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Germania, lo scandalo dei certificati di lingua falsi: cittadinanza a chi non parla tedesco.

Un’inchiesta svela un vasto mercato nero di certificati B1 venduti online. Migliaia di persone avrebbero ottenuto la cittadinanza tedesca illegalmente, minando alla base il sistema di integrazione e la fiducia nelle istituzioni.

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La conoscenza della lingua tedesca è il primo, fondamentale passo per una reale integrazione in Germania. Un requisito legale per chiunque aspiri non solo a lavorare, ma soprattutto a ottenere la cittadinanza.

Una recente inchiesta della rivista Stern e RTL ha scoperto un vasto e redditizio mercato nero di certificati linguistici falsi che ha permesso a migliaia di persone di naturalizzarsi in modo illecito, ottenendo la cittadinanza, e quindi votando, alimentando un sistema che danneggia tutti, a partire dagli stessi immigrati.

La legge aggirata: il Certificato B1

Per diventare cittadini tedeschi, la legge richiede di dimostrare una padronanza della lingua almeno di livello B1. Non si tratta di un mero formalismo burocratico. Le autorità tedesche sono chiare: “la conoscenza della lingua tedesca deve facilitare la partecipazione alla vita sociale in Germania”. Questo documento è la chiave per accedere al mercato del lavoro, per comprendere i propri diritti e doveri, per diventare parte attiva della comunità. Senza di esso, si rimane ai margini.

Ed è proprio su questa necessità che i criminali hanno costruito il loro business, diffondendo migliaia di certificati linguistici falsi che hanno permesso la naturalizzazione di chi non ne avrebbe avuto alcun diritto. Non si tratta di carte fatte in modo superficiale, ma di documenti ben falsificati con tanto di filigrana, difficili da distinguere, che mettono quindi in difficoltà gli uffici di naturalizzazione.

Un sistema criminale che vive sull’Immigrazione

Quello dei certificati falsi non è un fenomeno di pochi truffatori isolati, ma un vero e proprio racket organizzato che prospera sull’immigrazione. Inchieste giornalistiche, come quelle condotte da RTL e Stern, hanno svelato l’esistenza di reti criminali che operano alla luce del sole sui social network come TikTok e Telegram. Qui, con pochi click, è possibile acquistare un certificato B1 “garantito” senza mai aver frequentato un corso o sostenuto un esame di lingua tedesca.

Queste organizzazioni offrono un pacchetto completo: dal documento falso, spesso indistinguibile dall’originale, alla promessa di superare i controlli. In alcuni casi, come emerso dalle indagini, si arriva a pagare un “sostituto” che si presenta all’esame al posto del cliente. I giornalisti sono riusciti a organizzare perfino degli incontri diretti con i fabbricatori di falsi.

Si tratta di un’industria della menzogna che ha consentito a un numero imprecisato, ma certamente elevato, di immigrati di ottenere la cittadinanza tedesca senza possedere il requisito più basilare. Hanno aggirato il sistema, diventando cittadini sulla carta, ma rimanendo di fatto estranei al tessuto sociale e culturale del Paese.

Quali sono le conseguenze e i danni di questi crimini?

Il meccanismo è perverso:  dato che i “Nuovi tedeschi” non conoscono la lingua, neanche a livello base, la loro integrazione è falsa e tutto il meccanismo tedesco che vorrebbe guidare e integrare l’immigrazione ne risulta falsato e la gente perde la fiducia nella sua efficacia.

La polizia sta intervenendo in diversi land, con incheiste che vanno dal nord di Hannover al sud della Baviera. In un caso un SUV fermato per un controllo ha portato al ritrovamento di 21 certificati falsi. La polizia starebbe indagando su un migliaio di casi di falsificazione.

Lo scandalo ha portato a una reazione delle autorità: il governo ha invitato a denunciare penalmente tutti i casi in cui siano stati trovati dei documenti linguistici falsificati. Le conseguenze per chi li ha presentati sono la perdita della cittadinanza e il rischio di espulsione per aver commesso un reato. Ora si pensa di abbandonare i documenti cartacei e di passare a un sistema nel quale le scuole autorizzate iscrivono direttamente, in modo digitale, nei database pubblici chi supera gli esami. Semplicemente si passerà a un diverso livello di truffa, con la corruzione dei funzioari degli istituti o l’invio di “sostituti” agli esami. L’unica vera tutela sarebbero sezioni pubbliche con insegnanti statali, ma difficilmente questa via sarà percorsa.

E tu cosa ne pensi?

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