Economia
Gli USA cercano Uova, ovunque. Potrebbe essere un’occasione (se il prezzo non prcipita)
Gli USa stanno cercando uova ovunque, per contenere i prezzi. La UE, e l’Italia, hanno un surplus produttivo costante. Sarebbe una buona idea riuscire ad approfittare di questo invito

La febbre aviaria sta mettendo a dura prova il mercato statunitense delle uova, con un’impennata dei prezzi dovuta all’abbattimento di milioni di galline ovaiole. Questa situazione ha spinto gli Stati Uniti a cercare disperatamente forniture alternative, rivolgendo lo sguardo oltreoceano, anche per contenere le proteste popolari per il boom nel prezzo di questo alimento. Però le cose stanno cambiando.
Secondo quanto trapelato dai paesi nordici, gli USA hanno contattato diverse nazioni europee per valutare la possibilità di importare uova. L’associazione dei Paesi nordici che si occupa di uova ha reso noto venerdì di aver ricevuto una richiesta in tal senso. È probabile che la stessa domanda sia stata estesa anche ad altri paesi dell’Unione Europea.
Tuttavia, non tutti i paesi contattati sembrano disposti a soddisfare la richiesta americana. Danimarca e Finlandia, ad esempio, hanno espresso dubbi sulla disponibilità di un surplus di uova in Europa, citando una carenza globale dovuta all’aumento del consumo e alla diffusione dell’influenza aviaria.
Bisogna anche notare che i Paesi Nordici sono anche il posto sbaglato dove fare spesa. I principali produttori di uova all’interno dell’UE sono in realtà altri, come si nota dai dati comunitari 2023:
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Francia: 972.310 tonnellate (14,9% del totale UE)
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Germania: 907.000 tonnellate (13,9%)
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Spagna: 870.000 tonnellate (13,4%)
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Italia: 765.000 tonnellate (11,7%)1.
Analisi storiche indicano che l’UE ha un surplus strutturale di uova, con una crescita della produzione superiore alla domanda interna. Tra il 2017 e il 2025, si prevede un aumento del surplus,
Quindi la notizia della ricerca disperata di uova da parte degli Stati Uniti, unita probabilmente alla percezione di un potenziale aumento dell’offerta globale, ha avuto un impatto immediato sui prezzi. Si stima che i prezzi delle uova all’ingrosso negli USA, che avevano raggiunto livelli record, si siano praticamente dimezzati dai primi di marzo.
Per l’Italia, questa situazione potrebbe rappresentare un’opportunità significativa. Oltre all’evidente vantaggio economico derivante dall’aumento delle esportazioni di uova, si potrebbe profilare anche un risvolto politico interessante.
In un contesto di relazioni internazionali a volte tese, un’eventuale fornitura di uova agli Stati Uniti, anche se motivata da ragioni economiche, potrebbe essere vista come un gesto di buona volontà e rappresentare un’occasione per rafforzare i legami con l’amministrazione Trump.
È importante ricordare che la richiesta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti arriva in un momento delicato, caratterizzato da nuovi dazi statunitensi su vari paesi, inclusi alcuni europei, e dalla minaccia di ulteriori misure restrittive.
Inoltre, le passate tensioni tra Trump e la Danimarca riguardo alla Groenlandia evidenziano come le dinamiche politiche possano influenzare anche questioni apparentemente commerciali.
Nonostante le promesse di Trump di abbassare i prezzi delle uova, durante il suo primo mese completo di mandato, a febbraio, si era registrato un aumento del 59% su base annua. La lettera inviata a fine febbraio da un rappresentante del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti in Europa ai paesi produttori di uova testimonia la concretezza della ricerca di forniture alternative.
A questo punto sta alla nostra industria cogliere al volo l’occasione er questa fortnitura, che potrebbe anche essere la base di migliori rapporti economici futuri.
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