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Germania: scenari elettorali e post elettorali. Chi può governare il Paese?

La Germania va al voto domenica: quali risultati c’è da attendersi? La CDU ripeterà gli errori del passato?

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Quali saranno i probabili risultati elettorali delle prossime elezioni di domenica in Germania, un evento che influenzerà tutta l’Europa e che sarà anche importante per i rapporti transatlantici?

Valutando i recenti risultati dei sondaggi, quelli realistici, mi permetto di proporvi quali saranno i probabili risultati:

  1.  CDU/CSU (Unione Cristiano-Democratica e Cristiano-Sociale- PPE)
    • Percentuale: 30-32%
    • Trend: Stabile o in lieve calo rispetto a qualche settimana fa (alcuni rilevano un -1%). La CDU/CSU si conferma il partito favorito, con Merz probabile prossimo cancelliere, ma non abbastanza forte da governare da solo. La recente polemica sul voto congiunto con AfD su una legge migratoria restrittiva ha creato tensioni, ma non sembra aver intaccato significativamente il consenso.

      Fredrich Merz, leader della CDU

  2. AfD (Alternativa per la Germania. Europa delle Patrie)
    • Percentuale: 20-23%
    • Trend: In crescita costante (+1-2% in molte rilevazioni recenti). L’estrema destra di Alice Weidel beneficia del clima di insicurezza legato a immigrazione e attentati (es. Monaco e Magdeburgo). Se mantenesse questi numeri, potrebbe raddoppiare il risultato del 2021, diventando un attore chiave, anche se escluso da coalizioni dai partiti tradizionali. Si tratta del partiti più vicino alle posizioni di Trump, in questo momento, ed è il partito più euroscettico, o meglio euro-realista.

      Alice Weidel, leader della AfD

  3. SPD (Partito Socialdemocratico – Socialisti Europei)
    • Percentuale: 15-17%
    • Trend: In lieve ripresa (+1-2% in alcune rilevazioni recenti) dopo un crollo al 15% a gennaio. Scholz, nonostante la perdita di popolarità, guadagna terreno puntando su una possibile “grande coalizione” con la CDU. Tuttavia, resta doppiato da Merz e soprattutto la grande coalizione non ha portato bene alla germania della Merkel.

      Olaf Scholz

  4. Verdi (Grüne – Verdi)
    • Percentuale: 11-14%
    • Trend: Stabili o in lieve calo (-1% in alcune rilevazioni). Robert Habeck e Annalena Baerbock mantengono una base solida, ma il partito è percepito come in difficoltà dopo il governo Scholz e le critiche sulla gestione economica e climatica. Però solo una sventola elettorale potrebbe cancellarne il mito.
  5. Die Linke (La Sinistra)
    • Percentuale: 6-9%
    • Trend: In forte crescita (+2-3% nelle ultime settimane). Dopo un periodo di incertezza, Die Linke supera stabilmente la soglia di sbarramento del 5%, grazie a una campagna militante anti-AfD e al recupero di voti da Verdi e BSW. Un sondaggio YouGov la dà persino al 9%, soprattutto tra i giovani.
  6. BSW (Alleanza Sahra Wagenknecht)
    • Percentuale: 4-8%
    • Trend: Altalenante (-1/+2% a seconda delle rilevazioni). Il partito populista di sinistra di Sahra Wagenknecht oscilla vicino alla soglia del 5%, con un appeal forte nell’ex Germania Est, ma penalizzato da una struttura nazionale ancora debole. Inoltre i voti sembra tornare al suo partito d’origine, la Linke.
  7. FDP (Partito Liberale Democratico – RE)
    • Percentuale: 4-5%
    • Trend: Stabile o in lieve calo. I liberali di Christian Lindner rischiano di non superare la soglia di sbarramento, un duro colpo dopo l’uscita dal governo Scholz, ma essere alleati con i socialdemocratici e verdi, partiti anti liberali in economia, è stato letto come un tradimento dagli elettori.
  8. Altri partiti
    • Percentuale: 6-8%
    • Trend: In crescita lieve (+1-2%). Tranne qualche exploit locale nessuno dei partiti minori, come i “Liberi cittadini” riuscirà a portare dei rappresentanti al Budestag, a causa della soglia del 5%.

Possibili coalizioni

Prima di tutto questi sono sondaggi, non è detto che siano la veirtà. Se il cambiamento di uno – due punti percentuali può non significare molto per la CDU, può essere invece essenziale a livello di possibili coalizioni e dei partiti che entreranno in parlamento. Se più partiti di piccole dimensioni non entreranno al Bundestag avremo una sorta di maggior premio di maggioranza indiretto, ma anche sostanzioso.

Quali sono le possibili maggioranze risultanti? Merz della CDU sta affermando che mai farà una coalizione con AfD. Questo escluderebbe l’unica coalizione politicamente organica e che, soprattutto , verrebbe a comprendere solo due partiti. Sicuramente la nuova amministrazione americana, invece, appoggerebbe con forza questa scelta. Merz è un politico, quindi, se fosse il caso, troverà il modo per sganciarsi.

L’alternativa è una coalizione che venga a coinvolgere almento tre parti: la CDU, i Socialdemocratici della SPD e i Verdi. Una coalizione che, per certi versi, ripeterebbe quella che sembra avviarsi alla sconfitta elettorale. Gli elettori tedeschi non saranno molto soddisfatti e inizieranno a chiedersi che senso abbia votare. Tra l’altro ci sono delle differenze enormi nei programmi dei vari partiti: come potranno giustificare una coalizione che nasce solo per tenere AfD da parte? Che politica dell’immigrazione o dell’energia potranno creare tre partiti che la pensano in modo completamente diverso?

L’alternativ potrebbe essere un monocolore CDU con l’appoggio esterno, volta per volta, degli altri partiti. Una situazione di instabilità che ricalca quella della Francia. Comunque tra un mese sapremo qualcosa: i tedeschi sono molto lenti quando si tratta d fare delle coalizioni politiche.

 


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