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Difesa

La Germania compra due sistemi Patriot da consegnare all’Ucraina. E i droni?

La Germania rafforza la difesa aerea ucraina con l’acquisto di due sistemi Patriot dagli USA, mentre le tensioni commerciali UE-USA crescono. Comunque manca difesa dai droni

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Durante un briefing a Kyiv il 12 luglio 2025, il Maggiore Generale tedesco Christian Freuding ha annunciato che la Germania è pronta a concludere un importante accordo con gli Stati Uniti per l’acquisto di due sistemi missilistici di difesa aerea Patriot, destinati a una consegna urgente all’Ucraina.

L’accordo, che sarà finalizzato il 14 luglio 2025 durante la visita ufficiale del Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius negli Stati Uniti, rappresenta un significativo ampliamento del ruolo della Germania nel fornire capacità avanzate di difesa aerea occidentale alle forze armate ucraine. Questo sviluppo arriva in un momento cruciale della guerra, mentre l’Ucraina affronta una rinnovata ondata di attacchi missilistici e droni russi a lungo raggio, volti a colpire le infrastrutture energetiche e logistiche militari in vista della stagione invernale.

Certo che leggere degli acquisti miliardari di complessi sistemi d’arma pagati dalla Germania verso gli USA fa un po’ sorridere mentre, nello stesso tempo, a Bruxelles i commissari al commercio della UE minacciano sanzioni su decine di miliardi di importazioni dagli USA. La Germania evidentemente se ne è scordata.

Il contributo internazionale al sistema Patriot ucraino

Da aprile 2023, l’Ucraina ha ricevuto un numero crescente di sistemi missilistici di difesa aerea Patriot grazie alla cooperazione multinazionale.

La Germania ha già consegnato tre batterie Patriot, composte da quattro lanciatori, mentre i Paesi Bassi hanno fornito due lanciatori aggiuntivi. La Romania ha contribuito con una batteria Patriot completa, e un’altra è stata consegnata entro ottobre 2024 come parte di uno sforzo co-finanziato tra Stati Uniti e Norvegia.

Questi asset costituiscono il nucleo della capacità di difesa aerea a lungo raggio dell’Ucraina, con schieramenti che coprono zone ad alta priorità come Kyiv, le principali basi aeree e gli snodi logistici. Supportati da programmi di addestramento statunitensi e tedeschi, gli operatori ucraini hanno rapidamente integrato questi sistemi, dimostrando notevoli capacità nell’intercettare le minacce aeree più avanzate della Russia, incluso il missile ipersonico Kh-47M2 Kinzhal.

Missile ipersonico russo Kinzhal

L’escalation russa e la necessità di nuove difese

La Russia ha intensificato la sua campagna aerea dalla tarda primavera del 2025, passando a schemi di attacco sostenuti e ad alto volume, utilizzando missili balistici Iskander-M, missili da crociera Kalibr e Kh-101, e sciami di droni Shahed di fabbricazione iraniana. Gli attacchi consistono spesso in salve miste che superano i 70 proiettili, lanciati in ondate coordinate e progettate per sopraffare la frammentata rete di difesa aerea ucraina.

Le infrastrutture critiche come centrali elettriche, corridoi di trasporto e siti radar di difesa aerea sono diventati obiettivi prioritari, con la Russia che mira a esaurire le scorte di intercettori dell’Ucraina e paralizzare la sua capacità di sostenere le operazioni. In queste condizioni, batterie Patriot aggiuntive forniranno una profondità difensiva urgentemente necessaria, consentendo all’Ucraina di stabilire zone di ingaggio sovrapposte e assorbire attacchi successivi senza lasciare settori chiave vulnerabili.

Drone iraniano Shahed, che non arriva a 200 km/h di velocità

Le capacità del sistema Patriot

Il sistema missilistico di difesa aerea Patriot, designato MIM-104, è la piattaforma di difesa aerea e missilistica multi-ruolo più avanzata della NATO. Con l’intercettore PAC-3 MSE, può neutralizzare missili balistici che viaggiano a velocità ipersoniche e missili da crociera che operano a bassa quota e con traiettorie a seguire il terreno.

Il suo radar a schiera di fase e la rete di controllo del fuoco automatizzata possono tracciare decine di minacce simultaneamente e dirigere intercettazioni cinetiche con alta precisione. I Patriot a gestione ucraina hanno dimostrato un’efficacia unica nell’intercettare le armi più sfidanti della Russia, inclusi molteplici intercettazioni riuscite di missili Kinzhal e Iskander.

Questi successi hanno interrotto significativamente la pianificazione degli attacchi russi e costretto Mosca a riconsiderare il rapporto costi-benefici dell’uso delle sue munizioni più avanzate.

Resta il fatto che manca una capacità di difesa dagli attacchi di massa tramite droni, e questo in questo momento è il vero punto debole di ogni difesa antiaerea. Usare i Patriot contro dei droni dal costo di 20 mila euro non ha senso. Quindi quello che manca è proprio un’arma specificamente contro i droni a basso costo e per ora l’Ucraina usa un po’ di tutto, dagli aerei leggeri armati agli elicotteri. Tutti palliativi

L’impegno della Germania e le prospettive future

L’impegno della Germania ad acquistare e consegnare rapidamente altri due sistemi Patriot dalle scorte o dall’industria statunitense riflette la sua posizione in evoluzione come contributore strategico alla difesa in Europa.

Parallelamente, Berlino ha avviato linee di produzione nazionali per gli intercettori Patriot, sebbene le consegne iniziali non siano previste prima del 2026 o inizio 2027. La necessità attuale, tuttavia, richiede asset pronti al combattimento immediati per sostenere la difesa dell’Ucraina durante la prossima campagna invernale.

L’accordo da firmare a Washington dovrebbe definire i tempi di consegna, il supporto tecnico e l’integrazione operativa, segnando una nuova fase nel contributo diretto della NATO alla sopravvivenza del campo di battaglia ucraino.

Comunque resta l’enorme buco della difesa anti drone. Chi sta sviluppando veramente un “Caccia droni” che funga da difesa aerea contro armi a basso costo e bassa sofisticazione? Per ora ancora nessuno.


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