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GERMANIA ED USA: PESSIMO SENTIMENT PER LA MANIFATTURA

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Gli USA e la Germania sono ora accomunati da un elemento comunque: il pessimo “Sentiment” per quanto riguarda il settore manifatturiero. L’indice Markit PMI per i due paesi da, infatti, dei dati non  buoni o pessimi, a seconda dei punti di vista. Ricordiamo che l’indice Markit, che si basa su interviste ai manager degli acquisti, è un indice previsionale in cui se il valore supera il 50% vi è possibilità di espansione, se è al di sotto di quel valore vi è possibilità di contrazione dell’attività economica.

 

Iniziamo con gli USA. L’indice PMI Markit per il mese di maggio si arresta appena al di sopra del 50, con 50,6 segnando il valore minore degli ultimi 10 anni:

Il dato segna un brusco calo rispetto a gennaio, ma anche rispetto ad aprile. Il dato, comunque positivo, ma molto baasso può essere visto soprattutto come una conseguenza dei venti di guerra commerciale fra  USA e Cina, con quindi un peggioramento delle prospettive manifatturiere. In generale tutto il settore privato tocca un minimo con 50,9.

Passiamo alla Germania: In questo caso l’umore pessimo non è che la continuazione di una situazione precedente.

Il PMI tedesco manifatturiero è rimasto a valori molto bassi, 44,3, da 44,4 del mese precedente. Si tratta di una proiezione molto negativa, che  però si trova in contrasto con la spesa dei consumatori tedeschi che ha avuto un certo slancio nel primo trimestre 2019:

L’aumento dei consumi può essere figlio degli aumenti retributivi nel settore pubblico concessi dal governo Merkel, chissà perchè, prima delle elezioni europee. Di fronte a risultati così pessimistici previsionali della produzione cc’è la forte sensazione che il dato positivo del PIL tedesco del primo trimestre sia dovuto soprattutto proprio ad un aumento dei consumi interni. Insomma anche la Germania deve allargare la borsa e spendere un po’ di più.

 


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