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“Gent de merde: ovvero imbarbarimento dell’U.E.” di R. SALOMONE-MEGNA

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Quanto accaduto nei giorni scorsi a Claviere, comune torinese ai confini con la Francia, è di estrema gravità e, per comprenderne appieno il significato, necessita di un duplice approfondimento.

Il primo riguarda l’aspetto umano della vicenda, il secondo è inerente alle relazioni internazionali Francia-Italia in particolare e più in generale al senso di appartenenza all’Unione Europea.

Per quanto concerne il primo aspetto, troviamo assolutamente disumano, abominevole ed illegale che un furgone della gendarmeria francese possa penetrare furtivamente in territorio italiano e “ scaricare” in un bosco, abbandonandoli al loro destino, due poveri sventurati di nazionalità sconosciuta, ma di certo migranti.

Operazione questa che ricorda molto l’atto di viltà commesso da coloro che abbandonano i propri animali domestici ai bordi delle strade oppure che lasciano i propri vecchi negli ospizi.

Entrambi, vecchi ed animali domestici, in determinati periodi dell’anno, sono d’intralcio al godimento perpetuo garantito alle plebi globalizzate da questa società liberale e nel contempo liberista e libertina.

D’altronde, vecchi ed animali domestici notoriamente mal si conciliano con i voli low-cost e con le offerte last-minute.

Così, con questa stessa ottica, accade che dei poveri sventurati, inseriti loro malgrado in un contesto economico internazionale per cui anche le sofferenze sono un commercio, possano essere lasciati, a guisa di merce avariata, ai margini di una strada sperduta, dalle forze dell’ordine dei nostri malmostosi, ma tanto civili cugini d’oltralpe.

Dalle nostre parti, il Sannio, terra in cui si coglie ancora l’importanza dell’andreia e di tutto quello che comporta, chi commette simili nequizie e nefandezze viene appellato in un unico modo, quello più offensivo, quello che non ammette alcuna ambiguità semantica, tanta è la crudezza: “ gente di merda”!

Chi commette atti così vili è senza onore, è assimilabile agli escrementi.

Altro non c’è da dire per non indugiare in ulteriori considerazioni scatologiche, le uniche possibili in siffatto frangente.

Passiamo ora a valutare l’aspetto delle relazioni internazionali.

Il progetto europeo, che tante attese aveva creato nell’umanità intera, è stato espropriato da un’oscura burocrazia internazionale, a servizio di lobbies e potentati, che ne ha svilito l’idea primigenia di comunità di popoli che prosperano in pace, armonia e fraternità, per cui l’Europa, che doveva essere la terra della meraviglia e dello stupore, è invece diventata meschina e, perché no, vomitevole.

Non è una più una unione in cui si è pari tra pari, ma una disunione in cui prevale sempre la ragione della forza e non la forza della ragione.

Viviamo nell’Europa delle asimmetrie, della governance e non della politeia recentemente invocata in un suo mirabile scritto dal Ministro Paolo Savona.

In questo contesto asimmetrico l’arroganza francese non ha limiti, facendo strame anche del diritto internazionale.

A dei gendarmi francesi, è stato ordinato da qualcuno di entrare come ladri in territorio italiano, per “sperdere” , come si dice nel Sannio, persone, deboli ed indifese.

Alcuni addirittura dicono che episodi del genere siano già avvenuti altre volte anche in un recente passato.

Ha fatto bene il Ministro Salvini a non accettare le scuse della Francia, tra l’altro assai insufficienti e assolutamente risibili, un’offesa alla nostra intelligenza.

Questa purtroppo è la cifra dei nostri tempi, ben rappresentata dal mirabile scritto satirico di George Orwell ne “ La fattoria degli animali ”: tutti gli animali sono eguali, ma alcuni animali sono più eguali degli altri.

Ci auguriamo che del grave episodio vengano investite le autorità internazionali, affinché le azioni francesi siano giustamente sanzionate , come pure auspichiamo che il Presidente della Repubblica Italiana, nonché Capo delle Forze armate, sempre così attento e preoccupato per i risparmiatori ed i mercati, esprima la sua condanna, come è dovuto dall’esercizio del suo alto magistero.

Questo lo speriamo davvero da italiani e da europeisti convinti.

Raffaele SALOMONE-MEGNA


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