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GIAPPONE: CROLLO DEL PIL. Così ABE impara a fare l’Austero

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Il PIL Giapponese del IV trimestre 2019 segna una caduta praticamente verticale con un  bel -1,6%, come potete vedere dal successivo grafico:

Il coronavirus Covid-19 però questa volta non c’entra proprio nulla perchè questo PIL si riferisce ad un periodo precedente, in quanto il Covid-19 è divenuto di pubblico dominio a gennaio 2020. In questo caso il colpevole è Shinzo Abe. Infatti a cadere verticalmente sono i consumi (-2,9%) e le spese delle aziende (-3,7%), mentre la spesa pubblica è cresciuta ad un tasso inferiore (+0.,2% contro il +0,7% dell’anno precedente). Insomma un bel disastro messo in luce dalle spese delle famiglie calate di un 11%.

Un bel disastro, e, tra l’altro, un bel disastro annunciato, perché ogni volta che il Giappone ha toccato l’IVA i consumatori, per un paio di mesi, hanno dato dei bei tagli ai consumi, anche in modo irrazionale. Shinzo Abe aveva parlato della necessità di raffreddare i consumi, di avere una spesa più responsabile, di contenere il deficit pubblico e quindi ha avuto questa fantastica idea di aumentare l’IVA dal primo ottobre 2019, dopo aver rinviato più volte questa decisione, ha applicato l’aumento del 2% dell’IVA, portandola al 10%. Una mossa inutile, perché l’inflazione giapponese, nonostante l’iniezione continua di denaro da parte della Banca Centrale, è rimasta al livello del 0,8%, ben lontana dal target del 2%, quindi c’era ben poco da raffreddare. Molti consiglieri avevano proposto di dividere l’aumento, per renderlo meno sensibile, ma ormai Abe aveva preso un impegno e quindi lo ha voluto portare a termine. I risultati li vediamo sopra: i consumatori hanno smesso di comperare.

Ora, solitamente, il Giappone si riprende da queste batoste nell’arco di qualche mese, ma questa volta si inserisce la complicazione del Covid-19, che ha colpito proprio il trimestre successivo, mandando al diavolo le reti logistiche dell’industria e diffondendo una giustificata paura nella popolazione. Quindi difficilmente ci sarà una ripresa, e per veder tempi migliori bisognerà aspettare il secondo se non  addirittura il terzo trimestre 2020, con le Olimpiadi di Tokio. Sempre che queste si tengano…..

 

 

 

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