Difesa

Germania:contro la minaccia dei droni, la Bundeswehr si affida alle reti. Tempismo perfetto?

La Germania si dota di un nuovo e ingegnoso sistema anti-drone a rete proprio mentre l’allarme cresce in tutta Europa. Ecco come funziona l’intercettore “Made in Germany” e dove potrebbe essere già stato testato con successo.

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A volte le coincidenze temporali hanno del clamoroso. Proprio mentre le cronache nord-europee si riempiono di notizie sulla crescente minaccia rappresentata dai droni per la sicurezza degli aeroporti, dalla Germania arriva una notizia che sembra una risposta quasi studiata a tavolino. Argus Interception, un produttore tedesco specializzato, ha annunciato di aver completato la prima consegna di droni intercettori alle Forze Armate tedesche, la Bundeswehr.

Lo strumento prescelto non è un missile o un jammer, ma qualcosa di più sottile e, per certi versi, geniale: una rete.

L’azienda ha sviluppato un drone specificamente progettato per neutralizzare altri droni in modo sicuro e preciso. Il sistema, una volta identificato un velivolo ostile, lo intercetta e lo cattura fisicamente con una rete, facendolo precipitare in modo controllato e prevenendo danni collaterali. Un approccio che potremmo definire “soft”, ma non per questo meno efficace.

Sebbene il comunicato ufficiale non specifichi il numero di sistemi consegnati, la rivista “Der Spiegel”, citando documenti interni della Bundeswehr, aveva già parlato lo scorso giugno dell’acquisto di 24 di questi droni intercettori nel corso del 2025, con un piano di acquisizione che prevede di arrivare a 136 unità entro il 2027. Un investimento non da poco, che segnala un’urgenza sentita ai massimi livelli.

Drone Argus ad Eurosatory 2024

Un prodotto “Made in Germany” e già testato sul campo

“Fornendo il nostro drone intercettore a rete alle Forze Armate tedesche, stiamo dando un contributo significativo alla sicurezza operativa delle forze armate”, ha dichiarato Sven Steingräber, Amministratore Delegato di Argus Interception. “Le nostre tecnologie non sono solo rilevanti dal punto di vista militare, ma proteggono anche le infrastrutture critiche”.

Questo non è un progetto improvvisato. Il drone nasce dal programma di ricerca universitario “FALKE”, condotto presso l’Università Helmut Schmidt di Amburgo. L’azienda, fondata nel 2022, ha trasformato un progetto accademico in un prodotto commerciale maturo, sottolineando con orgoglio che la produzione e i componenti essenziali sono di provenienza tedesca. Una piccola nota di orgoglio industriale nazionale che non guasta mai.

Ma dove è stato testato? Argus definisce il sistema “mission-proven”, ovvero già provato in missione. Sebbene l’azienda mantenga il riserbo sui dettagli, un indizio interessante è emerso durante la fiera della difesa Eurosatory 2024: un video mostrava il drone montato su un veicolo cingolato BV206, un modello che la Germania ha fornito in numero significativo all’Ucraina. L’ipotesi che il teatro operativo ucraino sia stato il vero banco di prova del sistema è quindi più che una semplice speculazione.

Come funziona l’intercettore a rete?

Il processo di intercettazione è un mix di automazione e supervisione umana, supportato da intelligenza artificiale. Ecco i passaggi chiave:

  • Rilevamento: Il sistema si integra con qualsiasi sensore di rilevamento (radar, acustico, ottico).
  • Decollo: Una volta identificato un bersaglio, il drone intercettore decolla in autonomia e si dirige verso l’intruso.
  • Avvicinamento Finale: Nella fase terminale, un pacchetto di sensori a bordo (radar, lidar, telecamera) guida il drone con precisione millimetrica verso il bersaglio.
  • Decisione Umana: L’operatore a terra può scegliere se continuare a tracciare il drone nemico o dare l’ordine di “cattura”.
  • Cattura Autonoma: Se viene dato l’ordine, il drone si posiziona autonomamente e lancia una delle tre reti a bordo, intrappolando l’obiettivo.

L’azienda dichiara un tasso di successo superiore al 95% contro droni non cooperativi. La scelta della rete come effettore non è casuale: permette di utilizzare il sistema non solo in scenari di guerra, ma anche per la protezione di infrastrutture critiche (centrali elettriche, aeroporti, stadi) o in operazioni di polizia, minimizzando i rischi per persone e cose a terra. Apparentemente la solzuione ottimale per quello che sta succedendo negli aeroporti danesi e norvegesi. m

Caratteristiche Principali del Sistema ARGUS Interceptor:

Caratteristica Descrizione
Peso Inferiore a 25 kg
Autonomia Fino a 30 minuti di volo
Carico utile Tre reti di intercettazione
Versioni Mobile (in valigia), montato su veicolo, installazione fissa
Operatività Possibilità di impiegare più droni contemporaneamente in “sciami”

In un mondo dove la tecnologia dei droni a basso costo è sempre più accessibile e potenzialmente minacciosa, la mossa tedesca rappresenta un passo concreto e tecnologicamente avanzato per dotarsi di contromisure adeguate, con un occhio alla produzione nazionale e uno, forse, ai campi di battaglia moderni.

Ovviamente questo sistema ha delle limitazioni: funziona contro quadricotteri, non contro droni che si muovo ad alte velocità o contro mezzi di grosse dimensioni. Inoltre funziona contro singoli droni, ma non ferma uno sciame di droni. Comunque è un primo passo, soprattutto perché integra AI con il controllo umano.

Droni in azione mentre lanciano la rete da Argus

Domande e Risposte per il Lettore

1) Perché usare una rete per abbattere un drone invece di un’arma da fuoco o un disturbo elettronico (jamming)?

La scelta della rete offre vantaggi cruciali, specialmente in contesti urbani o sopra infrastrutture critiche. A differenza di un proiettile, la rete non crea schegge pericolose e non rischia di mancare il bersaglio causando danni a terra. Rispetto al jamming, che può interferire con altre comunicazioni e non garantisce la neutralizzazione fisica del drone (che potrebbe avere una rotta pre-impostata), la rete assicura la cattura e la rimozione fisica della minaccia dallo spazio aereo. È una soluzione più “chirurgica” e sicura per l’ambiente circostante.

2) Questo sistema è efficace anche contro sciami di droni?

Sì, il sistema è progettato per affrontare anche minacce multiple. Secondo l’azienda, più droni intercettori ARGUS possono operare simultaneamente nella stessa area. Questo significa che possono essere lanciati in rapida successione o da diverse postazioni per ingaggiare e neutralizzare in modo cooperativo più droni ostili che compongono uno sciame. La capacità di coordinare più intercettori è fondamentale per difendersi dalle tattiche più moderne, che si basano proprio sulla saturazione delle difese con un gran numero di velivoli.

3) “Made in Germany” è solo uno slogan o ha un’importanza strategica?

Ha un’importanza strategica fondamentale. In un settore sensibile come la difesa, dipendere da fornitori esteri per componenti chiave o software può creare vulnerabilità (rischio di spionaggio, interruzione delle forniture, ecc.). Avere una filiera produttiva nazionale, come sottolineato da Argus Interception, garantisce alla Germania e alla Bundeswehr il pieno controllo sulla tecnologia, la sua sicurezza e la sua disponibilità nel tempo. È un elemento chiave della sovranità tecnologica e della sicurezza nazionale, un tema sempre più centrale nelle politiche industriali europee.

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