Attualità
GIAPPONE : ABE RINNOVA LA SUA POLITICA FISCALE, MA LA BOJ MANTIENE PER ORA STABILE LA POLITICA MONETARIA
Rimodulazione delle politiche economiche di Abe dopo la vittoria alla ultime elezioni. La BoJ per ora ha deciso di non applicare le formule estreme dell'”Helicopter money”, come tanti si aspettavano, non si sa bene con quale fondamento, ma comunque prosegue la sua politica espansiva in collaborazione ed accordo con il governo.
Il problema attuale del governo è che le politiche non sono riuscite a rilanciare i consumi privati, come indicato da questo grafico di Bloomberg.
Il problema è essenzialmente nelle difficoltà strutturali dell’economia giapponese ed in alcuni errori tattici, come l’aumento dell’IVA a cui il consumatore del Sol Levante è ipersensibile e che ha portato a delle cadute clamorose dei consumi stessi
La politica di Abe per rilanciare l’economia si basa su tre principi basilari, le “Tre Frecce”, che sono .
- una politica monetaria espansiva;
- una politica fiscale di stimoli;
- le riforme strutturali.
Ora il primo punto viene garantito da una Banca centrale collaborativa e che procede all’acquisto dei titoli di stato e privati con una sorta di QE. come curiosità posso dirvi che lo statuto della BoJ le impedirebbe di acquistare i titoli di stato sul primario, ma il parlamento le ha concesso un’esenzione straordinaria che la BoJ utilizza in modo revolving.
In questo modo i tassi sui titoli di stato reali sono controllati , bassi e negativi. Una lezione che la Banca d’Italia ha dimenticato da 36 anni. Il debito ormai si avvia verso una tranquilla monetizzazione.
La seconda freccia , come ho detto, sono gli investimenti ed i prestiti dallo stato. Lo stato erogherà 13500 miliardi di yen, 120 mila miliardi di euro ,che andranno ripartiti in diversi settori , alcuni dei quali emergenziali .
Grandi investimenti sono legati allo sviluppo demografico, ma molti sono anche gli interventi nel sociale, come un premio ai poveri di 15000 yen mensili (135 euro). Inoltre proseguono gli investimenti infrastrutturali che dovrebbero far incrementare la produttività giapponese.
Quindi la Terza Freccia: Le riforme strutturali , necessarie per far ripartire la produttività dell’economia e rendere efficaci nel lungo periodo le prime due linee guida. In questo caso Abe pare modificherà il diritto commerciale, con una semplificazione dei sistemi di governo societari, quindi ridurrà l’imposta sulle società, ora la più alta del mondo, e permetterà ai fondi pensione di investire in borsa.
Insomma un programma ambizioso, di cui vedremo risultati. Per ora qualcosa si muove dal punto di vista della bilancia commerciale, tornata positiva nel 2016 dopo lungo tempo, grazie a yen basso e costo del petrolio in calo.
Inoltre la ricchezza pro capite è in crescita, cosa che spiega anche il successo elettorale di Abe.
Il primo ministro ha inoltre chiuso le porte a flussi migratori per compensare l’invecchiamento della società, affermando chiaramente che questi non sono una soluzione attuabile per il Giappone.
Certo che vedere programmi con questi numeri in una nazione dove ci sono 4,6 milioni di poveri, 37% di giovani disoccupati, ed il governo si vanta di aver dato aiuti per 367 euro, un euro al giorno , ai poveri stessi (i famosi 1,6 miliardi), mette molta invidia. Una volta, quando eravamo uno stato indipendente, questi piani ambiziosi li facevamo anche noi. Ora facciamo parole.
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