzati come l’MQ-9 Reaper e l’RQ-4 Global Hawk, ma Stacie Pettyjohn del CNAS dubita che la guerra sia equa, data la superiorità numerica e la capacità produttiva cinese di droni economici. Insomma gli USA hanno porchi droni per poter rigettare quelli cinesi.  Anche se questi mezzi sono tecnicamente validi il loro numero non è sufficiente a causare quell’area di distruzione che si propongono gli USA nel caso di tentativo di invasione cinese.

Pensiamo che i vari Switchblade hanno una gittata di poche decine di km, mentre i droni kamikaze USA con maggiore gittata, come Hero 1250, ha un raggio d’azione di 290 km. Non abbastanza e comunque sono molto pochi per creare “Hellscape”, la strategia USA di difesaa.

Hero 1250

Washington deve superare la sfida di operare droni a Taiwan da basi distanti. Nonostante le difficoltà, Pettyjohn crede che gli USA possano adottare misure per equilibrare il confronto.

Il rapporto mette in dubbio se gli investimenti USA nei droni siano sufficienti per contrastare il vantaggio cinese e se l’attuale gamma di droni sia adatta. Incoraggia Taiwan a investire nella propria flotta di droni per la difesa, dato che l’assistenza USA potrebbe non essere immediata in caso di conflitto.

La Cina vede Taiwan come una provincia ribelle da riunire, anche con la forza. L’intelligence USA prevede che la Cina potrebbe tentare un’invasione su larga scala di Taiwan entro il 2027. Quindi questa difesa deve essere predisposta per quella data.

Quindi gli USA dovrebbero investire di più, o, magari trovare il modo per sviluppare droni doppio uso che siano facilmente richiamabili in servizio quando necessario.

Ma questo è un altro discorso.


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