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Giornalisti e decisori: ammettete le vostre responsabilità ed andatevene

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Ci sono dei giornali che , per giustificare una serie di clamorosi errori, viene a sfornare titoli che, letti in profondità, mettono ancora più in luce il profondo pregiudizio di chi svolge la professione di giornalista. Basta leggere il titolo di oggi dell‘Huffington Post per  capire quale scarsa qualità informativa infesti il paese:

Quindi la colta della morte di Camilla è di Camilla perché:

a) era lei ad avere una rara patologia autoimmune non compatibile;

b) non ne ha informato i medici nel consenso informato.

Va da se che, per evitare errori ai medici, ogni cittadino debba trasformarsi, di per se, in medici, altrimenti se muoiono per la vaccinazione è colpa loro. Che nessuno parli della possibilità/necessità di fare test e visite mediche preventive serie soprattutto a categorie, come giovani e donne in cui i rischi di reazione avversa possono essere maggiori. In Italia si fa una visita medica per andare ad allenarsi in palestra ed una visita dal medico sportivo se si vuole fare attività agonistica, invece per i vaccini, anche se il rapporti rischio/beneficio è alto, niente.

Poi ci sarebbe un discorso su chi ha voluto che il vaccino Astra Zeneca non fosse vietato ai più giovani, ma solo “fortemente sconsigliato”: il ministro della Salute, Roberto Speranza, come mostra quest’articolo della fine di maggio, cioè di ieri.

 

 

Si vietano le cure come Ivermectin ed idrossiclorichina, per gli effetti collaterali,  ma per il vaccino Astra Zeneca,  che da tempo si sa che presentava un eccesso di casi di reazioni avverse in certe categorie, nessuno si è preso la briga di vietarlo, pur essendo disponibili delle alternative. Possibile che chi ha avuto un ruolo attivo nel prendere queste decisioni non venga mai, assolutamente mai, a pagare?

 


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